martedì 25 agosto 2009

clouds






I've looked at clouds from both sides now,
From up and down, and still somehow
It's cloud illusions i recall.
I really don't know clouds at all.

I've looked at love from both sides now,
From give and take, and still somehow
It's love's illusions i recall.
I really don't know love at all.


venerdì 14 agosto 2009

Il magazzino delle emozioni: rossi d'antan


la piacevole visita di alcuni amici appassionati gourmet regala sempre qualche emozione.
Questa volta insieme a una quintalata di focaccia Genovese sono comparse della bocce antiche e di assoluto valore. Che dire, quando si stappano bottiglie di vecchi millesimi la delusione e/o la meraviglia sono di prassi. Questa volta è andata bene, molto bene; i tre fuoriclasse della serata hanno convinto e stupito per la loro seducente armonia. Peccato, mancava solo un grande Pinot Nero di Borgogna.
Questi sono vini ancestrali prodotti con metodi sicuramente naturali quando in tempi non sospetti i viticoltori lavoravano senza usare chimica ed altre diavolerie..

MAS de DAUMAS GASSAC Vin de Pays de l' Herault 198(forse 6, l'etichetta è strappata..)
siamo nel sud della Francia piu' precisamente nel Languedoc-Roussillion.
Questo vino è il sapiente assemblaggio di svariati vitigni:
70% di Cabernet Sauvignon 30% di Malbec, Merlot, Sirah, Cabernet Franc, Pinot (?) e Tarmat
Complesso ed originale con affascinanti aromi selvatici delle garrigues che richiamano erbe e cespugli,, puo' invecchiare ancora anche se siamo quasi all'apice della maturita'. Superbo
BARBARESCO MONTESTEFANO riserva 1982 Cantina dei produttori di Barbaresco
ovvero l'eleganza e la finezza del vitigno Nebbiolo. Profumi evoluti e terziari per una bocca ancora
fresca con un tannino serrato e setoso al tempo stesso , in bocca è austero e profondo, ha ancora degli anni davanti anche se l'unghia aranciata che vira al mattone non lo lasciarebbe intendere. Gratificante ed appagante
CHATEAU DUCRU-BEAUCAILLOU 1970 Saint Julien Médoc
Siamo a Bordeaux e lo Chateau è un grand cru classè dal 1855, è il classico taglio Bordolese Cabernet Sauvignon 70% e Merlot 30%
Il 70 da quelle parti è stata una delle grandissime annate.
Il colore è ancora rubino mentre il naso fresco e complesso declina armoniosamente su sentori di liquirizia, prugne e spezie. Al palato è fine, con dei tannini ricchi maturi e concentrati, il finale è fresco e di una lunghezza eccezionale..Maestoso

Sono vini molto difficili da reperire e a volte costosi, uno dei canali migliori è il sito wine searcher . Buona ricerca

li abbino ai Rolling Stones, ovvero come invecchiare bene.... (it isn't Steve?)

giovedì 6 agosto 2009

laggiu' è l'orologio

è vero, noi “armadilli” non amiamo le classifiche, ho quindi difficolta' a non riconoscere “yonder is the clock” dei Felice brothers come uno dei dischi piu' belli del 2009.
L'album è splendido, e se cercate i nuovi Uncle Tupelo probabilmente li avete trovati, l'america piu' rurale e campestre si confonde con sonorita' notturne e malinconiche, l'iconografia a stelle e strisce emerge in un viaggio struggente e visionario attraverrso la storia della nostra musica senza peraltro mai cadere nel banale o nel deja'vu piu' scontato.
Difficile segnalare una traccia piuttosto di un'altra, dall'iniziale “the big surprise” fino alla finale “rise and shine” è un susseguirsi senza soluzione di continuita' di grandi canzoni che si alternano tra la vena piu' movimentata e scanzonata a quella piu' introspettiva e cantautorale, la tensione emotiva rimane comunque alta dalla prima all'ultima nota. Grandi fratelli Happy....

