Sono ancora quattro mani a lasciare il segno in uno dei miei
luoghi del cuore.
Giuseppe ospita a
casa Cereda Angelo Sabatelli, dell'omonimo locale di Putignano, per la cena
dell’associazione Charming
Italian Chef.
Un’amicizia nata ovviamente a tavola, dopo un paio di
trasferte dalla Puglia a Ponte San Pietro con il direttore Chic Raffaele Geminiani.
Il risultato è questa cena, elegante e raffinata, che racconta due storie ma soprattutto
la passione e professionalità dei due cuochi “non chiamateci chef”.
Basta uno sguardo per arrivare dagli occhi al cuore di una
persona.
All’arrivo sento il solito battito che avvolge questa casa.
Ma lo sento amplificato e dopo aver conosciuto anche Angelo capisco il perché.
Ritrovo in lui la stessa semplicità, sincerità e cuore di Giuseppe, che si
svelano in silenzio e piano piano per poi esplodere in cucina.
Determinazione e talento arrivano dritti e precisi in ogni
piatto ed è difficile distinguere gli assoli perché quello che si percepisce è
una melodia condivisa, contemporanea nelle tecniche e profondamente concentrata
sulla materia prima.
Gli stuzzichini di benvenuto hanno lo stesso effetto dello
sguardo iniziale.
Ho un debole per l’argomento, perché trovo un’arte anche
molto sensuale concentrare in un sol boccone tanto sapore, sapere e carattere. Ora
sapete come conquistarmi, anche se vincete facile su ogni argomento
enogastronomico che mi tocchi il cuore.
Tartelletta carote e
zenzero
Panzanella e gamberi
Altro punto debole e passione il pane e lievitati. Giuseppe
è davvero pericoloso e devo cominciare a vietargli di portarmeli a tavola.
Vorrei ma no posso. Irresistibile.
Arriviamo alle portate.
Inizia il padrone di casa con la sua firma ormai
riconoscibilissima. Essenzialità, eleganza e consistenze. Adoro come utilizza
le materie prime e il fatto di tradurne l’essenza in diverse preparazioni. In
questo piatto è la zucca a presentarsi in tre versioni. Accompagna un’anguilla
semplicemente perfetta, con il tocco di acidità che bilancia la sua naturale
grassezza.
Anguilla, aceto e
zucca
Goloso, avvolgente, comfort il piatto di Angelo
E’ un racconto d’autunno, completato al tavolo da un
arcobaleno di chips di radici croccanti.
Titolo sempre a tre voci. Entrambi puntano a pochi
ingredienti che esplodono in colore, sapore e perfetto equilibrio.
Uovo, radici e
tartufo
Rimaniamo al sud con il primo piatto. Ritorna l’acidità,
fondamentale soprattutto in un percorso di degustazione, e la freschezza,
altrettanto necessaria.
A esaltare il tutto il pepe timut, che scopro e assaggio qui
per la prima volta. Affascinante e dall’aroma penetrante, con note fortemente agrumate.
Perfetto per il piatto.
Riso, parmigiano,
bergamotto, pepe timut
In pochi trattano certi tipi di carni come Giuseppe. Il suo
cervo è qualcosa di indescrivibile. Cottura magistrale sui carboni che regala una leggera nota
affumicata. Punto. Sorprendente. Inevitabile pensare e desiderare un whisky in
abbinamento.
Cervo e pastinaca
Arriviamo ai dolci. Limone, mandorla e ricotta di Cereda. Malto
e cacao di Sabatelli.
Ancora freschezza e ancora acidità. Ancora wow.
Malto e cacao
Cena molto coinvolgente, con i cuochi grandi protagonisti
anche a tavola nel completare i piatti.
Poche le parole dette ma infinite quelle trasmesse, con
un’umiltà che mette soggezione tanto si è abituati ad altro.
Le stelle qui sono due e chi fa finta di niente è
imbarazzante. Ma non roviniamo la magia con le polemiche.
La Chiccheria si
completa negli abbinamenti curati dal responsabile di sala Maurizio Conti in collaborazione con Ivaldo Moressa e Attilio
Tortora di Cuzziol
Grandi Vini, con i quali ho anche il piacere di condividere la
cena e farmi portare in un viaggio raccontato nelle cantine selezionate.
La mia galleria fotografica non è certo all’altezza delle
precedenti foto professionali, ma voglio assolutamente regalarvi quanto
degustato nei bicchieri.
Mandois Champagne
brut origine
Plonerhof Solaris
Vigneto delle Dolomiti IGT 2017
Weinberghof Lagrein
Alto Adige 2017
Parusso Langhe
Nebbiolo 2016
La Canellesse
Vermouth chinato
La chiusura è sempre uno dei momenti più belli della cena.
Ci si è conosciuti, si è entrati in sintonia con le altre persone condividendo
il piacere della tavola, arrivano i cuochi e staresti a parlare con loro per
ore e ore. Li riguardi negli occhi e la loro luce ti rimane indelebile.
Riprendo il brindisi di mezzanotte per ringraziare tutti per
questo bellissimo viaggio chic e Riccardo
Melillo per le foto.
Champagne Bruno
Paillard Magnum Première Cuvée
http://www.cucinacereda.com/
http://www.angelosabatelliristorante.com/it/
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