sabato 19 dicembre 2015

La porta verde


gdf 12 minuti + Luca Coslovich

Il Conte Coslovich, superata l'età del Piccolo Principe abusa comunque di cappotto e sciarpona di cashmere, ma il vero clima della giornata lo rivela la ragazza francese alla stazione, quella che è arrivata stamattina,  forse proveniente da Nizza con gambaletti di filo di Scozia al polpaccio su gamba cruda; mini gonna Carnaby Street anni '70, camicetta senza maniche strappategli via da chissà chi, dove e quando, e giubbottino appellicciato ; appeso al dito indice.

Da dove arriverà? dove andrà? sarà in transito? sicuramente non al capolinea. Me lo potrei anche chiedere con maggior diligenza ma ormai il convoglio sta ripartendo. I gradi sono 17, i suoi anni forse 18, in caso contrario la pena probabilmente superiore.


Eccoci nella piazza dei mercanti dei fiori, nella città dei fuori,  dove non v'è più traccia di chioschi che ne cedano un petalo. Però, zappando e zappando tra i ciotoli, anche in giro per la città delle serre vuote di contenuti ma con speranza di ulteriori speculazioni edilizie, quella degli assenteisti con doppio lavoro, dei disoccupati affaticati e degli alcolisti part-time, anche qui qualche cosa da fare con una forchetta in mano alla fine si trova.

Il miraggio di una vera trattoria nella città delle canzonette -dove si mangia mediamente male- e dove il concetto di cucina territoriale resta lì, nebuloso, disperso nel meraviglioso clima emoliente dicembrino, non trova ombrello abbastanza grande da poter rimanere aperto.

Questo si, questo bel clima ce lo teniamo ben stretto, alla faccia delle rare e rarefatte bollette dell'Eni.

Quanto alla cucina -perché di questo parliamo incredibilmente oggi in maniera fuorviante dalla città delle canzonette - o almeno, ci proviamo, in maniera imperfetta di lessico, lessico e nuvole. Ci proviamo io e il Duca Conte Battutista, almeno nelle intenzioni, e in diverse soluzioni pratiche.

Qui da Simona, che in veneto suonerebbe meglio -ci vuole un attimo ma poi arriva- , si, comunque sia qui ci siamo, o ci possiamo convivere, volendolo fare con passione, questo mestiere, quello dei commentatori di tagliatelle.

Dal medico no, ma due visitine qui si: una discreta ed una ostentata.  Referto netto, cucina onesta e, ovviamente, anche la musica non mancherà in serate programmate, condividendo modaioli taglieri. Furono buone tagliatelle fatte qui, condite da convincente ragù, e poi moscardini affogati, ed anche l'estinta trippa e fagioli ... e oggi altro, proprio - casualmente- nel giorno del compleanno dell'elettrizzante Simona, che se non ci fosse bisognerebbe crearla con una simulazione digitale : Sim-One.











Il mio tavolo solare condiviso con l'alcolico Conte Coslovich, la vodka che Volevich

Pane buono, prosciutto di Parma tambien, e Rossese in memoria di quel vecchio amico che si chiamava Ezio Guglielmi

Polpo arrosto al rosmarino, come fosse una carne di mare, purè di fave secche

Scintillanti acciughe fresche appena marinate

La mano di Maria -è la cuoca- si declina al verde con disinvoltura belinense, anche se lei è  barese.
La similitudine tra la cucina in bianco e in verde tra Liguria e Puglia non gli consente di sbagliare un classico che non necessita di didascalia

Questa è invece proprio Puglia, o abbastanza, con i cavatelli tirati a mano, sugo avvolgente .. aglio senza paura, e cozze


Una torta non comprata all'angolo, ma infornata stamattina, di pere e noci, e quindi tutto torna, come stamattina alla stazione

Simona mediatica con il pc : adesso arriviamo

La piazza dei fiori senza più i chioschi dei fiori, ma con Duomo restaurato, visto di spalle

Luca di fronte

gdf di profilo


4 commenti:

  1. Questo è il post numero 1800 dell'Armadillo dal 2007. ndr

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  2. Sambuca per tutti !!! .......
    A.

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  3. Poco fa, senza saperlo ho stappare un Dolceacqua. Ero malinconico. Servono consigli sulla vodka, il gin straordinaria. F.

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