giovedì 4 febbraio 2016

Oggi guido io

di Angelo Antonio Angiulli



Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento.......


Roberto, Gianni ed io siamo lontani anni luce dal carisma del trio del dolce stil novo, né come loro in fuga dalla realtà, bensì alla ricerca del piacere sulle tracce dell'Oca Ciuca in quel di Vigevano, ed oggi il nostro incantamento è essenzialmente culinario.


Non la zingarata tipo “Amici miei”, ma la riscoperta dell'oca gastronomica in tutte le sue sfaccettature da Fulvia, titolare e cuoca appassionata con le idee chiare, che aspira ad avere accanto al suo esercizio un “pret à porter” di pesce incluso l'asporto, con specialità che comprendono anche ciò che comunemente viene eliminato, da chi non intravede un valore gastronomico negli “scarti”. 

Il viaggio verso la meta fra frizzi e lazzi vicendevoli è abbastanza piacevole, anche se è la nostra prima volta come terzetto in uscita. Arrivati e parcheggiata l'auto qualcuno sente già il bisogno di rinfrescare l'ugola, ma ne viene dissuaso mentre ci avviamo a piedi verso la meta.

Il gioco dell'Oca

Vigevano è città d'arte e la celebre Piazza Ducale, una delle più grandi d'Europa per estensione, ideata dal Bramante e definita da Toscanini “sinfonia su quattro lati”, non manca di stupire me che l'ammiro per la prima volta.

L'Oca Ciuca cucina e mescita di vini, non è molto distante. Roberto, il nostro odierno capo ciurma, ci presenta a Fulvia che ci viene incontro appena entrati. Espletate le formalità ed i convenevoli di rito ci accomodiamo, ed a richiesta ci viene prontamente servita una bottiglia di bollicine (nome e origine in immagine), che provvede prima di iniziare il pasto a inumidire qualche gola secca. 


Il ristorante è anche Bistrot, per cui il menu che ci viene presentato comprende anche un'offerta di “Panini Gourmet” e “La cucina ignorante” solo per il pranzo. Quest'ultima singolare definizione presuppone un piatto della tradizione italiana, preparato con “l'offerta del mercato e l'estro degli chef”. (degli chef?) 

Baccalà, crema di finocchio, olive taggiasche capperi e arancio ...

Noi ci facciamo consigliare includendo un paio di desideri per le Pappardelle al ragù bianco d'oca, ed i Ravioli d'oca al burro e riduzione di nocciole tostate. Questa la successione delle portate, in seguito le mie considerazioni: tagliere di salumi pregiati d'oca con crostino di paté - Baccalà all'arancia, finocchio e polvere di capperi – le già citate Pappardelle ed a seguire i Ravioli d'oca – Petto d'oca con crema di zucca e polenta rosolata – Frolla al cioccolato, pera al vin brulé e cremoso di cioccolato Caraibe – Semifreddo e vini in successione.


Subito mi preme sottolineare la completa digeribilità di tutto il pasto, come considerazione del giorno seguente spesso scarsamente considerata. Ottimi i salumi, il prosciutto crudo d'oca classico insieme al leggermente affumicato, il salume crudo d'oca più buono di quello cotto. 

I salumi pregiati d'oca, cotti e crudi, naturali o affumicati ... e il patè maison

Buono anche il crostino di paté, anche se non condivido la pressoché totale assenza della naturale amaritudine del fegato. Interessante il Baccalà che mi ha stupito per la discrezione del profumo della crema di finocchi.

Pappardelle al ragù bianco d'oca mantecato

Buone le pappardelle, molto “acchiappose” per la generosità del condimento, mentre ho qualche riserva sui ravioli dalla sfoglia troppo morbida ed il ripieno, dopo il ragù+condimento imperioso delle pappardelle, diciamo....un po' carente di struttura. L'idea della pennellata al piatto della riduzione di nocciole tostate, dal profumo che ho trovato “zuccheroso”, non mi ha entusiasmato. 

Ravioli d'oca con pennellata di nocciole

Data la diversa intensità gustativa, io avrei invertito il servizio dei due primi. Buono il petto d'oca giustamente al rosa, che per il mio gusto “antico” avrei visto meglio con salsa bordolese d'oca. Solo per il sottoscritto, la frolla al cioccolato con pera al vin brulé debordante di gusto. “Est modus in rebus”.

Petto d'oca su crema di zucca e polenta rosolata

Ottimo Tris di capra

Cioccolato, pera e  cannella in un tortino

Semifreddo al torroncino e cioccolato

Per il resto, buono il cestino dei pani con grissini/sfoglia ben conditi e croccanti, atmosfera rilassante malgrado l'afflusso notevole di clienti, stuzzicanti scambi di opinione con la Fulvia, radi e discreti i contatti con la figlia ed il fidanzato, suoi collaboratori in sala.

Per concludere, vale ritornare senza badare più di tanto alle mie gastro paturnie su alcuni piatti. Sul viaggio di rientro con la spasmodica ricerca dell'Oca Ducale ed i suoi salumi, almeno per me il momento più spassoso della giornata.

AAA

3 commenti:

  1. Il fatto che abbia guidato tu non ti ha dispensato dall’obbligo di far indossare le cinture, magari aggiungendo un paio di buchi pro oca, anche a Lapo e Guido.
    Panini non banali, starnazzo di approvazione per i salumi, wine bag prevista ma non utilizzata.
    Non aver provato alcun risotto è colpa grave.

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  2. Eravamo a Vigevano e non a Treviso, per cui preferenza ai piatti d'oca che non al risotto al radicchio e robiola.

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  3. Volevo segnalare che la bella mano sui risotti andava sfruttata, magari chiedendo quello con lo zafferano e la mortadella d’oca…Vigevano è terra di riso.
    AVEALLANGIULLI

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