sabato 22 febbraio 2014

Bocuse d'Or Italia | Vince Diego Rigotti


del Guardiano del Faro


Più di una vittoria un'investitura in vista della finale europea di Stoccolma, voluta fortemente dalla parte dei giurati che meglio conoscono le regole del gioco e il glossario che va inteso, capito, e poi steso in un piatto o in un vassoio. Merluzzo e maiale, merluzzo e maiale, merluzzo e maiale. Non dimenticando l'ampia quota vegetale.

I temi ed il regolamento andrebbero letti e riletti meglio, con calma e con cognizione, sia da parte dei candidati che da parte del giudice meno esperto, me per esempio, coinvolto in una sessione di pesi massimi da cui potevo uscirne incolume solo grazie ai consigli del mite Giancarlo Perbellini: il Presidente di giuria. 

Un grande chef moderato e gentile Giancarlo, di buone maniere e che predilige aver a che fare con cuochi intelligenti e diligenti, e che abbiano il senso del gusto, aspetto che in questo evento non è assolutamente mancato, ma meno dell'estro e della fantasia: quella che in sintesi si chiama personalità, e che a questi ragazzi non fa proprio difetto.

Rigotti

I temi, e siccome non l'hanno scritto gli italiani il regolamento, saranno declinati su un pesce ed una carne, però dove tutto quanto arriva dal mondo vegetale è ammesso, anzi, richiesto, almeno al 50% del peso del contenuto, ricordandoci e non dimenticandoci che pasta e riso appartengono a quel mondo, e che non sono un mondo a parte. 

Rigotti

Ah, si, le salse, le guarniture, il limite di un piatto al piatto e di uno servito al piatto dopo averlo mostrato al vassoio prima di porzionarlo al tavolo; gli orpelli inutili o non mangiabili. Gli accompagnamenti obbligatori e quelli facoltativi. 

E' il Bocuse d'Or, il Campionato del Mondo per gli chef, che ogni due anni si affrontano dopo allenamenti e preparazioni che neanche per i mondiali di calcio, salvo in alcuni paesi dove la competizione è più sentita.

Rigotti


Qui sopra i piatti che hanno convinto (mediamente) la giuria composta da dieci persone, dove ho condiviso senza nessun merito lo spazio (anche) con questi quattro, che messi insieme ne fanno otto di stelle Michelin.


Romain Corbière de La Reserve de Beaulieu, Mauro Colagreco del Mirazur, Giancarlo Perbellini e Stephan  Raimbault de L'Oasis de La Napoule.


E Alfio Ghezzi della Locanda Margon di Trento, Vito Mollica del Four Season di Firenze, Luciano Toma dell'Alma d Colorno e Fabio Tacchella, espertissimi di queste manifestazioni. Fuori foto solo il gdf e Luigino Filippi, l'uomo della Guida L'Espresso in Liguria ed autore di una propria Guida che comprende tutti quanti fanno da mangiare bene da Savona a Cannes.


Mi sono anche messo la giacca per l'occasione, e non me la sono nemmeno macchiata, così preso a comprendere i meccanismi e le regole di questo sport affascinante che si chiama alta cucina da concorso.




Buffolino

Buffolino

Buffolino

Zunino

Zunino

Zunino

Milone

Milone

Milone

Tomei

Tomei

Foto di gruppo finale

Et bon appetit bien sur, in bocca al lupo a Rigotti per Stoccolma.
Ma perché se è un Bocuse d'Or questa roba è scritta in inglese?

3 commenti:

  1. Investitura, investitura la parola magica, la parola esatta, bravo per averla identificata, certo che vedere un nutrito gruppo di stelle Francesi, che sobbalzano sulla sedia, gli si illuminano gli occhi, gli si scaldano i cuori all'arrivo di due piatti non investiti, è stato bello, il tuo cuore come il mio era in fibrillazione, il mio per ragioni geografiche il tuo per ragioni papillari libere. é stata fatta la scelta migliore.. forse si il ragazzo è straordinario il ragazzo lo merita, ma una piccola rivoluzione è stata fatta, I Francesi come si dice nazionalisti, classici, metodici, tutto vero ma perennemente inclini alle rivoluzioni, vederli sorridere, vederli animarsi, vederli sorprendere, non è cosa da poco, un appuntamento con la storia forse, qualcuno ne dovrebbe parlare è per questo che ti mando un bacio ed una penna "libera" fanne buon uso. ciao Lido.

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  2. Piatti stupendi, Complimenti a tutti i partecipanti!!!
    Beppe

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  3. Ci sarà spazio di conversazione, ci sarà motivo di confrontarsi Lido:
    Stavolta eravamo (io e te) apprendisti di questa materia.
    Se avremo un'altra occasione sapremo come si fa ;-)

    gdf fuori sede

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