sabato 5 luglio 2014

Alessandria | Alli due buoi rossi


del Guardiano del Faro


Progressivamente rinnovato, l’albergo storico del centro di Alessandria non sembra patire il passare del tempo come tutti noi mortali, anche dopo ben oltre due secoli e mezzo di onorevole servizio dedicato all'ospitalità di belle anime in procinto di andare oltre l'effimero.

Era il 1741. Siamo nel 2014, il passaparola funziona sempre, anche a favore del nome della Famiglia Capra che resta felicemente a capo dell'istituzione alessandrina

Le camere, poco alla volta verranno rese più contemporanee, ma è al piano terreno che si è lavorato molto bene sull'effimero piacere del bere e del mangiare, e pure nel ricreare un’atmosfera ricreativa, moderna e agile, grazie anche ad un’ampia offerta di ristorazione declinata in diverse maniere, complementari l’una con l’altra.

Chiaro, la mia prima attenzione la riservo al bar, perché ho sempre creduto che il cuore pulsante di un grande albergo non sia o possa essere la reception (salvo una rarissima eccezione taglia 40 in principe di galles), ma bensì al bar.

Caro il mio albergatore dubbioso, ti garantisco che se mai avrai creduto in un bravo barman che non sia mio amico, uno che comunque sappia il fatto suo, ti sarai già guadagnato la permanenza in doppia cifra di ore e di euro spesi felicemente da clienti che mai se ne vorrebbero andare, magari diventati un po' molesti dopo il terzo giro di miscela, ma spenderecci e felici se la fragranza dei cocktail sarà ed è così come qui.

E qui un bravo barman c’è, che sa intrattenere e piacevolmente stupire con creazioni nel campo del bere miscelato che non possono lasciare indifferenti. A quel punto, scegliere per quale soluzione di ristorazione optare sarà solo una questione di priorità, opportunità od orario.

L’albergo dispone infatti di una saletta dedicata al pranzo veloce dove sono proposti i classici della cucina piemontese con intrusioni nella grande tradizione delle cucine regionali di tutta la penisola. Con 15 euro si pranza con il piatto unico del giorno o scegliendo altro dalla selezione di piatti che cambiano spesso, in funzione della stagionalità.

Salto un passaggio, perché è importante anche la qualità della colazione in un albergo che si vuole distinguere per qualità e buon prezzo. Sto vedendo sempre più colazioni standardizzate che mettono angoscia già dal primo sguardo dopo il risveglio.

Qui il buffet della colazione è veramente gourmand, tutto frutto del lavoro di cucina, e che taglia in due il gusto dubbio uscito dal sonno tra il dolce ed il salato, ponendosi e potendosi trasformare in un vero brunch, solo trovando in me stesso il giusto appetito.

Accidenti, mi sono sorpreso all’assaggio di qualche fettina di salmone marinato alle ore 08.30 , cercando poi con lo sguardo acquoso un secchiello con dentro una bollicina fresca diversa dall'acqua dolce, negandomela apparentemente, come solo un alcolista vittima di mucche pazze può fare lungo mare .

La novità gastronomica importante è invece rappresentata dal nuovo ristorante denominato per semplicità “ I Due Buoi” , dove Andrea Ribaldone, lasciata la condivisione stellata de La Fermata di Spinetta Marengo, dopo un paio di anni di consulenze itineranti e di passaggi dalla Clerici ritorna ai fornelli di un locale mettendoci parecchio del suo: le mani, le idee, il carattere e la faccia. 

Qui, per la prima volta nella sua carriera, farà la sua personalissima cucina, di cui al prossimo post. Intanto torniamo al bar per un aperitivo perché mi si è asciugata la bocca dopo 3000 battute senza un intermezzo di fiato, in attesa dell’ora di cena ai Due Buoi



Il moderno e minimale angolo bar

La saletta dedicata al bistrot per un pranzo veloce ma di qualità

Al ristorante I Due Buoi si può accedere dall'ingresso principale dell'Hotel oppure da questo ingresso riservato, con la possibilità di entrare direttamente in una saletta privè

La sala del ristorante gastronomico di Andrea Ribaldone


Andrea controlla gli ultimi dettagli 

La prima carta de I Due Buoi, composta da 16 piatti e da due menù degustazione da cinque o sei piatti e proposti rispettivamente a euro 40 e 60

Un giro in cucina a salutare la brigata, con l'intruso

Adesso al bar per un paio di aperitivi, prima di andare a cena

Un geco appeso porta bene

Fabiano Omodeo, barman di classe e sensibilità

Graditissimo aperitivo: peperoni arrostiti con acciughe salate di Arenzano e crumble agliato.
In abbinamento, Margarita: provare per credere

Un'occhiata alla carta dei vini firmata da Davide Canina e poi si va a tavola


gdf

10 commenti:

  1. Quell'intruso mi pare di averlo già visto alle prese con qualche stella Michelin.... Anzi, non vedo l'ora che scenda nuovamente in campo. Qualcosa bolle in pentola?

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  2. E'un periodo che le novità fioccano.
    Speriamo prima dell'inverno

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    1. In barba...alle stagioni che fiocchi in autunno
      M 50&50

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  3. Il ritorno del barba è sempre l'evento eventuale
    GML

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  4. Una cosa per volta, prima l'Andrea e poi il Barba...

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  5. e magari poi il Cannavacciuolo , e facciamo ABC

    George

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  6. Roberto,....sei sempre " er mejo "...fatti sentire quando sei nei paraggi....

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