giovedì 9 luglio 2009

The show must go home


Urgent Memo from JonDeeGraham HQ
“I feel I need to get closer to my people. So close in fact, in their houses. I want to do more house concerts. House concerts are the wave of the future...along with jet packs and robot butlers. I am looking for cozy, friendly house concerts over the summer in Texas. Very little is required. It's just me, my guitar, you and your friends. Texas in the summer? California in the mid October. Midwest and easy coast in the fall. It's intimate, fun, and I'll help clean up afterwards”

Beh…forse ritrovarsi a Houston o Dallas in estate non deve essere il massimo J.D.,ma i concerti casalinghi sono una buona soluzione,anche se negli States non sono certo una novita’.
Mi ricordo il bravo Willy Mason che anche dopo il minihit “Oxygen”,alle volte basta solo una bella melodia e un (gran) po’ di culo per finire nella top 30 inglese,si presentava nelle case con il suo cane che lo accompagnava nei lunghi viaggi su di un van scassato,un hobo moderno.
Ce li vedete i fighetti delle nostre parti “abbassarsi” a suonare in un salotto qualsiasi?
Ovviamente esclusi i musicisti del Club de Musique.Fatevi del bene,portatevi un Barotti in casa:credo non sporchi e fa anche il pane...
Da bere lo comprate voi,purche' sia tanto e naturale.

sabato 4 luglio 2009

liguria, le bien vivre

O è madre o è puttana, così si potrebbe cogliere l'essenza di questa terra...
Amo la sua gente schiva, i suoi orizzonti, i suoi profumi mediterranei, il maestrale, la salsedine, lo skyline piatto del mare che mi rasserena ad ogni sguardo, non sempre pero' è così tutto gradevole.. le code infinite sulle austostrade per arrivarci, l'orda di Milanesi nei giorni. festivi, le trappole acchiappaturisti, la maccaia insopportabile, il parcheggio che non c'è ....
Si', è una terra dove non ci sono compromessi o stai benissimo o malissimo.
Uno strano meccanismo mentale mi porta a ricordare le situazioni piacevoli e a dimenticare in fretta le altre. Da questo punto di vista mi ritengo un'uomo fortunato, per cui...
Prendi un giorno d' inizio estate e scegli con gli amici una mèta lontana dal frastuono, magari la Val Borbera, raggiungi fra impervi canyon e paesaggi suggestivi il ristorante Belvedere a Cantalupo Ligure e appena seduto il simpaticissimo chef "Rebo" ti portera' una bottiglia di Timorasso della casa con i salumi nostrani, il magnifico Montebore, formaggio raro e buonissimo ed il latte brusco a cui seguira' un pranzo intrigante e gustoso di territorio e non solo. Vale sicuramente il viaggio.
Per strada mi fa compagnia un classico: Nick Drake - five leaves left.
Prendi una sera la scusa per andare a trovare un vecchio amico e lo chef "stellato" Massimo Sola trasferitosi qui da poco e ti ritrovi a Borgio Verezzi ai bagni Nettuno. Scoprirai una grande cucina di mare con prodotti di eccellenza ed una carta dei vini con molte bollicine pronte a toglierti la sete, se non ce la fanno le bollicine ce la fara' un gin tonic rigorosamente confezionato con gin Hendrick's e tonica Fever Tree. A breve il giovedì sera tre tavoli “pieds dans l'eau” completeranno l'offerta spettacolare di questo posto magico! (colonna sonora Man of somebody's dream, tributo a Chris Gaffney)
Un'altra “chicca”? Questo è un best kept secret in town.. un ristorante che a pranzo sfama 100 operai a 10 euro l'uno e la sera incanta non piu' di 26 persone con una cucina di straordinaria freschezza preparata SOLO con pesce selvaggio locale dal bravissimo chef Roberto De Carlo (da solo in cucina, chapeau!). I vini sono scelti nel ristretto campo dei vini naturali.
Questa meraviglia si trova a Vado Ligure e si chiama San Domenico, la location non delle piu' amene ma qui si bada piu' alla sostanza che alla forma....averne di posti così!!
In auto con Mr.Fabio Luglio (thanks per le ottime bottiglie messe sul tavolo e per la compagnia), il live di Clapton e Winwood ci accompagna verso Genova la superba..

