Marco 50&50
Ti mettevi in porta, al Parco Lambro, fra un albero e l'altro, io correvo e calciavo la palla fino all'ultimo respiro, poi mettevo la mia mano nella tua e tornavamo a casa.
Ti mettevi in porta, al Parco Lambro, fra un albero e l'altro, io correvo e calciavo la palla fino all'ultimo respiro, poi mettevo la mia mano nella tua e tornavamo a casa.
Il parco da qui è vicinissimo ma nessuno sta giocando, non si sente alcun rumore se non quello inquietante del silenzio, la centodieci è in fondo al corridoio a sinistra, la porta è socchiusa, entro, metto la mia mano sulla tua e comincio a piangere, fino all'ultimo respiro, un soffio.
Sergio, sul retro della foto avevi scritto, "Maria, mi manchi tanto" non me l'avevi mai detto, adesso l'hai raggiunta, viaggi con quattro anni di ritardo, ma in fondo cosa sono di fronte all'eternità, un soffio.
M 50&50
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
RIP.
RispondiEliminaF.
RIP
RispondiEliminaM.
un grande saluto finale a Sergio, uomo sempre composto e riservato ma dal grande moto interiore, con tutto il mio affetto, che possa la serenità accompagnarlo sempre.
RispondiEliminaEmozioni che non ho provato, ma ne farei volentieri a meno.
RispondiEliminaStavolta, "un abbraccio forte" non è una banalità tanto per dire.
Un sincero abbraccio virtuale.
RispondiEliminaTMC
Ti sono vicino
RispondiEliminaConforto da parole pubbliche e private
RispondiElimina