giovedì 13 febbraio 2014

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gdf

Mi vedo sincero in questa foto. L'espressione in cui sono stato colto tira fuori la mia malcelata sincerità dietro un mezzo ghigno beffardo che non mi va di nascondere, chè vorrebbe, chissà, rivelare comprensione e non ira, quindi senza troppi sentimenti negativi. Oggi mi sento bene, fino alla prossima.

Insomma, ne ho viste tante degne di solenni incazzature, ma ogni tanto ancora ci casco, anche intuendo già prima di avvicinarmi alla porta di poterci cascare dentro in quella fossa lungo il marciapiede, camminando fieramente a testa alta quando invece sarebbe bene prestare attenzione a quello che c'è a terra.

Meglio guardare a terra più spesso. I cani mi sono molto simpatici e loro ricambiano, gli umani che li accompagnano molto meno, e quando ho la giornata autolesionista, puntualmente la pesto.

Non mi piace nasconderle queste facciate e queste scivolate che riesco a prendere ancora, come tutti noi credo. Non la voglio nascondere perché, facendomi ripassare tra qualche tempo sotto gli occhi i vecchi post -come mia abitudine di fine anno- troverò anche questo a ricordarmi che quel giorno me la sono andata a cercare, e puntualmente l'ho trovata.

Allora, avviso ai naviganti: se qualche amico vi invita a provare il localino dove si mangiano bene "i primi" ma di cui non ne parla bene nessuno anche se sono lì da almeno due generazioni a far da mangiare, un perché ci sarà.

Che in Italia si possano ancora mangiare dei "primi piatti" buoni quasi ovunque è già una notizia a dire il vero, perché spesso, andando a buttare un occhio -e chiudendo l'altro- negli ambienti dove si preparano piatti provenienti dai ricettari delle tante cucine regionali italiane incontreremo cuochi molto esotici, che delle tante sfumature caratteristiche de noantri ne sanno comprensibilmente poco o nulla.

Si arrangiano, tirano a campare, e ci mancherebbe altro; gli inaffidabili sono gli italiani che mettono persone incompetenti ad assemblare piatti italiani per gli italiani, ma cucinati da chi non ha né storia né parte con quei profumi, con quei sapori. 

Allora hanno fatto bene gli Svizzeri a chiudere con l'eccesso di immigrazione, così tra qualche anno, senza troppi interventi in cucina da parte di italiani, francesi e tedeschi, da loro si potrà finalmente mangiare la vera cucina Svizzera che fino ad oggi ci è mancata.

Non è questo il caso, dove il così detto chef si presentava in look da cacciatore di anatre fuori contesto, visiera degna di un olimpionico di tiro al piattello dalla fossa, ma che invece di anatre ha spennato qualche pollo mentre continuava a scavarsi la fossa.

Quando gli amici vi dicono che "i primi" erano buoni, mandateli ad assaggiare anche il resto, ma a volte basterebbe leggere il menù e la carta per intuire che non ci siamo, che non ci siamo proprio, a partire dagli antipasti e finendo con i dessert, dando per scontata la qualità dei "primi", o volendo immaginare che l'attenzione si sia spostata su il fondo schiena del cameriere, gluteo alto alla Roberto Bolle.

Anche a me -Roberto-  bolle quando mi faccio capitare di queste cose, e se a caro prezzo ingiustificato mi bollono ancora di più, ma sono già certo che al prossimo amico che verrà a confidarmi : ho scoperto un localino che dovresti provare... risponderò: ok, alla prima occasione ci metterò un piede dentro. O sopra.

gdf 

5 commenti:

  1. Tu, che col tuo maglioncino ton sur ton col tovagliato, sai leggere tra le parole, tra le righe, tra i pixel, nelle Bolle e nelle persone, avresti potuto capirlo, o forse l’avevi capito ma ti serviva uno spunto diverso per un post in controtendenza, in controsterzo e in derapata, mi scuso pubblicamente per averti mandato fuori strada, non era nel programma questo fuori programma, sbagliando s’impara perseverando si rischia di trovare il faro chiuso, anche se, il cavaliere mi ha fatto una testa di ponte per superare indenne il ponte levatoio e poter sciacquare nel lavatoio i peccati e l’uva spina.
    M 50&50

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  2. Quello che non mi è chiaro è se sia meglio dentro o sopra.
    Il Duca

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    1. Pestarla puzza di mmm..ma poi te la levi, te la lavi, invece entrandoci la puzza di fritto che ti rimane sui vestiti può durare anche alcuni giorni ;-))

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  3. Bello il blog del Duca di Vinondo che c'inonda di ottime etichette!!!
    Lucas

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