Abbino idealmente la musica del Felice brothers a due bei film che ho visto recentemente, Gran Torino e the Wrestler. Un'amarezza di fondo li accomuna insieme ad una visione di uno spaccato d'America crudo ma tremendamente realistico (il rapporto con I figli è sintomatico di questa percezione..) . Clint Eastwood e Mickey Rourke in stato di grazia. Da vedere.

domenica 2 agosto 2009

40 anni fa

Abbey Road si può considerare l'ultimo album inciso dai Beatles

Quando l'8 agosto 69 i Beatles attraversarono le strisce pedonali poste davanti agli studi di registrazione nacque la celebre copertina dell'album che immortalò la scena e fornirà ai sostenitori la leggenda della morte di Paul McCartney

In una giornata calda e soleggiata George Harrison decise di sottrarsi alla routine delle registrazioni in studio e se ne andò nel Surrey, a casa dell'amico Eric Clapton, cominciò a suonicchiare la chitarra nel giardino inondato di sole. Era nata Here Comes The Sun, una delle canzoni piu' belle dei fab four...



un vin jaune di Philippe Bornard potrebbe accompagnare l'ascolto, bisogna pero' andare nello Jura a prenderselo, ma questa è un'altra storia...


venerdì 24 luglio 2009

Il vino della natura

Angiolino Maule produce straordinari vini “bio” da oltre 16 anni, la sua azienda si chiama La Biancara e si estende tra le provincie di Verona e Vicenza per poco meno di 10 ettari, l'origine vulcanica del terreno fa si che non ci sia bisogno di concimazione che avviene comunque naturalmente tramite decomposizione di foglie, di tralci e lo sgretolamento della roccia madre ricca di minerali.
Maule crede fermamente nella biodinamica, che significa principalmente accettare e difendere quello che la natura dona, tramite i preparati e la gestione del suolo, questo tipo di coltivazione
trasmette al frutto le caratteristiche del terreno.
Il rispetto del “terroir” è il suo credo piu forte il che significa niente forzature con concimazioni e trattamenti con antiparassitari, sistemici e diserbanti, “il vino è il frutto della terra trasformato dalla cultura dell'uomo; è la bevanda naturale piu' antica .Per noi” prosegue Angiolino “è fondamentale avere un' approccio vinicolo ed enologico senza chimica per avere vini piu' tipici, unici ed inimitabili, in netto dissenso con l'omologazione della maggior parte dei vini in commercio”.
Forse questo irreprensibile produttore ha faticato anni prima di trovare chi potesse capire il grande sforzo compiuto dalla sua azienda per produrre vino totalmente naturale, noi “armadilli” siamo dalla sua parte e i recenti assaggi di Pico e Rosso Masieri non possono che confermare i presupposti, sono vini genuini, gustosi e “stomachisti”, e cosa che non gusta mai, dai prezzi “umani”..

da gustare con: Bruce Cockburn – slice o life live solo
puro e naturale come lo era trent'anni fa

martedì 21 luglio 2009

luglio "'francese"'