giovedì 2 luglio 2009

parole - musica - vino


sto ripensando quanto letto qui ieri mentre ascolto il nuovo disco di Scott Matthews 'Elsewhere' e credo che in fondo la recensione di un disco o di un vino non serva a nulla. Perlomeno a me che le ho ormai abbandonate da qualche anno. Di recensioni di dischi ne ho lette migliaia e per un certo periodo ne ho anche scritte. Ricordo ancora la fatica mentale che comportava. Chi scrive ha una responsabilità pazzesca nei confronti di chi legge e di chi ha creato un disco, ma pure un vino. Con rare eccezioni ormai le critiche sanno tanto di 'mestiere' e puzzano di interesse e auto compiacimento. Quante incazzature per dischi acquistati grazie a belle recensioni e presto abbandonati o dischi che amo stroncati. Per questo disco ad esempio un mese fa dopo il primo ascolto lo avevo etichettato come opera inferiore all'esordio di tre anni fa, parecchio inferiore, se ne avessi dovuto scrivere sarebbe stata una stroncatura. Questa notte per non so quale ragione sono andato a ripescarlo e me ne sono innamorato. La musica come il vino regala emozioni da cogliere e non sempre abbiamo la mente ed il cuore liberi per coglierle. Ed oggi vale più la parola di un amico, magari il racconto della sua emozione su un blog, per incuriosirmi all'ascolto. Per la musica internet è un veicolo pazzesco, in un attimo ti permette di ascoltare e volendo, se ti piace, di acquistare. Io per scelta acquisto solo in vinile, e meno male che sono tornati a farli, altrimenti mi accontento dei files.
Per il vino fortunatamente esistono ormai tante di quelle manifestazioni dove poter assaggiare, se proprio non si vuole andare direttamente dal produttore, ed anche in questo caso le recensioni e le guide le ho abbandonate da tempo ad eccezione di una eccezionale rivista di approfondimento. Amo il vino, amo berlo non degustarlo, amo chi fa il vino che amo. Le note tecniche, quelle olfattive, i sentori li lascio volentieri agli 'esperti'. L'emozione del vitigno, della terra dove è cresciuto, del lavoro del vignaiolo nessuna recensione o guida riuscirà mai a darmela. Leggere meno e cercare le emozioni che più fanno per noi. Non me ne voglia Paolo, è pur sempre l'unico giornalista musicale con ancora qualcosa da dire.

mercoledì 17 giugno 2009

Concrete blonde


State pensando a Johnette Napolitano? Sbagliato.Lei si chiama Amy Lillard,viene dal Colorado, e con il marito Matt conduce un'azienda vinicola nel Rodano del Sud.A quanto dice lei tutto e' successo in modo naturale,quasi dovuto al caso,poi indagando si scopre che prima di trasferirsi a St.Quentin la Poterie,ha lavorato per tre anni nei vigneti di Chambertin in Borgogna e per altrettanto tempo presso un distributore di vini in California.Mentre il marito, pur lavorando per una grande ditta di comunicazioni,passa piu' volentieri il tempo in vigna,e a quanto dice Amy,e' il vero artefice della svolta biodinamica.Ma gli americani son fatti cosi'.E i ragazzi hanno le idee chiare:non vogliono saperne dell'acciaio e amano il vecchio cemento(concrete),come molti nella zona di Avignone quando nel resto del mondo veniva sostituito con i grandi serbatoi d'acciaio.
E la grenache nel cemento ci va a nozze!
Colorado Girl by Devendra Banhart mi sembra ci stia bene

