mercoledì 7 settembre 2011

L'Autogol

- gdf 2011 -

Di sciocchezze ne facciamo e ne abbiamo fatte tutti, però normalmente quando ci capita di farne di abbastanza grosse da doverci vergognare sarebbe opportuno trovare immediatamente il coraggio di riconoscerlo ed ammetterlo serenamente prima che le ritorsioni siano peggio del beneficio della malefatta, la fase successiva sarebbe un sorriso compassionevole che potrebbe finalmente sfociare in una risata inizialmente a denti stretti e poi sempre più convinta e fragorosa. Capita di “prender dentro uno spigolo”, perché presi da cattivi pensieri o perché abbiamo ascoltato cattivi consiglieri, causa ancor peggiore invece è il dolo e la malafede, quella quando è stata verificata è invece molto più difficile da mandar giù, ci vuole tanto tempo e infinità bontà, ma non è il nostro caso perché i romantici dell’ autogol sono degli splendidi perdenti, perfettamente allineati ai principi di questo blog che ama i belli e perdenti, anche se lo sono stati un solo momento. Volenti o nolenti, l’immagine icona dell’autogol calcistico è quello che più si lega a filo doppio ai fatti della vita di tutti i giorni e visualizza come nessun’altro scatto fotografico il momento tragico. Tralascerei i mille autogol calcistici che possiamo andare a visionare su youtube, brevi filmati recuperati con le moderne tecnologie in ogni angolo del mondo e resi disponibili a casa di tutti, gogna mediatica di questo decennio per i poveri disgraziati che ne sono stati protagonisti. In questo breve post ne volevo invece ricordare solo quattro di questi fantastici interpreti, tutti italiani, per condividerne un ricordo senza dover andare ad aprire enciclopedie cartacee o digitali dove trovare conforto, alla ricerca di nomi che su due piedi ci direbbero ben poco. Su due piedi, eh si, su due piedi, che se invece fossero stati ben piantati per terra non avrebbero consentito alla mente di muoverli in maniera così maldestra da provocare lo sconforto a una decina di compagni di squadra e spingere istintivamente a mettersi le mani nei capelli a qualche milione di tifosi .

Ne ho scelti quattro, poi se volete ne aggiungiamo altri dopo, ma intanto beccatevi questi quattro , i primi due li servo in coppia proprio perché si tratta di due che non hanno lasciato da molto il campo di gioco, e fortunatamente per loro il popolo di milanisti e interisti conserva di loro ricordi più belli che cattivi, ed è quindi imbarazzante etichettare quali record man degli autogol italiani Franco Baresi e Riccardo Ferri, (proprio loro) due grandissimi difensori ma che a volte si facevano prendere dalla frenesia o dall’eccesso di impegno fino a combinare la frittata. Gli altri due invece sono ancor più degli eroi romantici della frittata da autogol. Il primo si chiamava Sandro Salvadore, capitano di una gloriosa Juventus, lasciò quel ruolo quando fu il turno di Gaetano Scirea, è mancato da pochi anni, e fu protagonista di una strana partita che la Nazionale italiana giocò a Madrid contro la Spagna qualche mese prima di imbarcarsi per Città del Messico dove si sarebbero disputati i mitici mondiali del 1970. Ebbene, le cronache di Gianni Brera ci confermano che attaccarono sempre gli spagnoli, ma il contropiede di Valcareggi colpì due volte nei primi venti minuti con Anastasi e Riva. Visto che gli spagnoli proprio non ci riuscivano a metterla dentro ci pensò il povero Salvadore a “pareggiare” il conto in due minuti, due autogol in due minuti, cito Brera : Il poveretto oppone come può la ciabatta in spaccata a ritroso: praticamente si trasforma in centravanti “. Un perplesso Dino Zoff raccolse due volte il pallone in fondo alla rete.



Valcareggi stranamente la prese male, per Salvadore non ci fu spazio in Nazionale già a partire dall’amichevole successiva di Lisbona con il Portogallo e poi neppure al Mondiale. Al suo posto fu chiamato Comunardo Niccolai. Dire Comunardo Niccolai da Montecatini a Cagliari e dire autogol è praticamente la stessa cosa, anche se poi non è stato così disastroso come la fama lo dipingerebbe, però nella sua missione fu un vero artista, i suoi rari colpi furono spettacolari quanto imparabili, e assoluto ed irripetibile rimane l’episodio di Catanzaro avvenuto nel campionato 1971-72 . Al 90' il Cagliari dello scudetto '70 stava vincendo per 2-1 e la squadra locale stava tentando, in uno stadio che era ormai una bolgia infernale, l'ultimo assalto per cercare il pareggio nell'area di rigore del Cagliari. Nell'azione un difensore del Cagliari riuscì a togliere in qualche modo il pallone a un attaccante del Catanzaro, che però finì a terra in area di rigore, mentre il pallone rotolò lemme lemme verso Niccolai che si trovava fuori area; proprio in quel momento si udì un fischio, che proveniva dagli spalti. Niccolai, nella confusione dello stadio, pensò che il fischio provenisse dall'arbitro , non uno qualunque, parliamo di Concetto Lo Bello; Niccolai forse pensò che l’arbitro sanzionasse con il rigore l'azione appena avvenuta; quindi stizzito reagì scaraventando un tiro fortissimo nello specchio della sua porta, tiro che sarebbe entrato in rete se il difensore del Cagliari Mario Brugnera, che si trovava sulla linea di porta, non lo avesse deviato con le mani in tuffo anticipando anche il vano tentativo di Enrico Albertosi. Il rigore, questa volta reale e inevitabile, permise al Catanzaro di pareggiare 2-2 al 92° .