un luglio all'insegna della Francia. Con il piacere di aver partecipato alla festa per il 14 luglio di Marcel Lapierre a Morgon ed incontrato ed assaggiato vini naturali strepitosi dei tanti bravi produttori produttori presenti. Ma non solo. Questo mese ci sono due dischi d'oltralpe che mi fanno incessante compagnia. Dischi dai toni autunnali ma che mi si abbinano perfettamente a luglio. Luglio è peraltro il mese dove storicamente mi è capitato di bere grandi rossi alla faccia del caldo. Soldera, Conterno, Massa Vecchia, Rinaldi, Cappellano i primi che mi vengono in mente. Sempre alla faccia del caldo questi dischi sono ormai un appuntamento serale immancabile.
'Changin Plans' di St. Augustine è il primo. In realtà lui si chiama Francois-Regis Croisier e mi piace pensare che abbia preso il nome d'arte da 'I Dreamt I Saw St. Augustin'. A dire il vero non si rifà in maniera sfacciata a Dylan. Le sue canzoni sono per lo più delicate ballate, quasi sussurrate, con accompagnamento strumentale essenziale quanto delizioso, con lo spettro musicale che spazia da Nick Drake a Loney, Dear. La deliziosa canzone d'apertura poi guarda caso si chiama '14th of July'. Di lui si trova poco in rete e la migliore fonte anche per ascoltare le sue canzoni è myspace.
Il secondo è l'omonimo disco della Delano Orchestra. Anche qui siamo davanti in realtà all'opera di un cantautore, Alexandre Rochon. Qui soprattutto a livello vocale non si può non pensare a Drake. Il suono specialmente, nel disco in questione, si fa più elaborato come peraltro il suffisso Orchestra lascia presagire, ma rimane comunque abbastanza cupo e sofferto, perfetto anche per questa afa notturna. Secondo disco come Orchestra, forse il primo era leggermente meglio ma con gli ascolti sta crescendo.
I francesi non mi sono mai stati troppo simpatici ma grazie ai vini bevuti, all'incontro con le belle persone che li creano e pure a questi dischi beh, qui da noi in questi due campi abbiamo ancora parecchio da imparare senza nulla togliere ai (pochi) bravi talenti nostrani.


venerdì 17 luglio 2009

cartoline da Morgon

Gli "armadilli" nel cuore della Francia dal grande Marcel Lapierre per una festa
all'insegna della convivialita' e dei vini naturali.....

giovedì 9 luglio 2009

The show must go home


Urgent Memo from JonDeeGraham HQ
“I feel I need to get closer to my people. So close in fact, in their houses. I want to do more house concerts. House concerts are the wave of the future...along with jet packs and robot butlers. I am looking for cozy, friendly house concerts over the summer in Texas. Very little is required. It's just me, my guitar, you and your friends. Texas in the summer? California in the mid October. Midwest and easy coast in the fall. It's intimate, fun, and I'll help clean up afterwards”

Beh…forse ritrovarsi a Houston o Dallas in estate non deve essere il massimo J.D.,ma i concerti casalinghi sono una buona soluzione,anche se negli States non sono certo una novita’.
Mi ricordo il bravo Willy Mason che anche dopo il minihit “Oxygen”,alle volte basta solo una bella melodia e un (gran) po’ di culo per finire nella top 30 inglese,si presentava nelle case con il suo cane che lo accompagnava nei lunghi viaggi su di un van scassato,un hobo moderno.
Ce li vedete i fighetti delle nostre parti “abbassarsi” a suonare in un salotto qualsiasi?
Ovviamente esclusi i musicisti del Club de Musique.Fatevi del bene,portatevi un Barotti in casa:credo non sporchi e fa anche il pane...
Da bere lo comprate voi,purche' sia tanto e naturale.

