martedì 5 luglio 2011

Louis Carillon & Fils | Un bicchiere per due

- gdf 2011 -

Le bottiglie che vedete qui sopra fanno parte dell’ultima cassetta che abbiamo trovato al Caveau de Puligny Montrachet. Si tratta di una delle più grandi riuscite dell’annata 2009 tra i grand cru della Cote de Beaune. L’amico Julien Wallerand del Caveau di Puligny ( ehilà, il ragazzo ha messo su un bel po’ di chili…) oltre al cartoncino ci ha dato anche una pessima notizia, confermata anche dal sito internet di uno dei migliori produttori di Puligny. I fratelli Jacques e François Carillon, dopo una trentina d’anni di coabitazione hanno pensato bene di dividere il Domaine. Già di questa roba eccellente ne producevano uno sputo, adesso dovranno dividersi anche la salivazione?Personaggi particolari i Carillon, che non accettano visite, salvo riservarle ai clienti professionali, e comunque , anche riuscendo a metterci un piede dentro, senza prevedere la possibilità di visitare la cantina. Cosa ci farebbero vedere? Gli uffici e il cortile del Domaine? Sempre chiuse quelle porte, mai visto entrare o uscire qualcuno. Gente schiva, suscettibile, che non manda campioni alle guide o affronta sportivamente degustazioni comparative. Ma non mi sono mai posto il problema di incontrarli perché i loro vini sono sempre stati reperibili senza troppe difficoltà , e poi a me interessa cosa c’è dentro il bicchiere, indipendentemente dalla simpatia del produttore, ma quando mai. Questi due nei decenni, pur possedendo un solo fazzoletto di grand cru, hanno spesso centrato il bersaglio anche con alcuni dei loro premier cru di Puligny Montrachet, in particolare Les Perrieres e Les Combettes, non facendo quindi mancare qualità e discreta quantità, almeno per i parametri a cui ormai mi sono adeguato. Ma dal millesimo 2010 la caccia al tesoro si complicherà ulteriormente e sarà, come speso accadde in Borgogna , ancor più affascinante, andando ad affrontare stili e manici diversi applicati all’ interpretazione di un medesimo terroir. Il Domaine, così com’era, aveva in dote circa 11 ettari vitati , molti dei quali sul comune di Puligny , un premier cru su Chassagne, più qualche orticello sparso tra Saint Aubin e Mercurey. Adesso, presumibilmente gli ettari saranno divisi in due e quindi la produzione annuale di Puligny e Chassagne scenderà drasticamente attorno alle 15.000-20.000 bottiglie annue, numeretti che ricordano le micro produzioni di mostri sacri della Bourgogne che fanno di nome Guffens-Heynen o D’Auvenay. A questo punto la caccia a quel che resta del 2009 con l’etichetta Louis Carillon può partire, subendo l’inevitabile speculazione che farà salire i prezzi al mercato nero, nel frattempo sarà il caso di mandare una bella letterina a uno dei due? O magari a tutti e due in previsione del 2010 ? Perché la loro distribuzione è stata sempre ben organizzata in passato, tra importatori stranieri ed enoteche o ristoranti di prestigio sul territorio francese, in più non hanno mai disdegnato la vendita a clienti privati. Quindi le vie per raggiungere i loro Puligny sono ora più di una. Proviamo? Sono proprio curioso di vedere come risponderanno ;-)

http://www.louis-carillon.com/contact.htm

10 commenti:

  1. non ho bevuto Carillon ma l'annata mediamente lo permette, prima di andare in letargo per qualche anno.

    F.

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  2. E allora vorrà dire che lo metteremo come apripista per la prossima verticale di Grand Cru bianchi: Carillon 2009, Sauzet 2008, Ramonet 2007, D'Auvenay 2006... e via così.

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  3. Ehila' Gardien ! Ho scovato uno Chassagne Carillon del 2011 a 52 sacchi ! Che faccio acquisto ???? Il Sindaco

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  4. ....sempre affilato come una lama di rasoio !!! Grazie mille Gardien ! Questo weekend mi precipito ! The Mayor

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  5. Gardien, forse ho fatto una furbata: grazie ad un equivoco col sito del venditore gli ho carpito lo Chassagne Montrachet Les Macherelles 2009 allo stesso prezzo ! Era l'unica ed ultima boccia !! Che ne dici ???? Le Maire

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