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giovedì 29 dicembre 2016

Biellese-Genoa 1 - 0

-gdf- 



Se è vero che il puro Genovese lo riconosci perché in primavera è quello che quando sente profumo di fiori si volta cercando di scorgere la bara, è altrettanto vero che il Biellese puro lo cogli al margine della Statale sotto Natale -non avendo mai voluto una fastidiosa Autostrada- perché è quello che se scorge nello specchietto luminarie natalizie lampeggianti accosta aspettando che passi l'ambulanza.

Alzando la testa potrebbe guardare le stelle, verificato che lungo un cammino di 10 chilometri percorsi a piedi lungo la statale vizzariana nel pomeriggio di Natale non ho trovato un solo posto di ristoro di nessun genere aperto.

Volendo tacere di suicidi e bungee jumping, in percentuale sulla popolazione siamo alle prese con la provincia più litigiosa -per numero di querele depositate in Tribunale- e con la maggior quantità di pensionati d'Italia.

Però, però una stella Michelin persiste lo stesso come l'alta pressione, strameritatamente, mentre a Genova manco una neanche quest'anno. Uno a zero a tavolino. Risultato imbarazzante, anche senza il Gilardino biellese, solo transitato in rosso/blu.

Tra pessimismo e fastidio, fa ancor più sensazione ritrovare sempre più in alto questa gestione, ormai storica, guidata da Sergio Vineis, la compagna Michela, il figlio Simone, coadiuvati da una piccola brigata, priva di stagisti ma colma di entusiasmo e di idee convincenti.

La sala parzialmente rinnovata, con in evidenze le comode poltroncine



 Michela, compagna di vita di Sergio Vineis e bravissima sommelier

 Cominciamo con le cose serie, come Michela

Pane soffiato farcito di humus di ceci, rucola e pancetta croccante ... 

Il finto tartufo nero, che ricorda le interpretazioni di Quique Dacosta sul tema, però questo è più equilibrato. E' vero che sono passati anche 15 anni da quelle sperimentazioni di Denia.  Questo è fatto -come quello- con crema di parmigiano, carbone, salsa di miso e vezzoso germoglio on top 

Il maccherone farcito di brandade e fritto 

Tre tipi di pane, burro alle erbe, grissini. Tutto buono, però i grissini e il pane ai cereali servito caldo lasciano un segno molto netto. 

Come una cacio e pepe, con basilico 

Battuta di agnello della Serra Biellese su pane soffiato, camomilla, maionese d'ostrica, gel di miele. 


Lo chef al tavolo per il minimalismo di carciofo e parmigiano, null'altro. Due ingredienti per un ottimo piatto. 


 Abbinamenti mai casuali

E giustamente, se metti le candele al tavolo poi le devi accendere, anche di giorno, come fanno gli automobilisti biellesi, che tengono le luci accese anche di giorno, tutto l'anno. Chissà perché. 

Gnocchi di seppia, cime di rapa, salsa peperone e vero caviale.
Un passo avanti significativo per questa cucina, meno suadente e ammiccante di anni fa 


I Nebbioli del nord, sarà per via del clima o per il savoir faire ... fatto sta che stanno migliorando quasi tutti 

Ravioli di piccione nel suo brodo ... 



"bavette" di manzetta, fichi e cereali 

Pre dessert. se non ricordo male passata di cachi e bianco mangiare 

Crema di castagne, terra di malto, miacce e gelatina di uva Moscato 

Molto convincente anche questo 

Mignardises natalizie 

Bel colpo Michela, altro che sambuchina 

Michela con Simone Vineis 


gdf


martedì 30 settembre 2014

Suggestioni biellesi

ricordi in corsivo di Marco 50&50


Ti cerco con lo sguardo mentre respiro i profumi del Parco della Burcina, proprio come fai tu con le essenze, sono passati troppi anni, quelli della Vespa Primavera, probabilmente non saprei riconoscerti ma il trenta Maggio, quando spengo le candeline, a volte ripenso a quella ragazzina biellese nata il mio stesso giorno dal nome bellissimo e promettente, Consuelo e mentre mi chiedo se "if you leave me now" sia anche per te un piccolo ricordo, scopro con piacere che quattromila passi tra i rododendri appagano la vista, stuzzicano l'appetito e mettono sete.

In enoteca c'è l'atmosfera giusta per placarla,  concedendosi un aperitivo conviviale prima di accomodarsi nelle accoglienti salette al piano superiore dove un tavolo prenotato ci aspetta.
I tempi di reazione alla richiesta di prenotazione via email sono stati da record, meno di quindici minuti, è un aspetto da sottolineare in questi tempi di connessione perpetua che sembra non lasciare tempo e spazio per risposte tempestive e garbate.