sabato 4 luglio 2009

liguria, le bien vivre

O è madre o è puttana, così si potrebbe cogliere l'essenza di questa terra...
Amo la sua gente schiva, i suoi orizzonti, i suoi profumi mediterranei, il maestrale, la salsedine, lo skyline piatto del mare che mi rasserena ad ogni sguardo, non sempre pero' è così tutto gradevole.. le code infinite sulle austostrade per arrivarci, l'orda di Milanesi nei giorni. festivi, le trappole acchiappaturisti, la maccaia insopportabile, il parcheggio che non c'è ....
Si', è una terra dove non ci sono compromessi o stai benissimo o malissimo.
Uno strano meccanismo mentale mi porta a ricordare le situazioni piacevoli e a dimenticare in fretta le altre. Da questo punto di vista mi ritengo un'uomo fortunato, per cui...
Prendi un giorno d' inizio estate e scegli con gli amici una mèta lontana dal frastuono, magari la Val Borbera, raggiungi fra impervi canyon e paesaggi suggestivi il ristorante Belvedere a Cantalupo Ligure e appena seduto il simpaticissimo chef "Rebo" ti portera' una bottiglia di Timorasso della casa con i salumi nostrani, il magnifico Montebore, formaggio raro e buonissimo ed il latte brusco a cui seguira' un pranzo intrigante e gustoso di territorio e non solo. Vale sicuramente il viaggio.
Per strada mi fa compagnia un classico: Nick Drake - five leaves left.
Prendi una sera la scusa per andare a trovare un vecchio amico e lo chef "stellato" Massimo Sola trasferitosi qui da poco e ti ritrovi a Borgio Verezzi ai bagni Nettuno. Scoprirai una grande cucina di mare con prodotti di eccellenza ed una carta dei vini con molte bollicine pronte a toglierti la sete, se non ce la fanno le bollicine ce la fara' un gin tonic rigorosamente confezionato con gin Hendrick's e tonica Fever Tree. A breve il giovedì sera tre tavoli “pieds dans l'eau” completeranno l'offerta spettacolare di questo posto magico! (colonna sonora Man of somebody's dream, tributo a Chris Gaffney)
Un'altra “chicca”? Questo è un best kept secret in town.. un ristorante che a pranzo sfama 100 operai a 10 euro l'uno e la sera incanta non piu' di 26 persone con una cucina di straordinaria freschezza preparata SOLO con pesce selvaggio locale dal bravissimo chef Roberto De Carlo (da solo in cucina, chapeau!). I vini sono scelti nel ristretto campo dei vini naturali.
Questa meraviglia si trova a Vado Ligure e si chiama San Domenico, la location non delle piu' amene ma qui si bada piu' alla sostanza che alla forma....averne di posti così!!
In auto con Mr.Fabio Luglio (thanks per le ottime bottiglie messe sul tavolo e per la compagnia), il live di Clapton e Winwood ci accompagna verso Genova la superba..

giovedì 2 luglio 2009

parole - musica - vino


sto ripensando quanto letto qui ieri mentre ascolto il nuovo disco di Scott Matthews 'Elsewhere' e credo che in fondo la recensione di un disco o di un vino non serva a nulla. Perlomeno a me che le ho ormai abbandonate da qualche anno. Di recensioni di dischi ne ho lette migliaia e per un certo periodo ne ho anche scritte. Ricordo ancora la fatica mentale che comportava. Chi scrive ha una responsabilità pazzesca nei confronti di chi legge e di chi ha creato un disco, ma pure un vino. Con rare eccezioni ormai le critiche sanno tanto di 'mestiere' e puzzano di interesse e auto compiacimento. Quante incazzature per dischi acquistati grazie a belle recensioni e presto abbandonati o dischi che amo stroncati. Per questo disco ad esempio un mese fa dopo il primo ascolto lo avevo etichettato come opera inferiore all'esordio di tre anni fa, parecchio inferiore, se ne avessi dovuto scrivere sarebbe stata una stroncatura. Questa notte per non so quale ragione sono andato a ripescarlo e me ne sono innamorato. La musica come il vino regala emozioni da cogliere e non sempre abbiamo la mente ed il cuore liberi per coglierle. Ed oggi vale più la parola di un amico, magari il racconto della sua emozione su un blog, per incuriosirmi all'ascolto. Per la musica internet è un veicolo pazzesco, in un attimo ti permette di ascoltare e volendo, se ti piace, di acquistare. Io per scelta acquisto solo in vinile, e meno male che sono tornati a farli, altrimenti mi accontento dei files.
Per il vino fortunatamente esistono ormai tante di quelle manifestazioni dove poter assaggiare, se proprio non si vuole andare direttamente dal produttore, ed anche in questo caso le recensioni e le guide le ho abbandonate da tempo ad eccezione di una eccezionale rivista di approfondimento. Amo il vino, amo berlo non degustarlo, amo chi fa il vino che amo. Le note tecniche, quelle olfattive, i sentori li lascio volentieri agli 'esperti'. L'emozione del vitigno, della terra dove è cresciuto, del lavoro del vignaiolo nessuna recensione o guida riuscirà mai a darmela. Leggere meno e cercare le emozioni che più fanno per noi. Non me ne voglia Paolo, è pur sempre l'unico giornalista musicale con ancora qualcosa da dire.

