giovedì 17 ottobre 2013

Mare Hotel Savona | Uno sguardo verso il futuro

I  ricci di mare appena pescati, tra Noli e Savona, possono avere colori e sfumature diverse...

del Guardiano del Faro


....Il bellissimo golfo che unisce la Linea de la Concepcion ad Algeciras è compromesso da una edilizia che si è affrettata a fornire alloggio ai frontalieri che lavorano per gli inglesi di Gibilterra e a quelli impiegati nei distretti industriali della zona interna. Per chi non fosse interessato ad andare a farsi tirare i capelli dalla dispettosissime scimmie di Gibilterra è un sollievo trovare l’indicazione liberatoria, verso Tarifa, l’estremo sud della Spagna, con le sue spiagge selvagge, il suo vento tagliente e il profilo delle onde punteggiate dai colori dei costumi dei surfisti in azione. Più giù di così non si può, è inevitabile risalire verso nord, nord ovest, in direzione Cadice. Prima però sarà il caso di fare un sosta in un qualche Hostal provvisto di cucina e di una cassetta di scampi freschi da aprire in due e cuocere velocemente  a la plancha. E insieme a questi meravigliosi crostacei pescati davanti a Sanlucar de Barrameda cominciare a prendere confidenza con un primo calice di Jerez Fino Manzanilla... (...) Sarebbe un obiettivo assolutamente appagante, ma in mezzo c’è il Guadalquivir e il Parco nazionale di Donana a spingermi verso nord, quindi da Cadiz la direzione quasi obbligata sarà quella che indica la via verso Jerez de la Frontera...


Perché inventarsi le cose quando viene così semplice raccontarle così come sono avvenute? Claudio Tiranini fece lo stesso viaggio, lo stesso percorso, e diversamente da me che non amo molto l'acqua, si tuffò molte volte tra il Mediterraneo e l'Oceano Atlantico, sbalzato via dal suo wind surf dalle onde che si incrociano violentemente tra mare o oceano, prima di finire la loro corsa sulle spiagge di Tarifa. Da lì il tragitto è breve verso Jerez de la Frontera, e così tra una copita di Jerez fino, olive verdi, mandorle amare e scampi dolcissimi, qualche buona idea può nascere naturalmente, e svilupparsi fino ad arrivare a conquistarsi la fiducia delle famiglie andaluse che custodiscono i tesori di Jerez.


... Esistono infine vini di Jerez di singola annata, cioè vini che dopo la fortificazione sono stati messi a invecchiare in botti sigillate che ne garantiscano la singola origine e ne evitino qualsiasi manipolazione. Il Consiglio Regolatore dei vini di Jerez controllerà e certificherà le botti di Jerez che si è deciso di millesimare. Raramente mi è accaduto di poter assaggiare vini che vanno oltre queste specifiche ma ricordo un appassionato ristoratore che ogni anno chiudeva il suo esercizio per due o tre settimane prima di Natale e si recava da quelle parti alla ricerca dei tesori di Jerez. Con il passare degli anni, prendendo confidenza con i gerenti di alcune grande bodegas, riuscì ad ottenere piccolissime assegnazioni confidenziali. Ricordo dei PX over 40 che avrebbero resuscitato i morti, ma le quantità erano così infime che mai riuscii a convincerlo a vendermi una sola bottiglia. Preferiva offrirmelo quando andavo a cena...


Ecco, ancora una volta: perché inventarsi le cose? Certe buone abitudini, fortunatamente non cambiano mai. Si, fu proprio questo Claudio il mio Guru sul tema specifico Pedro Ximenez, forse 18 anni fa, e possono passare anche degli anni, ma certe cose non cambiano, anzi, oggi nel Ristorante a Spurcacciun-a i Pedrito's in carta raggiungono l'annata 1939, non facendo mancare la 1961 o la 1982, oltre agli over 30 o 40, come ormai anche molti di noi devono dichiararsi.

