di Fabrizio Nobili
Per arrivare la prima volta a Vercelli in cerca dell'hotel Cinzia si è aiutati anche in una giornata uggiosa dai suoi colori sgargianti. L'aiuto continua, appena varcata la soglia del ristorante cristian&manuel, non da altri colori sgargianti ma dall'accecante sorriso stampato sulle labbra dell'effervescente quanto abile maitre Elisa, che con la sua vulcanica personalità saluta il ns guardiano del faro e ci accompagna al tavolo della sobria sala ristorante e prende in pugno la situazione sia per la scelta dei vini che per la spiegazione semplificata del menù, che per gli avventori risulterebbe fuorviante.
Forse però non potrebbe essere diversamente da così. Sì, perche i Costardi, con le loro folte barbe a metà tra quelle hipster e quelle degli affiliati ISIS, sprigionano non solo nelle loro creazioni una forte personalità. Hanno in mente l'obiettivo -stellare- da raggiungere e ci mettono grande impegno per arrivarci, esprimendo e spremendo al massimo le potenzialità nei singoli piatti.
Partire con una crema di patate, baccalà mantecato e noce moscata mi ha trasmesso un messaggio del tipo: "mettiti comodo che ti coccoliamo noi!"
OK! vaaa beeeene così, ci sto.
Poi non fai in tempo a rilassarti che ti arrivano un paio di portate alla" Vegan top model" quali l'orto e la carota viola dove per qualche minuto ho sognato di essere Tom Brady a pranzo con la moglie. Peccato che appena ho rialzato gli occhi dal piatto ho visto il Mostini e non la Bundchen. Pazienza, c'est la vie!
In seguito ho pensato al ns. caro Marco 50&50 sì perchè il suo amore sviscerato per i risotti gli offrirebbe una carica ironica amplificata. Lo vedrei bene vestito da braccio di ferro che strizza uno dei barattoli pieni di risotto e sferrare di seguito un pugno al Bluto di turno.
Negli assaggi dei risotti è incredibile la concentrazione dei profumi e dei sapori che i Costardi riescono a metterci, sembra impossibile.
Le Chapeau bas però va' insindacabilmente alla pernice, un piatto di una maestria nella preparazione rara. Livelli così elevati possono essere raggiunti solo con tutti gli ingredienti all'apice. In questi casi: il piatto vale il viaggio.
Sono un'amante dei dolci ma se mi vengono presentati dei dessert che col dolce hanno poco a che fare resto affascinato e il: cioccolato bianco e vaniglia in centrifugato di mele, sedano e finocchio riesce a soddisfare la parte golosa con la freschezza e la complessità.
Grandi vini in accompagnamento: il pas dosè di Philiponnat a prevalenza pinot noir tagliente, pulito e strutturato. L'Ambonnay rouge 2012 di Ouriet in annata giusta che non solo è riuscito a profumare la sala al completo ma ha tenuto anche al palato, cosa che tra i rossi fermi di Champagne raramente capita.
Le immagini:
Mise en place con l'originale illuminazione al tavolo
Decisamente pas dosè
Elisa, tra le migliori "maitre sommelier" italiane
Caldo freddo di baccalà mantecato, crema di patate e polvere di noce moscata
Il panino come una volta a Pizzarrosto ... con lingua, salsa verde e cipolla all'agrodolce
L'orto in città, senza sale, senza olio, ma con diversi elementi sapidi e cremosi a compensare la neutralità delle verdure
La carota viola aromatizzata al lime ...
Il primo dei risotti personalizzati: pomodoro e basilico
Con calamari arrosto, al nero, e pesto
Quando ci prende, questo lascia poco spazio alla concorrenza.
Ancora una volta si conferma miglior pinot noir fuori dalla Borgogna
Il più gettonato dai clienti ...
Golosissimo ...
E infine il saturante Taglio Sartoriale 27 mesi con Grana Padano, riduzione di birra e caffè: Boom!
Sopra la media la coturnice marinata in olio e arrostita, crema di foie gras e pak choi
Finezza di cioccolato bianco, sedano .... mela, finocchio
Il dolce non dolce: Pak choi, foie gras, vaniglia, granita di lampone e aceto
Arredamento da salotto all'Hotel Cinzia
F.N.
Risottoscrivo e Risottosotto vi invidio, ci torneremo…
RispondiEliminaLi ho visti all'opera col riso, a un metro, e sono uno spettacolo, anche come persone, intendo. Ridono pure, se per questo. Eppoi... ma si farebbe brutta figura a portarsi a casa i barattoli?
RispondiEliminaI barattoli ... qualcuno chiede se sono di ceramica, qualcuno chiede se sono di metallo, qualcuno chiede se le etichette sono di plastica, tu te li vorresti portare via ... vedi dove sta il colpo di genio della comunicazione
RispondiEliminaa proposito dei barattoli, ma quanti tipi diversi ne hanno?
Eliminajpjpjp
Credo quattro, quelli nel "menù 4 risotti" a 40 euro
EliminaBei piatti e barattoli,ottimi colori dei vegetali,molto goloso il tutto
RispondiEliminaTMC