mercoledì 17 giugno 2009

Concrete blonde


State pensando a Johnette Napolitano? Sbagliato.Lei si chiama Amy Lillard,viene dal Colorado, e con il marito Matt conduce un'azienda vinicola nel Rodano del Sud.A quanto dice lei tutto e' successo in modo naturale,quasi dovuto al caso,poi indagando si scopre che prima di trasferirsi a St.Quentin la Poterie,ha lavorato per tre anni nei vigneti di Chambertin in Borgogna e per altrettanto tempo presso un distributore di vini in California.Mentre il marito, pur lavorando per una grande ditta di comunicazioni,passa piu' volentieri il tempo in vigna,e a quanto dice Amy,e' il vero artefice della svolta biodinamica.Ma gli americani son fatti cosi'.E i ragazzi hanno le idee chiare:non vogliono saperne dell'acciaio e amano il vecchio cemento(concrete),come molti nella zona di Avignone quando nel resto del mondo veniva sostituito con i grandi serbatoi d'acciaio.
E la grenache nel cemento ci va a nozze!
Colorado Girl by Devendra Banhart mi sembra ci stia bene

giovedì 11 giugno 2009

don vito aiuto



no, non è un post sulla mafia. Don Vito Aiuto è un pastore presbiteriano e assieme alla moglie Monique sul finire del 2008 ha pubblicato uno dei dischi più belli di folk/gospel degli ultimi anni a nome The Welcome Wagon. La sua è anche una bella storia. Completemente agnostico fino a 20 anni, appena viene colpito dallo Spirito si iscrive subito ad un seminario per studiare teologia e diventare Ministro e nel 2005 fonda a Brooklyn, NY la Resurrection Presbyterian Church dove ancora esercita il suo ministero, dove ha tenuto il concerto di presentazione del disco e dove pare ami suonare nel salotto di casa per gli amici e quanti passano a trovare lui e la moglie.
Sufjan Stevens produce e si sente sicuramente il suo apporto a livello di arrangiamenti, con un suono ricco e vario di strumenti e cori come sua tradizione. C'é pure 'Half A Person' degli Smith, bellissima.
Sono stato a NY ma mai in una sua chiesa. La prossima volta so in quale andrò per trovare persone e musicisti veri, come i vini che amo bere.




vino in abbinamento: ancora una volta il Rouge de Causse di Anne Marie Lavaysse, puro e onesto come i Welcome Wagon

martedì 26 maggio 2009

sorelle impiccione

Alla faccia delle suocere! Anche le sorelle ci mettono il becco.
Come succede in "Ballad in plain" d" un Dylan spudorato come poche altre volte, piccato dall'astio della sorella della Suze Rotolo immortalata sulla copertina di "Freewheelin':
"for her parasite sister i had no respect bound by her boredom her pride to protect..."
Oppure il maestro delle nevrosi amorose, condite da gelosie e invidie assortite, Woody Allen, nel grande "Hannah e le sue sorelle". Qualcosa del genere deve essere capitato pure
al povero Chris Bell,che gia' di suo aveva i suoi problemi. Nella sua bellissima "You and your sister" incontra sulla sua strada una sorella non proprio accomodante.
Pubblicata inizialmente nel 1978 come retro del singolo "I am the cosmos" (altrettanto bella), che diede il titolo all'unico disco solo della sua carriera, uscito postumo e favoleggiato per anni nel 1992. Vero. Nel mestiere di vynil junkie, una buona parte di tempo e' spesa ad aggiungere al passato un'aurea mitologica, a creare culti sotterranei di artisti misconosciuti e dischi perduti. Ma questo disco mantiene un fascino tutto suo.
Dopo l'uscita dai leggendari Big Star, per scazzi con una personalita' forte come quella di Alex Chilton, incise tra il 73' e il 75' "I am the cosmos", degno compagno del primo Big Star, forse piu' datato, ma contente delle piccole gemme beatlesiane.
Non ci fu un seguito, il suo autore, disilluso e depresso, mollo' il mondo della musica finendo a lavorare nel ristorante del padre, e mori' nel dicembre del 1978 in un incidente automobilistico. Ma la splendida melodia dedicata al suo amore e alla sorella impicciona, risplende ancora oggi in tre versioni una piu' bella dell'altra.

