del Guardiano del Faro
Diversi anni fa, mentre facevo il
consulente in un albergo mi capitò di dover affrontare un’emergenza strana, tra
le altre che potrei cominciare a raccontare, essendo i fatti ormai prescritti.
Quel giorno il nuovo chef si occupò della spesa e i fornitori iniziarono a
consegnare quanto ordinato. La mattina seguente, insieme al proprietario,
andammo a fare un giro in cucina senza particolari intenti, se non per guardare
dentro ai frigoriferi che cosa fosse già arrivato e cosa sarebbe arrivato in
giornata; così, anche per osservare come sapeva gestire gli spazi freddi il
nuovo chef. Un caffè al bar dell’albergo e poi un giro di routine in cucina.
Aprendo un frigorifero designato
a conservare le verdure restammo tutti e due senza parole. Nella prima decade
di dicembre lo chef aveva messo in cambusa un muro di melanzane. Non ci stava
più uno spillo in quel frigo, stipato da una cinquantina di chili di melanzane,
nel mese di dicembre. Appoggiammo la tazzina del caffè e tornammo al bar per
qualcosa di più forte, che ci aiutasse a capire le intenzioni di questo chef e
le sue conoscenze sulla verdura di stagione.
Bisogna andarci cauti in quei
casi, perché gli chef sono personaggi molto suscettibili, potrebbero prenderla
non benissimo un'osservazione, per quanto motivata. Ma quando arrivò fu lui
stesso ad aprire quella porta, quella del frigo murato di melanzane. La
richiuse subito, come se fosse a sua volta sorpreso. Noi eravamo casualmente
dietro di lui come i gufi e quindi, occasionalmente approfittammo per fare tre
ingenue domande:
A: come mai così tante melanzane
a dicembre ?
B: come mai così poche altre
verdure di stagione?
C: cosa ci vuoi fare con tutte
quelle melanzane?
Le risposte furono:
A: Perché erano in offerta
speciale.
B: Perché rimaneva poco spazio
per le altre
C: Non ci ho ancora pensato
Ci pensammo noi, guardando il
numero di cene aziendali prenotate prima di fine anno, e di altre a scopo di
incontro tra amici e parenti usi a scambiarsi auguri e regali prima di Natale.
Quindi; melanzane alla parmigiana in tutti i menù! Perché piacciono a tutti,
costano poco, e soprattutto ce ne vogliono parecchie per riempire ogni teglia.
La cucina fu trasformata per tre giorni in un laboratorio di produzione
meccanizzata di melanzane alla parmigiana che neanche alla Findus avevano mai
visto una catena di produzione così ben organizzata.
Quindi tutto bene, offerta
speciale finita, clienti felici, i conti a posto, e un cartellino giallo allo
chef, che per altro non tardò a prendere il secondo grazie ad altri effetti speciali sulle offerte speciali.
Seguo ora la discussione relativa
al buon report di Giovanni Gagliardi http://www.passionegourmet.it/ sulla sua cena di dicembre da Heinz Beck a La Pergola dell’ Hotel Hilton
di Roma, dove alcuni fanno notare che gli asparagi sono totalmente fuori
stagione. Parte la consueta presa di posizione tra chi vorrebbe il chilometro
zero, chi si accontenterebbe del chilometro 5, chi vorrebbe maggior aderenza
territoriale oltre che stagionale, chi se ne fotte e dice che l’alta cucina
utilizza ogni ingrediente al meglio non importa da dove provenga. Ma chissà
quale sarà il motivo di questa scelta?
Va anche tenuto conto che Heinz
Beck è un tedesco che lavora in un ristorante stellatissimo della capitale all’interno
di un Grand Hotel affollato di clientela internazionale. Tre motivazioni
abbastanza convincenti per consentirgli di fregarsene dell’aderenza
territoriale e sulla stagionalità o della provenienza delle verdure. Voleva gli
asparagi e asparagi ha avuto, probabilmente via aerea dal Perù. Le tre stelle
le ha lui e non glielo mena nessuno. Lo chef è lui. Quello che però non va bene
in un ristorante di tale fama è la ripetitività dell’ingrediente, proposto tre
volte al tavolo del Gagliardi in tre piatti diversi, come se ce ne fosse in
esubero in cucina.
Quindi, chissà quale sarà stato il
motivo di questa scelta? Forse gli asparagi erano in offerta speciale?
Oppure : “ …di tutti gli asparagi prodotti dalla Camposol (Perù), l'85% è destinato all'Europa e a sua volta l'85% di questi viene venduto in Germania. L'Olanda e il Belgio sono entrambe destinazioni importanti. I tedeschi adorano gli asparagi. Abbiamo notato inoltre che la richiesta fuori stagione continua ad aumentare…” Marco
RispondiEliminaAh! Quindi secondo te il Beck fa la spesa in Germania telefonando da Roma a un fornitore "di fiducia"?
EliminaBeck sta agli asparagi come le melanzane stanno a : (---)
RispondiEliminaGiorgio
No, non c'è proporzione....
Elimina...a dar fuoco alle polveri in quella discussione è stato un fautore del km 10000, curioso....
RispondiEliminaLaggiù si fa volutamente confusione tra prodotti freschi e prodotti conservati. Il vino, i pelati, il parmigiano, la pasta secca ecc... questi vanno all'estero nello stesso modo che viaggiano in Italia. Le verdure e la frutta invece subiscono trattamenti per rimanere integre? Per non dire delle tonnellate di carburante aereo per mangiare ciliege argentine o questi asparagi peruviani in dicembre. Ma i tedeschi amani gli spargel e allora...
RispondiEliminaA&P