lunedì 27 gennaio 2014

Barbaresco : due passi e due chiacchiere

Gaia Gaja


Non chiedetemi come si chiama, non me lo ricordo - non Gaia dalla terra dei Gajani - ma quell'oggetto che ha in mano e con il quale ci ha stupito con un effetto speciale per me ancora nuovo. La piccola questione  che ci ha posto è stata non come siano i vini che abbiamo assaggiato, ma da quanto tempo era stata aperta quella bottiglia di Barbaresco 2008 di cui ce ne ha versato un bicchiere da testare.

Armadilli ! Per cortesia, non disturbate! Volevo parlare dell'oggetto e non dei vini. Fate i bravi un momento e guardatevi questa bella ragazza e i vini che faceva suo nonno, uno che il vino lo sapeva fare.

Per bottiglia aperta non intendeva stappata, bensì perforata dalla parte del tappo con quello strumento dotato di un finissimo ago in grado di prelevare il liquido e restituirlo integro nel bicchiere. Dopo l'operazione ha inserito nell'insolito strumento una carica di gas che è andato a inibire ogni possibilità di ossidazione del vino.Non so se mi sono spiegato bene, ma qualcuno che legge e che ne sa più di me avrà capito cosa intendo. 

Ma quel che conta, è che questo oggetto potrebbe sostituire i costosissimi spillatori all'azoto, perché questo particolare strumento costa circa 300 euro, e le bombolette del gas necessarie per compensare l'eventuale ingresso d'aria non più di 5 euro, con i quali si possono spillare circa 15 bicchieri di vino, quindi due bottiglie per ogni bomboletta : 50 centesimi a bicchiere. Decisamente sopportabile come costo, nel caso di bottiglie dal costo sostenuto.

Ognuno ha detto la sua sulla data dell'apertura della bottiglia che stava a metà livello, mezza piena e mezza vuota: 15 giorni, tre settimane, un mese, tre mesi. Nulla di tutto ciò, perché a quel punto Gaia ci ha svelato la data, incisa in un angolo dell'etichetta, e che recitava : Marzo 2013, quindi quasi un anno fa.

Nonostante ciò il vino era integro. Non so quanto uguale all'origine, ma comunque integro e privo di ogni traccia di ossidazione. Ecco, tu vai da Gaja con le solite questioni controverse in mente, e invece prendi e porti a casa un diverso orientamento sul come servire al meglio una bottiglia importante senza doverla neppure stappare.

I cartelli con le informazioni del contenuto delle botti e delle barrique sono tutti girati al contrario, per evitare che i curiosi prendano troppe informazioni...

... e quindi per sapere che cosa c'è dentro bisogna rivoltare il cartellino...



Un 2005 in bianco dal frutto molto maturo e dall'appoggio al legno evidente.
Più sobrio in quel senso questo Barbaresco 2010

Grazie Gaia, noi si prosegue a far due passi per Barbaresco

Tutto in pochi metri: Antiné, ristorante ex stella Michelin del villaggio ha riaperto.

Noi però entriamo nel "bar" a fianco, per una piacevole sorpresa.


Non si capisce come è girata questa vetrinetta climatizzata, ma dentro c'è il meglio del Barolo e del Barbaresco. Oltre a ciò una piccola ma molto qualitativa scelta di snack e piccoli piatti curati dai collaboratori e soci giapponesi di Maurilio Garola de La Ciau del Tornavento di Treiso, che qui ha aperto il Prima & Poi del Tornavento.



Ecco la sfiziosa carta

Lo dico sempre che l'inglese non è la lingua della cucina.
N.B. Vitello tonnato non ha traduzione: vitello tonnato resta, così come il bagnetto verde. In compenso Tuna Rabbit farà ribaltare le signore d'oltre manica, dove il rabbit è un animale domestico come il gatto.



E così finalmente un giapponese l'ho trovato anch'io da pubblicare, ma che per fortuna non mi ha dato pesce crudo ma robiola di Roccaverano ed altri deliziosi intrattenimenti da tavola insieme ad una bottiglia di metodo classico. Complimenti e grazie


gdf

4 commenti:

  1. Con quell aggeggio si potrebbe bere un bicchiere di montrachet al mese. Meglio evitare il suo acquisto.
    F.

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  2. Meravigliosa la robiola di Roccaverano ! Insieme al Castelmagno, al Rocamadur e al Langres uno dei miei fromages preferiti ! Superbe ! Le Maire

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  3. meglio Gaio Gaio..
    http://hogsheadwine.wordpress.com/2012/09/18/a-satisfying-and-refreshing-wine-from-mt-etna/

    Pat Garrett

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