giovedì 11 giugno 2009

don vito aiuto



no, non è un post sulla mafia. Don Vito Aiuto è un pastore presbiteriano e assieme alla moglie Monique sul finire del 2008 ha pubblicato uno dei dischi più belli di folk/gospel degli ultimi anni a nome The Welcome Wagon. La sua è anche una bella storia. Completemente agnostico fino a 20 anni, appena viene colpito dallo Spirito si iscrive subito ad un seminario per studiare teologia e diventare Ministro e nel 2005 fonda a Brooklyn, NY la Resurrection Presbyterian Church dove ancora esercita il suo ministero, dove ha tenuto il concerto di presentazione del disco e dove pare ami suonare nel salotto di casa per gli amici e quanti passano a trovare lui e la moglie.
Sufjan Stevens produce e si sente sicuramente il suo apporto a livello di arrangiamenti, con un suono ricco e vario di strumenti e cori come sua tradizione. C'é pure 'Half A Person' degli Smith, bellissima.
Sono stato a NY ma mai in una sua chiesa. La prossima volta so in quale andrò per trovare persone e musicisti veri, come i vini che amo bere.




vino in abbinamento: ancora una volta il Rouge de Causse di Anne Marie Lavaysse, puro e onesto come i Welcome Wagon

martedì 26 maggio 2009

sorelle impiccione

Alla faccia delle suocere! Anche le sorelle ci mettono il becco.
Come succede in "Ballad in plain" d" un Dylan spudorato come poche altre volte, piccato dall'astio della sorella della Suze Rotolo immortalata sulla copertina di "Freewheelin':
"for her parasite sister i had no respect bound by her boredom her pride to protect..."
Oppure il maestro delle nevrosi amorose, condite da gelosie e invidie assortite, Woody Allen, nel grande "Hannah e le sue sorelle". Qualcosa del genere deve essere capitato pure
al povero Chris Bell,che gia' di suo aveva i suoi problemi. Nella sua bellissima "You and your sister" incontra sulla sua strada una sorella non proprio accomodante.
Pubblicata inizialmente nel 1978 come retro del singolo "I am the cosmos" (altrettanto bella), che diede il titolo all'unico disco solo della sua carriera, uscito postumo e favoleggiato per anni nel 1992. Vero. Nel mestiere di vynil junkie, una buona parte di tempo e' spesa ad aggiungere al passato un'aurea mitologica, a creare culti sotterranei di artisti misconosciuti e dischi perduti. Ma questo disco mantiene un fascino tutto suo.
Dopo l'uscita dai leggendari Big Star, per scazzi con una personalita' forte come quella di Alex Chilton, incise tra il 73' e il 75' "I am the cosmos", degno compagno del primo Big Star, forse piu' datato, ma contente delle piccole gemme beatlesiane.
Non ci fu un seguito, il suo autore, disilluso e depresso, mollo' il mondo della musica finendo a lavorare nel ristorante del padre, e mori' nel dicembre del 1978 in un incidente automobilistico. Ma la splendida melodia dedicata al suo amore e alla sorella impicciona, risplende ancora oggi in tre versioni una piu' bella dell'altra.

Vino in abbinamento: merlot-borc dodon, un vitigno solitamente impiccione in una interpretazione fresca, molto uvosa.

domenica 24 maggio 2009

Champagne!!!

I'idea di Champagne e' un concetto al quale la Francia ha lavorato per piu' di 200 anni, tutti i produttori si sono sempre schierati uniti per promuovere un'identita' e un terroir, gli Italiani in questo senso non sono mai riusciti a “fare squadra” per raccontare cio' che di buono si fa nel nostro paese, tutto cio' a prescindere della qualita'; questa ed' altre motivazioni rendono il gap sulle bollicine con i cugini d'oltralpe ancora grande. Lo Champagne e' un vino, perchè di vino si tratta, e non di status symbol, che va consumato sempre, come aperitivo, a tavola, da meditazione e in qualsiasi momento se ne abbia voglia, l'importante e' pero' rivolgersi verso bollicine di qualita' ottenute da un'agricoltura “pulita” e rispettosa della natura.
... con l'arrivo del caldo me ne e' venuta voglia!