Splendide bollicine sciolgono i residui della tensione accumulata in settimana e allungano piacevolmente i miei tempi di reazione, allora sposto con delicatezza&fermezza  la tastiera verso gdf per dedicarmi senza distrazioni alla mia crota.






Elisa ci serve lo Champagne maison importato direttamente da Vittorio Delmotto, patron dell'Enoteca ristorante La Mia Crota di Biella


In periodo post-industriale, nella cittadina che nei secoli passati è stata l'indiscussa capitale italiana del "tessile" di alta qualità, in un periodo di riconversione strutturale dei grandi spazi un tempo sfruttati per sviluppare la lunga filiera laniera o dedicati al meccano tessile, ed ora adibiti a residenze private di lusso o trasformati in spazi culturali, con particolare attenzione all'arte moderna; tutto questo, e dove anche la percentuale di sportelli bancari per persona non teme paragoni con cittadine elvetiche di pari dimensioni ...


Si, ma dove vanno normalmente a mangiare tutti questi acculturati benestanti? Ahimè, normalmente a casa, in pizzeria o in moleste trattorie da 20 euro. Questa la normalità che consente a rari esempi come la Mia Crota di emergere agevolmente dal grigiore generale.

La regola è pizza e birra, mentre questa è l'eccezione, perché del resto è pure la tradizione birrofila che ha caratterizzato la storia di questa città. Un abito di Zegna, un conto corrente alla Sella, un Nespolo e un Delleani alla parete, un acqua Lauretana sulla tavola di casa e un birrino Menabrea al bar o in pizzeria.

Città ricca ma parsimoniosa, dove non è mai stato troppo difficile far colpo sulla giovane miliardaria, incontrata non importa dove, tanto lei era comunque annoiata da questa routine, vogliosa di fare nuovi incontri, con persone che dicessero cose diverse e che frequentassero luoghi e locali diversi.

Fuori dai circoli più o meno esclusivi, facile stupirla portandola a conoscere piccoli mondi alternativi da scoprire. Si, le giovani miliardarie biellesi non sono mai state un mito irraggiungibile, non se la sono mai tirata più di tanto, abili organizzatrici di feste e festicciole nei loro villoni con parco e piscina, perdendosi in venti stanze durante un qualsiasi pomeriggio in musica e tartine, mentre la famiglia portava avanti il lavoro in fabbrica.

Tutt'altro che classiste o inaccessibili, loro nelle loro splendide case, moderne o tradizionali, queste ragazze, comunque disponibili a conoscere persone che si porgevano e dicevano cose inconsuete. E si caro Marco, pure per te che arrivavi da abbastanza lontano con una Vespa di un colore strano -ma non credo proprio 50&50- non deve essere stato troppo difficile.

Bastava quello per incuriosire e alitare fascino nella sonnolenta provincia. Ma di fronte alla prospettiva di un futuro da trascorrere a fianco di una miliardaria biellese e della sua produttiva famiglia pure tu sei fuggito, come me del resto, noi che soffriamo della sindrome dei salvatori del mondo, del mondo femminile, però quello più umile, più semplice, forse meno impegnativo ma più immaginativo

gdf 


Al piano basso si servono taglieri di salumi e formaggi di nicchia, mentre questa è la carta del ristorante (6/7 tavoli) collocato al piano superiore.

A Biella l'acqua sarà Lauretana di Graglia

Eccellenti in particolare i grissini

Per 40 euro cosa bere di diverso ?

La qualitativa scelta di affettati

Il baccalà mantecato ...

La parmigiana di melanzane ...

La variazione di peperoni di Carmagnola in salsa d'acciuga ...

Gnocchetti con ragù in bianco e porcini ...

Cervella di vitello dorata al burro e salvia ...

Arrosto di vitello su patate al forno, porcini trifolati e bouquet di verdure al dente ...

Anche questo gode di un ottimo rapporto qualità prezzo

Un intenso Maccagno d'alpeggio

Biscottini speziati da abbinare ad un vecchio Madeira, anche degli anni '60 volendo ...



Uscendo dalla crota sembra primavera, il cielo è azzurro come l'improbabile ma reale vespa che mi riporta a te, ho un vago ricordo della tua casa qui a Biella che non vedo da più di trent'anni e non saprei ritrovare, da una finestra mi sembra di sentire il pezzo dei Chicago, coincidenze&suggestioni biellesi, poi abbasso lo sguardo sul citofono e sul tuo cognome.


M 50&50