domenica 20 dicembre 2015

Sette albe al tramonto



Marco 50&50

Sette Albe, il Biodinamico di Fausto Andi ottenuto da uve Bonarda coltivate senza alcuna aggiunta, modifica o filtrazione, come da copione all’apertura mi ha lasciato perplesso e poi solare però, non posso non riconoscere, infatti, che si sia fatto apprezzare non so se per i suoi quindici gradi e mezzo o per la piacevolezza della serata in un locale accogliente per disposizione e temperatura e per il garbo di Gilberto Farina, assistito in sala dalla gentile Greta.
In cantina oltre quattrocento etichette, molte lombarde, alcune proposte anche al bicchiere, una discreta scelta di bollicine, birre artigianali e qualche vino del mese “in offerta”.



In carta, spesso e volentieri trippa&cassoeula e poi ancora dalla cucina, che utilizza alcuni presidi slow food, gnocchi di patate con la biancona di Oreno* zuppa di cipolle, riso al salto (sempre notevole nelle mie visite precedenti), lavarello del Lario spinato alle erbe (una buona alternativa, sempre in carta, ai sapori più decisi dei piatti della gastronomia milanese e brianzola a base di carne e polenta), lumache alla Bourguignonne (di bell’aspetto, lo posso affermare dopo il lancio di una di esse effettuato dalla mora seduta al tavolo accanto nella mia direzione), l’ottima luganega di Monza di Gigi Viganò, i mondeghili (provati tempo fa e da riprovare al più presto), selezioni di salumi, una scelta tra sete otto dolci e, in questo periodo, anche un menù a base di zucca proposto ad un prezzo davvero concorrenziale.



*La patata di Oreno (Biancona) è certificata prodotto agricolo di eccellenza attraverso il marchio di qualità “Made in Brianza” riconosciuto dalla CCIAA di Monza e Brianza che garantisce il rispetto di un disciplinare di produzione.
E’ una patata a pasta bianca, farinosa, dal sapore particolarmente ricco e intenso.
Territorialità di coltivazione : Oreno ed il Vimercatese.



Il mio piccolo percorso, iniziato al tramonto di martedì quindici dicembre e terminato in prossimità del sedici, inizia con un bel cestino di pane e grissini e con una Millefoglie di riso croccante (una sorta di riso al salto ma passato in forno) con ragù di pasta di salame fresca e porri fritti a guarnire


A seguire una bella porzione di Stracotto d’asino al barbera con polenta rustica integrale


Prima del dolce la Gran selezione di formaggi La Piana (in accompagnamento le ottime composte di pomodori verdi, fragola&peperone, arancia&cipolla) i quattro al centro del piatto sono di capra e arrivano a Carate Brianza grazie alla passione di Gilberto e di Fabio Bonzi, un piccolo produttore di San Giovanni Bianco.

In carta o nel piatto, tra gli altri, sarà possibile assaggiare, Bitto storico, Agrì di Valtorta, Stracchino all’antica delle Valli Orobie, Formai de Mut dop, Gorgonzola naturale, Castelmagno dop, Bettelmatt Alpe Regina Estate 2014 e una bella selezione di pecorini.


Se non bastasse La Piana si fregia dell’attestato di Locale del buon Formaggio nonché quello di Buona Cucina Touring, Corona Radiosa Gatti&Massobrio, Locale del Buon Ricordo, Slow Cooking, la chiocciolina nella email info@ristorantelapiana.it e quella di Osterie d’Italia.



Un buon Creme caramel col caramello che parla incomprensibilmente a bassa voce, un po’ come il conto e questo è già più comprensibile.



L’immagine presa dal Web di una delle due accoglienti e ben riscaldate salette piene in ogni ordine di posti

Questa vecchia cascina gradevolmente ristrutturata nel centro di Carate, con un bel dehors (chiuso e riscaldato e quindi fruibile anche nelle stagioni più fredde) funziona, anche in settimana, è un locale lontano dalle mode del momento, con una buona cantina e una bella gestione, piatti della tradizione, formaggi di nicchia e prezzi bassi fanno il resto, da anni infatti è punto di ristoro sicuro per i viandanti brianzoli, sempre che non si presentino domenica sera o lunedì.


Prima di uscire mi omaggiano del piatto del Buon Ricordo, lo tengo come promemoria, dovessi dimenticarmi, cosa altamente improbabile, di tornare.



M 50&50


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