sabato 18 gennaio 2014

La Befana in Taverna


Marco 50&50



L'inganno.
Lei arriva di notte, in total black, porta le calze e una mascherina...

Inseguire la riga nera di una calza velata porta fuori pista, dovrebbero mettere un cartello sulla neve, fresca come la vernice, attenzione. Sotto la neve pane, ma anche l'inganno, il video hard si è fermato prima di cominciare, ma anche Diana Krall in sottofondo ha un suo perché

Oggi la quota, un po' Cometa e un po' Befana, mi porta fuori a pranzo, i debiti di gioco vanno pagati, stasera proverò un altro gioco chiedendole di "farmi" la befana con autoreggenti e tacco 12, sperando di essere all'altezza. Ma prima vediamo che premio ci riserva la lotteria del 6 Gennaio alla prova del cuoco nei colli briantei.




Grandi ristoranti, grandi riserve.
La frase di un amico chef, racchiude un po' di saggezza, certo non è una verità assoluta ma i posti piccoli mi sono sempre piaciuti. Camparada sembra la scelta giusta, il paese è piccolo, la gente non mormora, nessuna mormora nel menù esclusivamente a base di carne alla Taverna dei Viandanti, nella via principale e unica, si fa per dire di questo paesino brianzolo.


Ogni tanto mi giro, dare le spalle al camino il giorno della Befana può riservare sorprese, ma non ce ne saranno, i viandanti sono rifocillati a dovere e accolti con un sorriso che non sembra fatto per dovere, confortante in un ambiente confortevole e pulitissimo, legno sul pavimento, sulle sedute e sui tavoli con tovaglia e runner ton sur ton.



Qui, nonostante la verandina estiva, ci sono sempre venuto in inverno al fuoco del camino, ho potuto apprezzare diverse preparazioni "forti" accompagnate da polenta, una su tutte i bruscitt e poi ottimi filetti e salumi selezione Marco D'Oggiono e una inaspettata cotoletta col manico, forse per il mio gusto paste e risotti sono un gradino sotto, speriamo oggi di essere smentito.




Ai Viandanti talvolta organizzano serate con trippa, cassoeula, bolliti e accompagnamenti diversificati, dalla poetessa brianzola che presenta un libro al gruppo country che suona dal vivo con menù a tema. Oggi proverò il menù proposto in occasione della Rassegna gastronomica colori e sapori Monza e Brianza, ma cerchiamo di essere precisi, perché se invece di Carmela dico autoannurca è difficile che mi risponda pur essendo napoletana.



Il menù comprende:




Tagliere salumi Brianza (in collaborazione con Marco d’Oggiono Prosciutti) accompagnati da pane caldo, vaniglia tiepido, crudo e cotto, notevole partenza




Risotto alla monzese con luganega e vino rosso, discreto, sicuramente vicino alla vecchia ricetta che non prevedeva lo zafferano né eccessiva morbidezza, forse un po' distante dal mio gusto che predilige risotti ben mantecati e all'onda.




Polenta e brasato di manzo, un piatto maschio dal sapore intenso, qui la polenta la sanno fare, anche in versione concia,  la carne è tenerissima, la salsa densa, corposa, con forte presenza di rosmarino può non convincere del tutto la quota (ma non me) che sceglierà una cotoletta con osso  (battuta, asciutta e croccante) e patate (forse con un po' d'olio in eccesso)





Torta di mele della Taverna servita tiepida






La (Fata) Morgana, Bonarda dell'Oltrepò, una bottiglia d'acqua e due caffè faranno salire il conto fino a euro:




Meglio di così...il mio portafoglio ride, anche perché paga la quota.


La befana vien di notte.
Sono col babbo e con i nonni seduto al pianoforte, il panforte sul tavolo, è notte lei è tutta vestita di nero, truccata,  con una maschera in viso, mi parla e non la riconosco, nemmeno quando mi porge una calza, se venisse adesso la riconoscerei scoprendo l'inganno ma non verrà più, nemmeno in sogno, ed è questo il vero inganno.




4 commenti:

  1. Credo che il Guardiano abbia aspettato a pubblicare questo post tanto quanto occorre per digerire un menù brianza. Oltre a non riconoscere la befana, non ti sei accorto che sei entrato dal rigattiere!!!
    Su tutto mi hanno colpito maggiormente il toro di dechirico, anche per le dimensioni del quadro, ed il tagliere con l'acquasantiera....ma che vuoi fare, la vita è dura...JW
    Alba



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    1. Anche lui ha aspettato qualche giorno a metterlo insieme, probabilmente proprio per difficoltà digestive. Io uso scrivere i resoconti uno o due giorni dopo, proprio per non essere condizionato dai principi digestivi, che devono essere conclusi per tirare le somme.
      Più che un acquasantiera mi pare una fontanella, la cui funzione mi sfugge. Forse mangiando il cotechino caldo con le mani poi ce le si lava schiacciando il pulsante?

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  2. È una Vedovella, o Bar del Drago Verde, ma che ne sapete voi...piatti maschi, disegnati sul metro', ma digeribili, nessun ritorno di fiamma, ma la fiamma del camino accesa perché qui al nord non siamo temperati.
    M 50&50

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  3. In effetti il Guardiano non riusciva a digerire le foto, forse perché si era mangiato il video di D.K.
    M 50&50

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