venerdì 7 febbraio 2014

Serious


- di Fabrizio Nobili -

SERIOUS NO SULFITES - Villa Job

Mi ricordo che chiaccherando amabilmente in quel di Lecco assieme a Philippe Pacalet mi disse che la scelta di un'etichetta riconoscibile a distanza sullo scaffale tra centinaia di altre etichette era fondamentale per il marketing. Le sue in effetti si notano con un colpo d'occhio. Altri produttori hanno etichette che viste da lontano si fanno notare: Gaja, Quintarelli, il Soffocone di Vincigliata e Testalonga sono le prime che mi vengono in mente.

Così è stato per questa bottiglia, era lì in alto seminascosta zitta zitta, con un prezzo come tante altre bottiglie ma quel colore e quel nome hanno fatto si che diventassi curioso come una scimmietta. Il nome del produttore per me sconosciuto e così maliziosamente anglo-italico hanno fatto il resto. Anche l'enotecaro ci ha messo del suo: “ci è piaciuto” ma pur di vendere si direbbe di tutto.

Con i vini senza solforosa si corrono sempre il rischio di essere delusi da profumi e sapori del “vino del contadino” che tradotto in francese è semplicemente merde de poul causato da tecniche di vinificazione e igiene in cantina poco curate.

Il vino si presenta all'occhio di un colore rosso rubino intenso con riflessi violacei che fa pensare ai vini giovani. L'olfatto percepisce vinosità fruttata di ciliegia ed una freschezza composta che in bocca è accompagnata da una nota dolce. Nessuna riduzione, nessun errore di vinificazione ed affinamento, una buona persistenza. Solo una cosa sfugge: il terroir ed il varietale. Potrebbe essere un vino fatto in una zona o in un'altra senza riuscire a capirlo. Dalle Langhe con i vitigni meno importanti, dal Montepulciano d'Abruzzo alla Sicilia fino alla Loira passando per Beaujolais.

Essendo un uvaggio di tre vitigni avrei potuto sentire le caratteristiche varietali di almeno due di questi ma le vigne giovanissime forse non permettono neanche questo. Comunque è un vino che riberrò volentieri.


F.N.

6 commenti:

  1. Interessante, ma esce senza annata questo vino?
    Grazie
    Franck

    RispondiElimina
  2. E va bevuto in treno fumando la pipa indossando scarpe bicolori e occhiali da sole ??? :-))
    BB

    RispondiElimina

  3. Se stai partendo per la Toscana con gli occhiali dei Decibel hai sbagliato abbigliamento, più probabilmente hai sbagliato gli occhiali, ma non si può avere tutto tu hai il naso, la vista lasciamola al farista per la navigazione sotto costa verso Flavio.
    Ma torniamo Serious, a presto.
    M 50&50

    RispondiElimina
  4. Si direbbe un 2011, lo si capisce prendendo il trend del sito

    RispondiElimina
  5. 2011, cabernet, merlot, refosco.
    a me è piaciuto, per 16 euro lo metto nei vini dal buon rapport q/p.

    F.

    RispondiElimina
  6. "con i vini senza solforosa si corrono sempre il rischio di essere delusi da profumi e sapori del “vino del contadino” causato da tecniche di vinificazione e igiene in cantina poco curate." Che c'azzecca? Fabrizio, mi cadi sul piu' scontato dei luoghi comuni degli anti-naturisti... ho visitato cantine di vignaioli che non aggiungono solforosa e ti assicuro che oltre ad essere i vini stessi deliziosi e non avermi causato l'odiato "hangover" l'igiene era assolutamente curata.. mah!

    RispondiElimina