Vino in abbinamento: merlot-borc dodon, un vitigno solitamente impiccione in una interpretazione fresca, molto uvosa.

domenica 24 maggio 2009

Champagne!!!

I'idea di Champagne e' un concetto al quale la Francia ha lavorato per piu' di 200 anni, tutti i produttori si sono sempre schierati uniti per promuovere un'identita' e un terroir, gli Italiani in questo senso non sono mai riusciti a “fare squadra” per raccontare cio' che di buono si fa nel nostro paese, tutto cio' a prescindere della qualita'; questa ed' altre motivazioni rendono il gap sulle bollicine con i cugini d'oltralpe ancora grande. Lo Champagne e' un vino, perchè di vino si tratta, e non di status symbol, che va consumato sempre, come aperitivo, a tavola, da meditazione e in qualsiasi momento se ne abbia voglia, l'importante e' pero' rivolgersi verso bollicine di qualita' ottenute da un'agricoltura “pulita” e rispettosa della natura.
... con l'arrivo del caldo me ne e' venuta voglia!

Un po' per amicizia nei confronti di mr. Grape & a quarter un po' per affrontare le tematiche dell'annata 2002 ho partecipato volentieri a una bella serata all' Avenue Café di Aosta.
Gli Champagne in degustazione erano 4 , un poker di piccoli produttori RM (recoltant manipulant) che lavorano con un occhio di riguardo verso un'agricoltura il piu' possibile “naturale”.
Tutti Grand Cru di cui due della Côte des Blancs (comuni di Cramant e Oger) quindi chardonnay in purezza e due della Vallée de La Marne (comune di Ay) percui 100% pinot noir :

Il solito intrigante giochino delle bottiglie alla cieca e ordine che viene svelato solo alla fine..

I miei appunti di degustazione:
Milan brut Cuvée “terres de Noël“ blanc des blancs 2002 grand cru

colore brillante molto chiaro, esile e di facile beva nel finale regala suadenti note di pera, armonioso, fine e elegante chiama sempre un'altro bicchiere, buon segno...
Diebolt-Vallois “fleur de passion” blanc des blancs 2002 grand cru

piu' carico di colore, affinato in barrique risulta piu' complesso rispetto al precedente l'equilibrio e una spiccata personalita' ne fanno un'ottimo compagno a tavola...
Gatinois brut 2002 grand cru
colore ambrato che fa presagire note ossidative, perlage di buona trama e fittezza
naso e bocca che confermano una straordinaria complessita', il piu' impegnativo alla beva...
Roger Brun extra brut “La Pelle” blanc des noirs 2002 grand cru
uno Champagne tradizionale,autentico dal bel colore giallo paglierino intenso,
la pienezza, la forza e la “spalla” del pinot nero sono saggiamente calibrate, ottimo in tutte la occasioni..

Bottiglie di non facile reperibilta', vale pero' la pena “sbattersi” un'attimino per cercarle... i prezzi oscillano tra i 45 ai 90 in enoteca

Tornando a casa un vento caldo ed un cd di Jimmy Buffett mi fanno compagnia..
...canzone in abbinamento asshole song

Prosit!

