lunedì 29 settembre 2014

Una giornata particolare


gdf

"un'azienda agricola biodinamica situata sulle colline di Novi Ligure in provincia di Alessandria.
La cascina è conosciuta soprattutto per i vini, ma il progetto ha un respiro più ampio: una variegata produzione agricola, allevamento, un agriturismo dove è possibile pranzare e cenare con cibi e vini provenienti dalla produzione aziendale biodinamica e soggiornare per periodi più o meno lunghi nella campagna piemontese"

Venerdì 26 settembre, sotto vendemmia








Dolcetto

Favorita

Titolo: Contraddizione sopra alle balle di fieno e il letame bio.

Ma qui non ci sono balle, qui è tutto veritiero.


C'è anche il cavallo biodinamico. E' un po' timido però

noce

ghiande





Sulla porta d'ingresso della sala ristorante
Il messaggio è chiaro

Il nostro tavolo è pronto, così.

Giada e Franco garantiscono una cucina buona e sana per almeno 60 coperti al giorno. Menù completo 28 euro. Alla carta 30/35. Vini esclusi

Alex: casaro abruzzese, maitre e sommelier

Stefano Bellotti in pausa vendemmia

Tutti i vini di Bellotti sono disponibili al bicchiere dai 3 ai 5 euro

Cortese 100% . Un buon aperitivo, un buon vino che tramite filtrazione cerca di presentarsi in maniera gentile e cortese ai palati meno pronti ad affrontare la batteria di vini biodinamici di Bellotti

Le verdure crude dell'orto

Il pane autoctono, morbido e giustamente acido.

Sformato di melanzana

Il Gavi docg Filagnotti. 100% Cortese e incredibilmente longevo. 
Si sale in complessità.

Tagliatelle fresche al ricco ragù di melanzane, pomodoro e zucchine, poi mantecato con parmigiano. 

Sulla sinistra il Bellotti rosso, da uve Barbera e Dolcetto. Brillante e beverino si apre e si pulisce con l'aerazione. Qui ci voleva Fabio Luglio armato di Ovarius per berlo subito al meglio. Sulla destra l'uvaggio di Riesling, Verdea, Timorasso, Bosco e Moscatello. Orange wine impegnativo.

Stufato di tre carni (manzo, maiale e oca) cotto otto ore nel vino rosso e salsa di pomodoro, patate al timo. Carne tenerissima e intrisa di sapore. In un termine: il vecchio fricandò astigiano

Questo uvaggio di Barbera, Dolcetto e Ancellotta veramente meritava l'ovarius. Incantinato nel 2006 e stappato nel 2014 si apre su una curiosa nota di gomma che fatica ad evolversi in un bouquet più ampio. Però, 15 gradi e non sentirli. Si beve con il Fricandò astigiano, con cui si affratella amichevolmente.

I formaggi di Alex il casaro. 
In basso a sinistra una robiola da ricordare
Composte di fichi, e di pesche

Il passito di Moscato è un'esperienza piuttosto spiazzante 

Crema gelata di uova delle galline,
riduzione di vino rosso, il Mounbè di cui sopra

Nocino

Riposino


gdf senza certezze 



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