Un po' per amicizia nei confronti di mr. Grape & a quarter un po' per affrontare le tematiche dell'annata 2002 ho partecipato volentieri a una bella serata all' Avenue Café di Aosta.
Gli Champagne in degustazione erano 4 , un poker di piccoli produttori RM (recoltant manipulant) che lavorano con un occhio di riguardo verso un'agricoltura il piu' possibile “naturale”.
Tutti Grand Cru di cui due della Côte des Blancs (comuni di Cramant e Oger) quindi chardonnay in purezza e due della Vallée de La Marne (comune di Ay) percui 100% pinot noir :

Il solito intrigante giochino delle bottiglie alla cieca e ordine che viene svelato solo alla fine..

I miei appunti di degustazione:
Milan brut Cuvée “terres de Noël“ blanc des blancs 2002 grand cru

colore brillante molto chiaro, esile e di facile beva nel finale regala suadenti note di pera, armonioso, fine e elegante chiama sempre un'altro bicchiere, buon segno...
Diebolt-Vallois “fleur de passion” blanc des blancs 2002 grand cru

piu' carico di colore, affinato in barrique risulta piu' complesso rispetto al precedente l'equilibrio e una spiccata personalita' ne fanno un'ottimo compagno a tavola...
Gatinois brut 2002 grand cru
colore ambrato che fa presagire note ossidative, perlage di buona trama e fittezza
naso e bocca che confermano una straordinaria complessita', il piu' impegnativo alla beva...
Roger Brun extra brut “La Pelle” blanc des noirs 2002 grand cru
uno Champagne tradizionale,autentico dal bel colore giallo paglierino intenso,
la pienezza, la forza e la “spalla” del pinot nero sono saggiamente calibrate, ottimo in tutte la occasioni..

Bottiglie di non facile reperibilta', vale pero' la pena “sbattersi” un'attimino per cercarle... i prezzi oscillano tra i 45 ai 90 in enoteca

Tornando a casa un vento caldo ed un cd di Jimmy Buffett mi fanno compagnia..
...canzone in abbinamento asshole song

Prosit!

martedì 19 maggio 2009

Un uomo solo al comando


Non e' Adriano DeZan all'inizio del collegamento con il giro d'Italia, e quell'uomo non e' il pirata Marco Pantani, lui si chiama Walter De Batte' e tra i vignaiolo liguri e' in fuga con distacco.
Qualche altro produttore coraggioso si trova: Santa Caterina di Sarzana o l'astro nascente Tenuta Selvadolce di Bordighera, ma la maggior parte di vini, pur ben fatti,sembrano dipendere troppo dalla ristorazione balnearia. Il nostro e' un vignaiolo sognatore, che produce un solo vino DOC, Cinqueterre,e una serie di vini da tavola a marchio Prima Terra in collaborazione con due amici, non denominazioni, in quanto aldila' delle solite limitazioni legislative, le uve vengono oltre che da Riomaggiore e dintorni,anche dalla Val di Vara, Val di Magra e dal Carrarese.
Vini frutto di macerazioni naturali piu' o meno lunghe, con fuoriclasse come l'Hermoge da uve Vermentino, Bosco e Albarola o il rosso Cerico' da Granaccia e Syrah macerati 21 giorni sulle bucce seguito da un lungo affinamento sulle fecce in acciaio. Sinceramente mediterranei, che altro dire. La sua ultima follia e' una puntata in Abruzzo per produrre insieme ad un viticoltore locale una versione passita di Montepulciano. Good luck.
Abbinamento: Un film questa volta,molto gitano con ritmo
Gatto nero gatto bianco by Emir Kusturica.

