martedì 19 gennaio 2016

"Ma va a Bagg a sonà l'orghen..."


Marco 50&50



Ieri per la Giornata mondiale della cucina italiana 2016, la cotoletta alla milanese era la protagonista assoluta, mille chef, in tutto il mondo si sono cimentati con questa specialità meneghina, e tu…

Purtroppo e per fortuna avevo appuntamento con una reliquia e sono andato in un paese della Brianza per la festa di S.Antonio Abate, patrono, tra l’altro, dei macellai, gli dico.

Tieni presente l’Australia come alternativa, mi informa, lì i macellai hanno vita facile.
Ma va a Bagg a sonà l’orghen pitturaa in sul mur, gli rispondo.

Nel 1865 si decise di ampliare la chiesetta di Baggio, di dimensioni troppo ridotte per accogliere la popolazione in aumento, furono raccolti i soldi necessari all’ampliamento e all’acquisto di un organo che avrebbe dovuto essere vanto e ricompensa per i generosi parrocchiani, purtroppo però, verso la fine dei lavori, l’inaugurazione ormai imminente, ci si accorse che i soldi erano già stati tutti spesi e l’organo non era ancora stato acquistato.

Per non deludere i donatori si ricorse ad un trucco passato alla storia, venne chiamato un pittore e gli si fece dipingere una serie di canne d’organo sulla parete di fondo, da qui il detto “ma vai a Baggio a suonare l’organo” che viene rivolto a qualcuno che “la spara grossa”, invitarlo quindi a fare qualcosa d’impossibile, suonare un organo dipinto sul muro.

Invece non stava scherzando segnalandomi che nel menù della vecchia fattoria, targato Barossa Valley, si dividevano la scena il pollo, il maiale, l’agnello, il manzo e il cervo.

Per scusarmi gli faccio una segnalazione, di quelle che non ti aspetti e che poi si rivelano carte vincenti, per la verità la mia esperienza non è stata serale con menù alla carta, ma un viaggio con papà a Baggio, nella periferia milanese, vicino alla chiesa parrocchiale che esisteva già nel 1070, un pranzo “al volo” in un’osteria che mi avevano segnalato e che ha lasciato il segno, pur essendo quello meno definito di un semplice pranzo di lavoro a prezzo e menù fisso, dove come dice Enzo Iacchetti, non ti prendono per il collo e si mangia Alla Grande, confermo, il ricordo delle “adeguate” temperature di servizio e del “mio” pollo alla birra con patate arrosto NON riscaldate, resiste da un paio di mesi anche senza il supporto fotografico, aspettavo solo l’occasione per segnalarlo.



La cotoletta dell’Osteria alla Grande, qui in una foto presa dal web, è sempre disponibile a cena e recentemente è stata inserita tra quelle degne di nota in una classifica dove figurano locali come La Trattoria del Nuovo Macello, L’Osteria del Brunello e il Liberty.



Andrò una sera a ritrovare l’oste, davvero molto particolare, quello nella foto in fondo al post con la sigaretta di “fine servizio”, nel fine settimana una chitarra accompagna le canzoni milanesi che allietano, assieme ai piatti della tradizione, la cena dei numerosi avventori che, alla luce dei risultati di “avvisami se c’è trippa” collocano l’Osteria alla Grande, con le loro recensioni pilotate e non, all’ottantacinquesimo posto su 6382, stic…



M 50&50

4 commenti:

  1. Di tutta la mia carriera di "bruciapadelle" il periodo del quale ho netta nostalgia ricorre al tempo in cui per quasi otto anni ho gestito la trattoria Al Ceppo in quel di Biella. Impronta pugliese, cucina del mercato, ed il tavolo dell'amicizia nel quale si sedettero giornalmente muratori, rappresentanti, padroncini autisti, un avvocato, un commerciante di cascami, un pellicciaio, e persino un investigatore privato. Cucinavo anche la milanese, non quella ad orecchio d'elefante. Aver letto le tue considerazioni, mi ha fatto rimembrare quel periodo. Un saluto a te. AAA

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    1. La prima volta che ci si vede, mi accontenterò di una milanese da passeggio, quindi o ti presenti con una bella "sciura" della Milano bene o con un bel panino con cotoletta fredda che ha un suo perché.
      Nel ringraziarti anticipatamente ti invito, avessi voglia e tempo, a scrivere un post sul tavolo dell'amicizia....
      AVEALLANGIULLI

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  2. A proposito di milanese, oggi su Porzioni Cremona ce n'è una invitante firmata Felice Lo Basso che lascia l'Unico per una nuova strada...

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  3. OK per il post sul tavolo dell'amicizia. Bye

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