martedì 19 maggio 2009

Un uomo solo al comando


Non e' Adriano DeZan all'inizio del collegamento con il giro d'Italia, e quell'uomo non e' il pirata Marco Pantani, lui si chiama Walter De Batte' e tra i vignaiolo liguri e' in fuga con distacco.
Qualche altro produttore coraggioso si trova: Santa Caterina di Sarzana o l'astro nascente Tenuta Selvadolce di Bordighera, ma la maggior parte di vini, pur ben fatti,sembrano dipendere troppo dalla ristorazione balnearia. Il nostro e' un vignaiolo sognatore, che produce un solo vino DOC, Cinqueterre,e una serie di vini da tavola a marchio Prima Terra in collaborazione con due amici, non denominazioni, in quanto aldila' delle solite limitazioni legislative, le uve vengono oltre che da Riomaggiore e dintorni,anche dalla Val di Vara, Val di Magra e dal Carrarese.
Vini frutto di macerazioni naturali piu' o meno lunghe, con fuoriclasse come l'Hermoge da uve Vermentino, Bosco e Albarola o il rosso Cerico' da Granaccia e Syrah macerati 21 giorni sulle bucce seguito da un lungo affinamento sulle fecce in acciaio. Sinceramente mediterranei, che altro dire. La sua ultima follia e' una puntata in Abruzzo per produrre insieme ad un viticoltore locale una versione passita di Montepulciano. Good luck.
Abbinamento: Un film questa volta,molto gitano con ritmo
Gatto nero gatto bianco by Emir Kusturica.

sabato 16 maggio 2009

lucciole per lanterne

Rouge de Causse Vdt 2007
(LE PETIT DOMAINE DE GIMIOS - ANNE-MARIE LAVAYSSE)
capita di sbagliare e non si finisce mai di imparare, questo straordinario vino portato da Ciciuxs all'armadillo meeting mi ha letteralmente stregato e ingannato, con la mia presunzione da degustatore ais avevo creduto di averlo “letto” subito ma non era cosi'..
Appena versato nel bicchiere il colore rubino diffuso, leggero e luminoso mi induce a pensare ad un Pinot Noir ma appena messo il naso nel bicchiere le sfumature minerali ed una florealità esile accompagnate da note di piccoli frutti rossi e tocchi di erbe e timo mi convincono che e' un Gamay... e che Gamay!
In bocca l’aroma fatica un po’ a emergere da un quadro che sembra compresso e complesso, l’inizio e' morbido, compatto, con un tannino progressivo e serrato, accoppiato a un’acidità calibrata. che sfocia in un finale d’incenso e noce moscata.. mi fanno ribadire: e' un Gamay buonissimo!
Giulio il vigneron e Hazel non ne sono certi, potrebbero esserci altri vitigni, avevano ragione loro.... il Rouge de Causse e un mix di 16 (!!) vitigni autoctoni del Languedoc a bacca rossa (Carignan Aramon Grenache Cinsault Alicante ecc..) da vigne vecchissime; la vendemmia viene fatta soltanto al mattino, scegliendo i giorni dei fiori e dei frutti del calendario biodinamico. I pregi principali dei vini di Anne-Marie Lavaysse sembrano pero' scaturire da un desiderio d’integrità, di non sprecare nulla della materia preziosamente ricevuta dai suoi vigneti centenari.. Sono vini ancestrali, autentici, di grande personalità e la sua e' una mano vignaiola preoccupata di conservare la naturalezza della sostanza e nel lasciare che le cose si facciano da sé. Nella consapevolezza di avere preso lucciole per lanterne c'é la certezza di aver trovato un'altra gemma nel firmanento dei vini veri.... prosit!

canzone in abbinamento Lyle Lovett - i love everybody

martedì 12 maggio 2009

1978











mi ha fatto veramente piacere vedere le 'firme' musicali che più stimo prendere in mano la tastiera per difendere Blondie. non volevo criticare questa band che sicuramente ha rappresentato qualcosa di importante nella storia del rock. E' solo che all'epoca non li ho mai cagati più di tanto, sapete ero impegnato ad ascoltare dell'altro....... Questo post un po' sbilenco l'ho 'pensato' mentre tornavo a casa dell'ennesima cena di lavoro, ovviamente innaffiata a dovere (più bevo i suoi vini e più sono convinto che a Mr. Paraschos occorra fare un monumento!), grazie a 'Got No Breeding' di Jules Shear and the Polar Bears che usciva dallo stereo della macchina. Ebbene si già allora cominciava ad affiorare il mio amore per il poppeggio. Dopo aver letto i commenti al mio precedente post mi domandavo come mai non ha mai avuto un disco di Blondie. Forse ero già troppo vecchio per la 'new wave' (ma mi sa che Blue ha più o meno la mia età) ma molto probabilmente ero troppo preso da altro, TAC!