lunedì 2 ottobre 2017

Il miglior Pinot Bianco del mondo a Il Marin di Genova


- del Guardiano del Faro -

E' il primo da sinistra. Sono 3300 le bottiglie prodotte


GENOVA - Non essere soggetti al condizionamento del prezzo ti porta a considerazioni scevre da suggestioni estranee al suo valore commerciale o intrinseco del vino stesso. Lo guardi, lo annusi, lo bevi e ci pensi sopra liberamente. La serata che agli occhi dei più poteva sembrare costosa (e quindi comunque non cara ), comprendeva la degustazione di sei vini di alto livello della Cantina di Terlano, quella che per gli enofili è considerata la miglior "cantina cooperativa" italiana. Quella che ti convince con i vini da pochi euro e poi ti porta su, fino al limite delle possibilità espressive del Pinot Bianco.

Oltre a ciò, nel prezzo ( 130 euro ) era incluso un menù studiato appositamente da Marco Visciola, che ha dovuto fare i conti con vini a tratti dominanti. In questi casi la bravura di uno chef sta anche nel fare un passo indietro e dare appoggio alla star della serata, Klaus Andergasser, direttore generale delle Cantine di Terlano, con il quale è facile passare a toni confidenziali, potendo parlare la stessa lingua. Lui sicuramente ne conosce bene almeno quattro più di me, ma il linguaggio evoluto del gergo vinicolo semplifica tutto da subito.


Con Klaus, a discernere su paragoni che a priori potevano sembrare imbarazzanti. Invece dopo aver assaggiato gli ultimi due vini in degustazione certi confronti ci stanno, eccome. Tutti buoni, per carità, anche se il mio animo purista scorge nel uvaggio del Nova Domus la piccola percentuale di sauvignon, che sia pure inserito solo per una quota del 10% marca indelebilmente il blend.

Invece il Vorberg rarity 2004 è un esempio di purezza, finezza, verticalità ed equilibrio stupefacente, tenuto pure conto che -appunto- si tratta di un Pinot Bianco 100%. Si, ma come si fa a produrre un vino così vicino alla Borgogna più nobile? Da loro, in Cantina, quando devono trovare un riferimento sicuro, un paragone sincero, non vanno per il sottile. Stappano (ad esempio) uno Chevalier Montrachet di Etienne Sauzet e ci mettono a fianco una delle 3300 bottiglie di questo fantastica Riserva Vorberg, che si fa così, parola di Rudi Kofler, enotecnico di Terlano:

Una prerogativa della Cantina di Terlano sono le cosiddette „Rarità”, ossia bottiglie speciali di vini bianchi invecchiati, maturati per almeno dieci anni sui lieviti fini all’interno di cisterne d’acciaio in pressione. Ciò che più affascina di questi vini è la freschezza della loro giovinezza, un elemento che rende questo Pinot Bianco oltremodo avvincente, nonostante la sua veneranda età. È un vino che si presta alla perfezione per maturare a lungo in bottiglia. Terlano ha un terroir molto congeniale ai grandi vini bianchi, e queste Rarità ne sono la prova più tangibile."


Dalla parte della cucina, Marco già pensa all'autunno, che però non arriva ancora, riservandoci giornate calde (25 gradi) e serate tiepide da fine estate, in attesa dell'ultimo vino, anch'esso grandioso.

La Grande Cuvée Terlaner 2012 è assemblaggio di pinot bianco (90%) e chardonnay (7%), che lasciano al 3% la percentuale riservata al sauvignon, che in questa misura cesella un bouquet che non ti stancheresti mai di annusare. 

Alternare nei bicchieri queste Grande Cuvée ai Rarity è un'esperienza sensoriale da provare assolutamente. Non mi piace dare i numeri, ma leggendo quelli degli altri mi conforto. Siamo lì, tra i 95 e i 98 centesimi, che per dei bianchi "italiani" è veramente una grande risultato.



I raffinati amuse bouche di Marco non fanno più notizia.
Leggeri, golosi, ricercati, perfezionati, ogni volta di più .
Poi il menù

 Il gambero in vigna, tanto per mantenersi in tema vinicolo

 Spiedino (ripulito) di aguglia, radici e tuberi


 Finitura al pass per il tortello, porcini e seppiole


Il rombo, la carota e la castagna, con quel ricciolo di polpo arricchito da una vivace ketchup di carota 

Fico. Fichissimo. 


Spazio alle ragazze di Eataly Genova.
I cuochi in cucina e le ragazze in sala. Un bel vedere. 

Prossimo appuntamento?
10 OTTOBRE con il Viaggio nel Bosco
Ospiti di Marco Visciola Alessandro Gilmozzi, El Molin di Cavalese e Riccardo Gaspari da El Brito de Larieto, Cortina d'Ampezzo. Insomma, dopo i vini subalpini di Terlano anche la cucina di montagna scende al mare.



gdf

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