sabato 21 ottobre 2017

Cappelleria Ligure

- gdf -

Piccola premessa. Anche quest'anno, invece di pigiare sul campanello del Domaine Vizzari Père et Fils sono salito in libreria in Via Italia a Biella per comprare la Guida Espresso 2018, gradendo la  rinnovata rivoluzione dei cappelli, proprio nel Biellese, che ha storia e tradizione nella produzione di cappelli, anche artigianali. I cappelli che da due anni non equivalgono a ventesimi.

- - -

Tra le tre regioni che seguo maggiormente durante l'anno per motivi di pancia, quindi Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, quest'anno è proprio la Liguria che mi ha maggiormente stupito nelle valutazioni degli ispettori della Guida Espresso 2018. 

Avevo scarabocchiato su un bigliettino una dozzina di indirizzi cappellabili nelle tre regioni per questa seconda edizione senza punteggi. Beh, otto su 12 hanno ricevuto il primo cappello, alcuni alla prima apparizione in Guida. Mica male no? Giochino abbastanza riuscito, non altro.

Per assurdo, non sopportando le valutazioni numeriche ma vedendo i tanti "pari merito" a quota uno adesso mi verrebbe voglia di parametrare il singolo cappello proprio ad una valutazione numerica, ma sarebbe un passo indietro.

Lo faccio per un secondo. Non per me, ma per chi etichetta ancora i ristoranti in ventesimi le differenze potrebbero arrivare fino a tre ventesimi. Si, ma chi mi manca? Chi mi manca dalla scommessa interna? Ne indico cinque a braccio, paramentrando una teorica valutazione "Cappello uguale 15 " contro locali ai quali "quelli di PG" darebbero -o hanno già dato- un bel 13 o al massimo un 14.

Pensando a qualche cosa di un pochino più alto trovo tra i miei pronostici mancati -da nord a sud - il Dandelion di Courmayeur, dove però entra in Guida con menzione diversa L'Armadillo Bar di Yanez e Ciciuxs, fondatori di questo blog  :-)

In Piemonte mi manca dalla dozzina l'Ezzelino di Frabosa Soprana, mentre in Liguria, nella pioggia di cappelli sono rimasti sotto l'ombrello L'Osteria Capocotta di Sestri Levante, il Capo Santa Chiara a Genova e La Locanda dell'Asino di Alassio.

Sono ben 23 gli indirizzi con almeno un cappello, che facendo un parallelismo Michelin sarebbe come dire che la decina di stelline presenti potrebbero almeno raddoppiare. Impossibile, anzi, caso mai potrebbero addirittura diminuire, perché a questo punto è evidente, una stella non equivale ad un cappello. Quindi: sono troppi i cappelli o poche le stelle? O si tratterebbe semplicemente di effettuare un'operazione di ricambio di indirizzi e tornare più vicini alla verità dell'Aurelia.

In ultimo un'osservazione geografica: TUTTI e 23 gli indirizzi corrispondono a località lungomare. 
Eh, belìn, l'entroterra ligure continua a NON essere un paese per turisti.

p.s. la foto in alto è presa da Dissapore

gdf

Nessun commento:

Posta un commento