sabato 16 maggio 2009

lucciole per lanterne

Rouge de Causse Vdt 2007
(LE PETIT DOMAINE DE GIMIOS - ANNE-MARIE LAVAYSSE)
capita di sbagliare e non si finisce mai di imparare, questo straordinario vino portato da Ciciuxs all'armadillo meeting mi ha letteralmente stregato e ingannato, con la mia presunzione da degustatore ais avevo creduto di averlo “letto” subito ma non era cosi'..
Appena versato nel bicchiere il colore rubino diffuso, leggero e luminoso mi induce a pensare ad un Pinot Noir ma appena messo il naso nel bicchiere le sfumature minerali ed una florealità esile accompagnate da note di piccoli frutti rossi e tocchi di erbe e timo mi convincono che e' un Gamay... e che Gamay!
In bocca l’aroma fatica un po’ a emergere da un quadro che sembra compresso e complesso, l’inizio e' morbido, compatto, con un tannino progressivo e serrato, accoppiato a un’acidità calibrata. che sfocia in un finale d’incenso e noce moscata.. mi fanno ribadire: e' un Gamay buonissimo!
Giulio il vigneron e Hazel non ne sono certi, potrebbero esserci altri vitigni, avevano ragione loro.... il Rouge de Causse e un mix di 16 (!!) vitigni autoctoni del Languedoc a bacca rossa (Carignan Aramon Grenache Cinsault Alicante ecc..) da vigne vecchissime; la vendemmia viene fatta soltanto al mattino, scegliendo i giorni dei fiori e dei frutti del calendario biodinamico. I pregi principali dei vini di Anne-Marie Lavaysse sembrano pero' scaturire da un desiderio d’integrità, di non sprecare nulla della materia preziosamente ricevuta dai suoi vigneti centenari.. Sono vini ancestrali, autentici, di grande personalità e la sua e' una mano vignaiola preoccupata di conservare la naturalezza della sostanza e nel lasciare che le cose si facciano da sé. Nella consapevolezza di avere preso lucciole per lanterne c'é la certezza di aver trovato un'altra gemma nel firmanento dei vini veri.... prosit!

canzone in abbinamento Lyle Lovett - i love everybody

martedì 12 maggio 2009

1978











mi ha fatto veramente piacere vedere le 'firme' musicali che più stimo prendere in mano la tastiera per difendere Blondie. non volevo criticare questa band che sicuramente ha rappresentato qualcosa di importante nella storia del rock. E' solo che all'epoca non li ho mai cagati più di tanto, sapete ero impegnato ad ascoltare dell'altro....... Questo post un po' sbilenco l'ho 'pensato' mentre tornavo a casa dell'ennesima cena di lavoro, ovviamente innaffiata a dovere (più bevo i suoi vini e più sono convinto che a Mr. Paraschos occorra fare un monumento!), grazie a 'Got No Breeding' di Jules Shear and the Polar Bears che usciva dallo stereo della macchina. Ebbene si già allora cominciava ad affiorare il mio amore per il poppeggio. Dopo aver letto i commenti al mio precedente post mi domandavo come mai non ha mai avuto un disco di Blondie. Forse ero già troppo vecchio per la 'new wave' (ma mi sa che Blue ha più o meno la mia età) ma molto probabilmente ero troppo preso da altro, TAC!

lunedì 11 maggio 2009

love is so confusing there's no peace of mind

non sono mai stato un fan di Deborah Harris e della sua band Blondie. 'Heart of Glass' è stato uno dei loro più grandi successi a cui non avevo mai badato più di tanto. Ora arriva questa bella band, 'Old School Freight Train', e cosa ti piazzano proprio in apertura del loro nuovo disco? Proprio lei e la rendono un piccolo gioiello. Loro sono una band di chiara impostazione bluegrass ma la loro offerta è assai variegata con influenze che spaziano da Paul Simon ai Wilco. Un bel suono, moderno, dove spicca la voce del leader Jesse Harper, capace di catturare anche l'ascolto più distratto. E poi sono riusciti a farmi innamorare di una canzone di Blondie..........

