sabato 1 ottobre 2016

Chateau Palmer 2001 e 1990. Due annate per un'infinità di emozioni.

 Fabrizio Nobili

Sì. degustare uno dei migliori vini bordolesi può fare notizia ma non è difficile comprendere il suo valore; è quello che gli gira attorno che rende tutto più facile alle emozioni.

L'assaggio infatti è avvenuto presso  le Cantine Isola in via Paolo Sarpi a Milano e le emozioni più forti sono dovute alla recente morte di Gianni Sarais, il papà di Luca. Un personaggio che con la sua presenza riusciva sempre a tenere vivo l'ambiente dell'enoteca. 

Anche oggi mi sembrava che ci fosse la sua presenza, che mi affiancava mentre curiosavo le nuove etichette sugli scaffali. La sua anima è ancora lì, sorridente e sorniona, pronta alla battuta.

I vini invece come dice Luca sono molto diversi: il 2001 è WOW! poi metti il naso nel 1990 e dici: "minchia!".



Sì, il più giovane ha una potenza olfattiva di goudron, peperone e un'intensa freschezza balsamica. Senza però perdere in eleganza.

Il 1990 ha una complessità data dalla terziarizzazione che pare di passeggiare in un bosco a novembre dove le foglie secche, i funghi e l'humus si impossessano delle narici.Qui l'eleganza e la finezza arrivano a livelli stratosferici. Due annate di un grandissimo vino. Chapeau! 

F.N.

2 commenti:

  1. Accidenti, un rigurgito Bordolese. Inaspettato. ma tanto ormai anche la Borgogna tosta costa un botto

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  2. Qualche anno fa feci uno scambio di Chateau Palmer 1989 con Chateau Angelus credo della stessa annata con un mio cliente di Savona, diventato nel frattempo un ottimo sommelier e fiduciario di ...... (omissis)

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