giovedì 14 gennaio 2016

Siculamente



Marco 50&50



Nella forbice (ma in punta di forchetta è meglio) tra quaranta e cinquanta euro, stazionano, nell’attesa di un si da tutto il tavolo, un paio di menù degustazione di pesce dessert incluso, oppure sarà possibile scegliere da una carta snella a prevalenza ittica, una quindicina di piatti, undici dei quali di pesce, equamente distribuiti tra antipasti, primi e secondi, la carta dei vini e quella dei dolci con diverse proposte d’abbinamento al calice, completano l’offerta del Ritrovo di Carate Brianza. Invece degli antipasti  veri e propri, chi predilige fisico magro e portafoglio grasso potrà ordinare un paio di piccoli assaggi ad un piccolo prezzo.
L'offerta di un calice di bollicine porta a continuare in tal senso, dalla carta e dalla Franciacorta sceglierò un brut di Biondelli da Agricoltura biologica, 100% di uve Chardonnay, di grande freschezza, se non ho percepito il profumo della gelatina di albicocche me ne farò una ragione, posso però assicurare circa l'ottima beva.



L’inizio dell’intrattenimento prevede pane, grissini, crostini, focaccia e pizza al pomodoro, di ottima fattura, l'assaggio di due oli siciliani (uno biologico e non filtrato, l'altro DOP ed estratto freddo) e l’ottimo benvenuto della batteria di cucina (crema di patate, tartare di salmone affumicato, uova di scampi e mandorle tostate) che Roberto Pirelli conduce con sicurezza, in sala, al controcanto, la garbata e preparata Paola Tosi compagna di Roberto anche nella vita.



Polpo alla pizzaiola, in carta c’erano anche le polpette d’agnello ma mi tentavano di più i tentacoli, così ho detto a Paola che avrei optato per il pesce, per l’agnello manca comunque poco, quest’anno la Pasqua arriva presto…



Insalatina di arance, bottarga di tonno e gambero "Rosso di Mazara", quando hai la materia prima perché andare a ripetizione dagli illusionisti



Cannolo al nero di seppia (in realtà una leggerissima crepe) gamberi rossi, pesce spada, crema di latte e bisque di crostacei, accattivante, sapido, inaspettatamente leggero, un unico appunto, l’avrei visto meglio in versione rombo (non il pesce proprio dal punto di vista geometrico)





Spaghetti alle sarde, oggi, in versione tradizionale, meno fresca di quella in verde (che tornerà) ma ugualmente gustosa



Ricciola, lenticchie di Ustica e salsa all'aglio dolce di Nubia, la bilancia pende a favore del cliente, una porzione Cremona Provincia e Regione.



Merluzzo fresco panato alla "palermitana" servito con un’insalata di agrumi, finocchi, capperi di Salina e cipolla in agrodolce, chi non l’ha mai assaggiato, così o nella versione spada, perde qualcosa di apparentemente semplice che risulta inspiegabilmente inarrivabile, il piatto.



Una coppetta di frutti rossi nature, l’imperdibile cannolo siciliano con un calice di moscato rosa di Elena Walch del 2006 che non dimostra i suoi anni, poi, in una bella tazzina, un buon caffè ben accompagnato, nel naso gli inconsueti profumi dello zucchero di palma cambogiano, negli occhi, tornando a casa, avrò “siculamente” un luccichio di approvazione, dopo i titoli di coda riavvolgo il nastro, ritrovo il Ritrovo e sorrido.



Brianzoli, milanesi e lombardi, un po’ depressi e un po’ bauscia, le menti annebbiate che non aiutano, come Bandini aspettano la primavera per uscire dal guscio e dalla regione, mentre il Pirellone si allontana si avvicina la stagione delle cene all’aperto, della riapertura delle case chiuse (mogli permettendo) ma soprattutto di quelle prese in affitto o acquistate da liguri col senso degli affari e con quello della frase  “Belin, si vede che venite dal Turchino”, che arriva contemporaneamente alla focaccia unta d’olio buono (per il burro c’è tempo e ci sono altre regioni) che riflette i primi raggi e fa riflettere i lombardi sul significato di una vita all’ombra nemmeno vivessero perennemente in un carrugio.
Il Ritrovo che non ha tavoli all’aperto e non ha il mare se non nei piatti, da Maggio a Settembre apre la succursale siciliana nel centro storico di Noto all’ombra, si fa per dire, della Cattedrale.
Roberto&Paola hanno voglia di lavorare e per farlo hanno bisogno, nei mesi estivi, di una realtà diversa da quella di Carate, più adatta a cene a lume di candela mentre la collezione autunno-inverno veste la brianza di umidità permanente e avvilente.
Così è nato e continuerà a crescere il Ristorante ViDi (dalle iniziali dei figli Diego e Vittoria) che pur impegnando a fondo  l’affiatata coppia di ristoratori, sembra aver dato loro maggiore energia, spingendoli a far meglio.



“Venghino signori venghino” c’è tempo fino ad aprile per gustare una cucina di pesce d’impronta siciliana di alto livello senza dover prendere un volo low cost per Catania, per poterla ritrovare nella sabbia,  altrimenti per mangiare del buon pesce in brianza dovrete aspettare la fine di Ottobre, ve lo do per certo, “siculamente”.







M 50&50

4 commenti:

  1. Una bomboniera sicula,merluzzo da salivazione stile mareggiata ligure.

    A bientot.

    TMC

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    1. Mi hai dato un’idea, dirò loro di servire a fine pasto qualche confetto strepitoso alle mandorle di Noto ;-)

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  2. Manco da troppo ...leggere, rivedere e ricordare mi fa capire che è tempo di Ritrovo!
    Come sempre bellissimo è condividere gli stessi posti del cuore

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    1. Superato il periodo interlocutorio hanno fatto una scelta impegnativa ma rigenerante, li ho trovati carichi e sorridenti, è tempo di Ritrovo...ciao

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