"Heart Of Glass"

Once I had a love and it was a gas
Soon turned out had a heart of glass
Seemed like the real thing, only to find
Mucho mistrust, love's gone behind
Once I had a love and it was divine
Soon found out I was losing my mind
It seemed like the real thing but I was so blind
Mucho mistrust, love's gone behind

In between
What I find is pleasing and I'm feeling fine
Love is so confusing there's no peace of mind
If I fear I'm losing you it's just no good
You teasing like you do

Once I had a love and it was a gas
Soon turned out had a heart of glass
Seemed like the real thing, only to find
Mucho mistrust, love's gone behind
Once I had a love and it was divine
Soon found out I was losing my mind
It seemed like the real thing but I was so blind
Mucho mistrust, love's gone behind

Lost inside
Adorable illusion and I cannot hide
I'm the one you're using, please don't push me aside
We could've made it cruising, yeah

Yeah, riding high on love's true bluish light

Once I had a love and it was a gas
Soon turned out to be a pain in the ass
Seemed like the real thing only to find
Mucho mistrust, love's gon
e behind



martedì 5 maggio 2009

La tribu' dei dilli





Ritrovarsi al dente del gigante significa aver scelto strade meno frequentate, piu' tortuose ma immensamente piu' interessanti. Domenica scorsa ne e' stata l'ennesima conferma. La tribu' degli armadilli, che si dice strettamente imparentata con quella dei Nasi Rossi, si e' arricchita di nuovi adepti e tutti splendidi esemplari. Sotto la montagna sacra del Dente, arsura in gola e Mountain Man hanno dato il via alle danze e diretto tutti sulla nostra "cattiva strada", benedetti da Ventricolo Magico. Siete tutti stupendi!

lunedì 4 maggio 2009

all around us a picture no camera can take






la DilloMobile sfreccia verso milano e la notte dominata dalle mani a basso tenore alcolico del Repiz. I quattro pards, qualche bottiglia fa, hanno trascorso una gran bella giornata con vecchi amici ma anche di nuovi che già vorrebbero rincontrare. Non è mai piacevole il termine di una bella situazione. Ed eccoci qui tra una canzone cosi cosi e l'altra, nulla che esce dallo stereo ci appaga dopo questa giornata. Ed io poi, ma anche qualcun altro, me ne sto un po' 'seduto tra il fare ed il pensare e non sto neanche comodo'. Bello avere allora cardioman alle spalle, uno di poche parole ma quelle poche sono giuste. Mi da sicurezza, tranquillità, basta la sua presenza a farti sentire a posto. Musicalmente invece le cose le mette a posto ancora una volta Christian Kjellvander, tolgo il random, volume a palla, e ascoltiamo le sue canzoni fino a casa. Non si parla più, parlano le canzoni, chi le ascolta per pensare e chi per non pensare, ascolta e basta e mette in cascina. Gli amici, il vino, il cibo e la musica hanno sempre qualcosa da dirci e dobbiamo saper ascoltare e tenerci stretto quello che ci possono insegnare. Anche oggi ho conosciuto e imparato qualcosa di nuovo. Grazie a tutti. E' stato bello!

While The Birches Weep
My eyes have seen more beauty than my heart could ever hold
Outside and all around us a picture no camera can take and it is cold
But we all have stories of fires that we love to tell,
but it's the fires within the fires that drew me to you

As to live is to die and I will grieve by your side 'til the day comes
when all that love is lifted from your eye

Found ourselves a village after thousand nights a blur
Fell right before me and I could see here from her
There are angels passing thorugh trying to grab a hold of you,
but we both stand aside like old lovers do

As to live is to die and I will grieve by your side 'til the day comes
when all that love is lifted from your eye

Bury you in the yard, bury you in my arms and watch you sleep
Carry you thorugh the yard, carry you in my arms,
while birches weep


GRAZIE.. (meeting part one)

che dire se non un "merci beaucoup" detto col cuore in mano...
allo chef Agostino Buillas ed ad suo staff, al vignaiolo Giulio Moriondo, agli amici vecchi e nuovi presenti, ai vignaioli che hanno prodotto fra mille fatiche dei vini cosi buoni, ai "musici" Stefano Barotti e Paolo Bonfanti per aver deliziato le nostre orecchie con la loro musica, ai fotografi "ufficiali" Renata e Roberto "l'uva e un quarto", a Diego per aver portato tre grandi Barolo a Jean Perin e Teddy per la loro simpatia, a Cardioman per essere stato il piu' veloce sul pezzo, a Mauri Pratelli "Sweet Wine" e... a la prochaine mes amis, e che non sia mai l'ultima!

