sabato 10 maggio 2014

Decanter

di Fabrizio Nobili

La moda è passata! Come per gli Swatch, i tessuti Naj oleari, le Timberland, l'eskimo e le Clark, anche il decanter è finito nel dimenticatoio.

Saltuariamente se ne vedono in bella mostra con tanto di polvere negli scaffali di qualche trattoria o ristorantino demodè.

Raramente il suo scopo ed il suo utilizzo vengono presi in considerazione da locali di rilievo, servono le condizioni ideali perché possa essere rispolverato per un utilizzo sensato da sei professionisti del mestiere di sommelier.

Tutto cominciò con la necessità di voler ossigenare più rapidamente il vino da servire al ristorante. In breve tempo il decanter divenne un oggetto d'arredamento e perciò la fantasia dei produttori ne fece produrre di tutte le forme. 

Più era strano più valorizzava la vetrinetta della sala da pranzo della sciura fashion victim di turno.

Più era difficile che restassero in piedi più erano fighi, più erano ingombranti ed era difficile versarci il vino meglio era, più il vino veniva agitato per raggiungere il fondo più il designer rideva vedendo le vendite impennarsi. A cavallo del millennio questi oggetti raggiunsero il gradino più alto del podio tra i regali natalizi “cool”. In quegli anni il Masseto si pagava in lire e la prima cifra era il n. 1. Forse fu proprio in seguito alla moda del decanter che le scarpe da donna cominciarono a passare da tacco 8 cm nere scollate con suola sottile a scarpe gioiello con plateau e tacco 12.

Dopo aver usufruito per un paio di volte del decanter instabile alto 80 cm con fondo per farlo roteare riempito di lambrusco di sorbara abbinato a cassoeula per i maschietti e sushi per le femminucce qualche partecipante a queste cene esclamò che un guru del vino ( suo cuggino giggi il lurido) che serviva per vini invecchiati. Si passò così dal lambrusco sfuso alle bottiglie regalate nel cesto natalizio, del 1945 tenute nel box auto per 25 anni.

Nessuno capì la differenza ed allora si decise che questi strumenti servivano per vini giovani, esuberanti, tannici, scuri e densi. Quando poi altri guru di professione decisero che nei decanter ci doveva andare lo Champagne Substance di Selosse si arrivò all'epilogo ed Ovarius fu.

La filosofia del decanter è decisamente semplice e se si potesse usare sulle donne tutti maschietti ne vorrebbero sempre un paio a disposizione. L'ossigenazione violenta e veloce che il travaso nel decanter provoca al vino invecchiato distrugge il fragile equilibrio raggiunto negli anni. In breve i profumi si aprono e svaniscono ed in bocca resta ben poco di bevibile.

Nel caso di vini giovani corposi tannici ed esuberanti l'effetto di decantazione permette al vino di ridurre il tempo per predisporre al meglio la degustazione.

In conclusione il decanter per maschietti serve sia con le suocere che con le amanti.


F.N.





1 commento:

  1. Nobili ha un grande naso, lo hanno sempre "decantato" per questo, invece, sornione, se ne esce inaspettatamente con un bel pezzo nel quale il vino è di contorno e la patata in tacco 12 piatto forte, un unico appunto, non sono completamente passati di moda, gdf ne ha uno tascabile ed autogonfiabile che si allunga e prende la forma desiderata a contatto con le prime gocce di nettare, per questo lui al ristorante arriva sempre un po' prima.
    M 50&50

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