11 commenti:

  1. La peggior cosa, come fai notare e non prendere atto del errore e chiedere scusa, anche con un sorriso ...sarebbe ben accetto.
    Far finta di niente e sfuggire anche alle parole e da veri codardi.
    Praticamente come il compagno delle elementari un po cicciotto che portava la palla ma non sapeva giocare e che si offendeva se glielo facevi notare...
    e che portava via la palla lasciando gli amici con le mani su i fianchi.
    La Femme

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  2. So già che mi pentirò della domanda, ma tant'è..:)
    Visto che in 3 post su 4 dei tuoi PG ci entra dentro come il prezzemolino, mi spiegate stavolta a cosa vi riferite? Vergogna, codardia...ma di che stiamo parlando, di un punto in più o in meno?
    Ah, io a calcetto sapevo il fatto mio, ala di spinta, si potrebbe organizzare anche un torneino pre o post bevuta, il pallone lo porto io, tranqui
    Alegher che la vita è bella
    Un abbraccio
    Rob

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  3. Ma di che state parlando? I post del GdF non sono quasi mai espliciti, lasciano spazio ai pensieri, ognuno i suoi, ognuno si può immedesimare se vuole, oppure non farlo, leggere e sorridere, punto. quindi non fate i paranoici a meno che non siate in malafede ;-)
    Beppe

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  4. In realtà, a voler leggere serenamente gli ultimi 10 post, e cioè senza volerci sempre vedere un lato oscuro gli argomenti trattati sono questi: Atletica, Musica, Belle ragazze, Ricette, Botanica, Guide Gastronomiche, Perversioni femminili, Cucina, Salumeria, Appunti personali e Calcio. Tutti argomenti piuttosto alegher , seguiti e commentati in maniera libera , pacata o divertita .
    Domani pensavo di ritornare sul tennis, visto che siamo in periodo di U.S. Open.
    Speriamo che nessuno ci veda un 6-0 6-0 6-0 a favore o contro di chissà chi :-))

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  5. Vaaaa beeeene...:)
    Allora il pallone lo porti tu
    Rob

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  6. Volendo usare la metafora dell'autogol applicata al blogger , quest'ultimo dovrebbe evitare di irridere o discriminare gli utenti ai quali si rivolge se vuole progredire nel suo intento di comunicazione, quindi, se trattasi di blog monotematico questa strategia si chiamerò autogol, se invece il blog tratta diversi argomenti questa strategia incuriosirà molte categorie di utenti e si chiamerà gran gol.
    Giorgio

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  7. Rob fa finta di non capire. La vita è bellissima stai tranquillo lo so bene.
    Ottimo! Sei un Ala di spinta.
    Io sono un terzino.
    Il pallone fallo portare dal tuo amico cosi abbiamo anche il guardialinee.
    Alegher e un abbraccio...
    La femme

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  8. L' autogol è l'espressione massima di una attività , provare a portare a termine il tuo gesto anche se fuori tempo , non sei in grado o sei stanco ma tu ci provi perchè devi fare così . Chi non rischia non sbaglia mai
    Sancio

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  9. Vero Sancio, in questo caso chi ha fatto l'autogol non era in condizione disperata, ha scelto deliberatamente di farsi un autogol , facendo cosi perdere la sua squadra.Stiamo parlando non di professionista ma di dilettante.
    alegher un abbraccio
    La Femme

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  10. Il mio era un discorso in generale e astratto , non voglio scendere in polemica e ricordo che in quei casi si parla di un divertimento e non di problemi mondiali . Thats all Belinate

    Sancio

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  11. Andando a vedere partite tra i dilettanti è comune vedere scontri o autogol incomprensibili, e poi magari si picchiano anche dopo, uno non ci crederebbe , i dilettanti, come gli ignoranti, sono più pericolosi dei professionisti, che sanno dove colpire senza lasciare il segno. Quelli no, quelli si fanno prendere dal fumino al cervello e fanno più danni di un killer professionista.
    GF

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