venerdì 24 aprile 2009

Meeting sold out!


ci dispiace per chi non e' riuscito a prenotarsi in tempo ma siamo gia' decisamente overbooking; ci saranno comunque altre occasioni per stare insieme...a fianco l' intrigante menu' ispirato alla Vallée studiato dal miglior chef Valdostano (50,00 euro ben spesi!)
non scordatevi un paio di bocce di vino (naturale/biodinamico), qualcuno si ricordi anche quello dolce per accompagnare il dessert..
ps vi verra' anche lasciato un piccolo souvenir dell'evento (surprise..)

Al 3 les amis!

mercoledì 22 aprile 2009

1° armadillo meeting: Courmayeur 3 maggio '09


FINALMENTE ci siamo! a grande richiesta il 1°armadillo meeting e' stato fissato...
ci troveremo domenica 3 maggio a Courmayeur.
Dopo le conferme dello chef neo-stellato Michelin Agostino Buillas del Café Quinson del bravo vignaiolo Giulio Moriondo dell'azienda Vini Rari e dei tre musicisti Paolo Bonfanti, Stefano Barotti ed Andrea Marti il programma dovrebbe essere il seguente:
ritrovo al Dente del Gigante in tarda mattinata (11,00/11,30)
ore 12,00 aperitivo in piedi con stuzzichini maison
ore 12,45 a tavola con un menu' ispirato al territorio da parte dello chef Agostino
a meta' pranzo il Vignaiolo Giulio Moriondo presenta il suo libro “Vina Excellentia"
alla fine del pranzo mini "live concert" con
Stefano Barotti, Paolo Bonfanti e Andrea Marti della scuderia Club de Musique records.
Il costo ed il menu' a breve nei commenti..
Venire muniti di 2 (due) bocce o una magnum di vino naturale e/o biodinamico (chi ne fosse sprovvisto se le puo'procurare nella cantina del "Dente")
I posti disponibili sono solo 25 scrivete nei commenti la vostra adesione..
A bientot les amis!

domenica 19 aprile 2009

Danny Gatton (Washington, 4 settembre 1945 – Newburg, 4 ottobre 1994)

a quindici anni dalla scomparsa voglio ricordare il piu' grande chitarrista di sempre; so long Danny, mi manchi..

una birra Baladin Super di Teo Musso potrebbe essere un buon abbinamento, chissa' che birra aveva in mano il nostro, vedere per credere..

martedì 7 aprile 2009

Vino Vino Vino.... per davvero; Villa Boschi 2009


tutti con la stessa sensibilita' per il territorio tutti con il credere che la nostra ricchezza isiedeva in quanto ci e' stato lasciato e in quanto saremo capaci noi di lasciare.
Baldo Cappellano

Mi piace pensare che Baldo, prima di andarsene abbia voluto riunire i due grandi gruppi di vignaioli, in un segno di amore per la terra e per chi la lavora con passione.
Con gli amici armadilli, ad inizio giornata ci eravamo proposti, vista la grande quantita' di viticoltori presenti, di saltare quelli che beviamo abitualmente per assetare la nostra voglia di novita. Sempre in cerca di quello che non si conosce, nel vino come nella musica, ma poi la storia e' andata diversamente...
Il trittico iniziale e' stato da paura:
Clemence Busch