Sempre in anticipo, o per lo meno, contemporaneo sui tempi, Claudio Tiranini offriva un Fino con le mandorle poggiate su un astice gratinato, e offre e offriva il menù di crostacei e conchiglie da mangiare con le mani, su apposito tavolo, già da più di tre lustri. Si, il menù "con le mani", o il menù romantico, servito in apposite salette...

Anche una delle prime cantinette climatizzate e interamente vetrate contenti grandi Champagne piazzata in mezzo alla sala da pranzo la vidi qui.

Mancando da un bel po' di tempo da questo albergo mi sono reso conto delle molte altre cose da scoprire, messe lì per il divertimento del cliente che soggiornando nelle rimodernate stanze o suite potrà denudare scendendo al piano terreno o in spiaggia, incontrando tante di quelle situazioni intriganti da non sapere da che parte cominciare: se andare in spiaggia, se fare sport acquatici, se rimanere nel beach club degno di un Marbella Club con piscina panoramica e giardino sub tropicale. Oppure cenare nelle salette private al piano cantina, tra suoni, luci, profumi e colori che ravvivino i cinque sensi davanti ad un menù degustazione adeguato all'atmosfera. 

Non si ferma mai questo vulcanico ristoratore, che ha sempre investito buona parte di quanto guadagnato da questa attività, essendo partito in momenti ben diversi da oggi, quelli buoni per tutti; quei quasi tutti che però non hanno investito in nulla di collaterale al ristorante di successo in Riviera, lasciandolo andare alla deriva, crisi dopo crisi, spegnendosi malinconicamente come una vecchia candela.

L'acquario e il pescato del giorno

Ma tutto questo non basta,  perché anche l'atletico "figliolo" Alberto, ventisettenne da un metro e novanta, dalle spalle quadre e cervello agile, una volta rientrato dalla California ha portato indietro il surf e l'idea del Sushi Beach d'autore, oltre agli Happy Hour da spiaggia che muovono centinaia di ragazzi avvisati tramite social network, avviati ad intendere un divertimento (anche gastronomico) di qualità superiore. E' la nuova generazione che poi, con gli anni, si siederà ai tavoli interni o esterni del Ristorante a Spurcacciun-a, spesso criticato per il rapporto qualità prezzo non proprio di prima fascia, ma comunque inteso dalla clientela benestante ligure, piemontese o di più lontana provenienza, come un locale da prima scelta, perché è nell'indole del cliente esigente verificare che quanto pagato venga poi reinvestito e non messo sempre e comunque in tasca dal ristoratore, di quello che si accontenta di come vanno le cose, perché sono sempre andate in una certa maniera senza e comunque cambiare nulla; quello del " a va sa ben cuscì..." non abita qui.

Lo Champagne maison


Tutti i prodotti da forno fatti giornalmente

I ricci che avete visto in apertura, appena arrivati, aperti e messi al tavolo

Anche le piccole acciughe sono freschissime, un minuto in olio bollente et voilà!

La smorfia di capesante cotte e crude, con uova di quaglia, uova di salmone, crema di zucchine trombetta e spuma di ricci


Il caleidoscopio di gamberi bianchi e rossi, germogli di cordiflora, creme di melanzana, di peperone rosso e giallo, brunoise di verdure all'aceto.

Tagliolini di borragine, filetti di triglia, pomodorino Pachino e capperi

L'orata cotta e cruda, con zucchine trombetta in padella e in scapece al basilico per la versione cotta, e con caviale Malossol ed erba cipollina per la fine tartare

Il dessert caldo freddo al cioccolato, panna, gelato e Pedro Ximenez

Da queste parti maturano frutti molto particolari, e così oltre al chinotto o al pernambucco ecco anche la feijoa savonese, che ricorda sia nel profumo che nella consistenza la banana, ma in qualche piccola misura pure il gusto del litchi e l'aroma del lime 


Certe bottiglie cosa stanno li a fare. A prendere polvere?  Bisogna aprirle prima o poi.

2 commenti:

  1. C'è ancora qualche ristoratore che usa del vero caviale osietra malossol russo. Complimenti! Anche per le foto. Giorgio

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  2. Lo diceva Rockfeller: è nei tempi di crisi che bisogna trovare il coraggio di investire...
    A&P

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