Una maison
di récoltant-manipulant, su piazza fin dai primi del 1800, che ha
venduto le uve di proprietà fino al 1953, anno in cui Fernand si convinse a
etichettare e commerciare in proprio. Siamo a Verzy, piccolo villaggio del
Dipartimento della Marna, e questa azienda è ora nelle mani di Marie Thérèse, la figlia.
Il Brut Tradition è il loro prodotto di
ingresso. Si tratta di un assemblaggio di 70 Chardonnay e 30 Pinot Noir, solo
acciaio, e i 24 mesi sur lattes
licenziano una bollicina non finissima. Normale, quasi scontato.
La dominanza della bacca bianca si sente fin
dal naso, con freschi aromi di fiori bianchi, un tocco agrumato – più lime che
limone – e altra frutta bianca – pera e pesca – con un timbro minerale-speziato
ad arricchire il bouquet.
Al palato esprime freschezza e delicatezza,
richiamando più le note bianche, sia fiori che frutta, che l’impianto gessoso –
un po’ in chiaroscuro - dello spartito olfattivo.
Una bevuta comunque equilibrata - insistenti
i richiami finali di mandorla – che paga gabella, come molti champagnes di
questa fascia, del resto, circa la progressione e la persistenza.
Ti garantisco, nondimeno, che da aperitivo è
uno champagne corretto, che fila liscio e può rivelarsi comodo warm-up per altra bolla di maggior
calibro.
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