con i suoi grandi Riesling
della Mosella, pieni, aromatici, eleganti, da lungo invecchiamento.
Pierre Overnois
in una occasione piu' unica che rara, dato che si muove raramente.
Vero artigiano dello Jura, di Arbois precisamente, prima ci fa assaggiare il rosso (o rosa vivace) Poulsard dal colore scarico ma dal gusto fine e allo stesso tempo sapido e caratteriale, seguito da uno Chardonnay 2003 di grande vitalita' e da un originalissimo Savagnin 2004 dai sentori di crauti (ciciuxs ci illumina). Incontro emozionante.
Marcel Lapierre
si e' rilevato il signore che tutti mi dicevano. I suoi vini passano dalla semplicita' e grande bevibilita' delle versioni base, al velluto e struttura del Morgon, alla classe assoluta del Morgon Vielles vignes, che produce solo nelle annate migliori. Quando ha notato lo stupore del Ciciuxs, estasiato da questo vino, gliene ha regalato una boccia!
Qua non c'e' spazio per manager dai colletti bianchi che non hanno mai visto una vigna in vita loro,gli stessi che hanno ucciso l'industria discografica,qua vieni con gli amici e ti ritrovi tra gli amici. Chapeau.
Capperi!
Non credevo di potermi emozionare tanto ad assaggiare un cappero, ma Giotto Bini
o meglio l'isola di Pantelleria ha fatto il miracolo,un cappero che ti risolve una cena.
Se poi lo abbini col suo zibibbo secco vinificato e affinato in anfore interrate,e' poesia pura. Ma anche l'abbinamento col passito e' sorprendente.
Benvenuti a Pantelleria!
La barba fa buon vino
Devo avere una predisposizione per i viticoltori barbuti,dopo Lapierre e Busch,Jacques Granges del Domaine du Beudon, e'una piacevole sorpresa per me che non lo conoscevo.
Tra i rilievi del Vallese produce alcuni vini viperini, minerali da uve Fendant(chasselas e Muller Thurgau. Ma sono anche i rossi a colpirmi, specialmente l'uvaggio Dole, da uve Gamay, Pinot noir e Cornalin.
Poi ognuno ritorna alle proprie passioni, come dicevo prima, chi da Arianna Occhipinti (uno a caso...) chi al calore (c'e' bisogno di sbottonarsi) del Chatenneauf du Pape del Domaine du Villeneuve, il sottoscritto al Friuli della roccia carsica di Zidarich e Vodopivec, e delle lunghe macerazioni sulle bucce di Radikon e Paraschos.
Joly and other tales
A meta' pomeriggio suona la campanella, e' la fatina Sophie a chiamarci a rapporto:
e' giunto il momento di assaggiare i vini del gran maitre biodinamico Nicolas Joly.
Sicuramente hanno bisogno di tempo e di arieggiamento, ma i confini del paradiso non sono poi cosi' lontani.
Nota di merito anche per i Brunello de
il Paradiso di Manfredi, con la sua terrosita' Ilcinese di grande naturalezza espressiva.
Specialmente un 2001 vicino all'equilibrio, ma anche lo stesso rosso l'ho trovato piu' buono della maggior parte dei brunello in commercio.
Pian piano la lucidita' viene meno,qua non si butta via niente, non si degusta per lavoro ma si beve per piacere, per godere. E caso mai te ne scordassi, il richiamo di Cappellano risuona nella mente "Io mi son fatto un culo cosi',e ora te lo bevi tutto!".
Comunque riesco finalmente a bere,dopo vari inseguimenti, i vini di Giampiero e Paolo Bea (piu' buon sagrantino non c'e'), e quelli di Giovanna Morganti, chianti piu' classico di cosi' si muore. La mia memoria che gioca a ping pong, tira fuori ancora i simpatici austriaci di Pretterebner, gli entusiasti laziali de Le Coste di Gradoli col loro litrozzo bianco e, altra bella sorpresa, i palermitani di Porta del Vento.
Ci vorrebbe un giorno in piu', sara' per il prossimo anno.
Infinitamente grazie allo stoico "drivin' wheel" Ciciuxs e alla nostra "spirital guidance" Tatix

Marco "Hazel" Bariani

Canzone in abbinamento: Salt of the earth-Rolling Stones
La voce tannica di Keith da' il via al finale del banchetto dei mendicanti.

Lets drink to the hard working people
Lets drink to the lowly of birth
Raise your glass to the good and the evil
Lets drink to the salt of the earth