sabato 23 gennaio 2016

Il tavolo dell'amicizia


AAA

Tutto iniziò nel 1978 al secondo anno di gestione dopo il totale rifacimento della trattoria Al Ceppo in quel di Biella. Il nuovo look diede maggiore impulso alla frequenza. 

L'ambiente gradevole dalla vaga atmosfera di baita di montagna, con il caminetto in centro sala predisposto anche per la griglia a vista dei clienti, fu molto gradito, ed il passaparola come unico sistema pubblicitario funzionò magnificamente.

Non ci volle molto tempo ad avere problemi con l'occupazione dei tavoli, conseguente all'accresciuta frequenza. Un mezzogiorno caso volle che due avventori, amici da tempo ed arrivati separatamente in trattoria, si riunirono lasciando libero un tavolo. Fu per me l'illuminazione che avrei potuto provocare ad arte quello che era stato un evento fortuito.

Dovevo semplicemente sfruttare le mie pregresse relazioni e da buon anfitrione promuovere conoscenza e familiarità fra persone che ritenevo compatibili fra loro. Ben presto mi accorsi che non pochi “solitari” accettavano di buon grado la situazione, entrando in reciproca confidenza e simpatia.

Riservai allo scopo un lato della sala in cui erano allineati quattro tavoli in successione, da poter unire all'occorrenza. In breve tempo l'iniziale numero di 3/4 commensali aumentò fino a dodici, la massima occupazione dei quattro tavoli. I più assidui erano tre padroncini/autisti di Galliate, che consegnavano nel Biellese articoli casalinghi di una nota ditta del settore.

Molto estroversi e spiritosi, fui aiutato da loro nel mio progetto, che non tardò a riunire allo stesso tavolo persone dalla cultura molto diversa, ma animati dallo stesso spirito goliardico e dalla stessa allegra compagnia conviviale.

Progressivamente si aggiunsero rappresentanti, operai, un commerciante di cascami, un pellicciaio, un avvocato e per finire un giovane investigatore privato, tutti indifferenti alle rispettive attività professionali.

Fu singolare in diversi giorni quando il tavolo dell'amicizia era al completo, il dover creare una dependance sul lato opposto con soddisfazione degli ultimi arrivati, che facevano comunella coi dirimpettai a dispetto dello spazio di separazione.

Furono alcuni anni di contatti umani molto soddisfacenti che rimpiango ancora. Sovente a fine servizio non esitavo ad offrire e bere in amicizia un bicchierino di rosolio di mia produzione (abitudine che conservo tuttora).

Quando allargai i miei orizzonti cognitivi, riscontrai che un noto ristoratore lombardo stellato aveva avuto la mia stessa idea. Diversi anni dopo a Brissago in compagnia di un paio di amici/clienti mangiai all'Osteria Agorà del grande Conti Rossini (pure lui Angelo n.d.r.), ed anche da lui troneggiava un grande tavolo di comune convivialità. Il che mi confermò che a distanza di chilometri, senza il bisogno di alcun plagio si poteva avere qualche punto di vista simile sia in sala che in cucina. Dio, che nostalgia!

Angelo Antonio Angiulli

Chiosa veloce by gdf, tanto ormai il tripla AAA ci è abituato:  l'immagine di apertura, ci porta sul sublime tavolone conviviale di Franco Colombani, al Sole di Maleo, dove presi confidenza anch'io con il tavolo dell'amicizia. Nuova fiamma ... La foto è tratta da un post di Passione Gourmet. Franco Colombani usava in quel tempo concludere la serata, chiedendo a tutti  i clienti che avessero avuto la pazienza di aspettare la fine del servizio, di alzarsi in piedi in attesa di essere messi in comunione, nel senso che li avrebbe "imboccati" di una ciliegia marinata in un antico aceto balsamico messo via nella sua acetaia. Il video qui di seguito non è messo li a caso, perché in una di quelle magiche sere, al tavolo conviviale del Sole di Maleo, c'era un riccioluto rosso, che ama molto l'Italia, il suo vino ed il suo cibo. Si chiama Mick Ucknell. Sono bei modi per conoscere la gente.


6 commenti:

  1. Che cosa fa un commerciante di cascami?

    Beppe

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    1. dipenderà da dove cade l'accento
      fr ;-

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    2. Commercia in scarti della lavorazione tessile. Cascàmi è la pronuncia.

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  2. Detto e fatto, grazie.
    Visto che basta chiedere, un bicchierino di rosolio l'assaggerei volentieri.
    Chissà...magari, prima o poi, l'investigatore privato leggerà il post del tavolo dell'amicizia e si riconoscerà...ho ripensato al "mio" tavolo dell'amicizia quando stare a casa la sera era semplicemente impensabile.
    AVEALLANGIULLI

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    1. Alla prossima rimpatriata gastronomica, sarò lieto di accontentarti. Salve a Marco50&50

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