venerdì 27 luglio 2018

Prima il piacere poi il dovere.


- Michela Brivio -

E’ da un anno che punto l’Osteria da Beppe e finalmente ci siamo riusciti. Parlo al plurale perché tra me e Enrico Spada è stato un rincorrerci a vicenda, quindi anche invertire l’ordine delle cose andava bene.

Già perché l’idea era andare ad acquistare il pesce e poi degustarlo, ma abbiamo fatto il contrario.
Nel titolo ho scritto dovere, ribaltando il famoso proverbio, ma è stato ovviamente un doppio piacere, perché non ero mai stata a un mercato ittico.



Lo dico sempre che Cesenatico mi è nel cuore e ora lo è ancor di più. E’ uno dei pochissimi posti dove l’asta si batte nel pomeriggio e appena Enrico mi propone di accompagnarlo è un sì, anche in tenuta da spiaggia!
MERAVIGLIOSO.

Avere poi un cicerone così non è da tutti i giorni, perché un conto è guardare, un conto è capire grazie a lui che mi ha raccontato tutto quello che poteva, in pochissimo tempo e tempestato da tutte le mie domande da bambina curiosa, pettegolezzi compresi. Gli avrò fatto perdere qualche affare?
Oltre all’acquisto è interessante vedere gli acquirenti. Alcuni me li presenta e altri me li racconta, così mi faccio un’idea su dove poter andare a mangiare nei dintorni.

Toccherà ritornare perché l’atmosfera della giornata è stata fin troppo tranquilla rispetto a momenti molto caldi che sono all’ordine del giorno.
Ma ora passiamo alla tavola per concentrare il pezzo sul protagonista.
Ma chi è a questo punto? Enrico, il pesce, il cuoco Alessandro Serra, il grigliere Manuel Mazzotti l’osteria ….
Un concentrato di tutto questo.
Arrivo con la mia biciclettina. Passeggio sul canale leonardesco che ha sempre un fascino irresistibile a qualsiasi orario del giorno e per le sfumature di colore che assume, e poi suono il campanello.

Defilato dalla riva-darsena il locale è molto intimo e con i tavoli ravvicinati. Essendo soli è bellissimo, perché si crea un’atmosfera conviviale e di condivisione. Ovviamente devono capitare le persone giuste a fianco ma la media qui è molto alta, perché ci sono pochi turisti e tanti locali, amici e clienti da passaparola di qualità. Aggiungo anche colleghi, e sapete che adoro questi rapporti perché significano stima, affetto e passione per il proprio lavoro.
Difficile trovare posto quindi raccomando una prenotazione anticipata, soprattutto d’inverno. Sembra strano vero? E invece anche questo racconta tanto. Considerate che d’estate fa solo la cena e chiude pure per ferie, durante l’anno è aperto anche a mezzogiorno. A voi le considerazioni.
Il menù c’è ma non c’è perché quasi tutte le voci citano “in base al pescato”.
E’ quindi raccontato a voce ed è poesia.
Il problema diventa scegliere ma non nel mio caso perché mi faccio completamente navigare da loro.
Pura materia prima, come dev’essere sempre.
Semplicità, l’unica cosa che si desidera avere quando è la qualità a la freschezza il cuore del piatto.
Vi consiglio di nuotare in una degustazione tra antipasti e secondi, decisamente le migliori portate dove concentrarsi e godere.


Il benvenuto. Crostino, pomodoro fresco e sardoncino marinato.


Le crudità.

L’unicità, la ricchezza e la sapidità del pescato dell’Adriatico dipingono il mio piatto: carpaccio e tartare di tonno, scampo, gambero e carpaccio di leccia, cannelli gentili. 


Mazzancolla e calamaro alla griglia

La griglia è gran protagonista in cucina e anche in sala essendo a vista.
E’ a carbone di legna e gestita da manuale per valorizzare al meglio i sapori del pescato, con l’unica aggiunta nella preparazione del pesce della tipica e leggera panatura a base di pane grattuggiato, olio e sale.


Cannolicchi alla griglia

Dicono che una ciliegia tiri l’altra ma provate questo piatto e poi mi dite se siete ancora della stessa idea.


Triglie spinate fritte.

Poetico. Ustionante al palato. Finalmente. Era da tanto che non mangiavo un fritto così. Leggerissimo, croccante e con una panatura quasi impercettibile. Wow. Enrico come fai a dire che non sei ancora soddisfatto?
Completa il piatto un letto di crema di pomodoro, che mi ricorda quella di casa, fatta con i pomodori del mio orto appena raccolti, e una jiulienne di zucchine e melanzane fritte. Ammetto che ero tentata di chiedere il bis.

Carta dei vini interessante, con una selezione ovviamente più concentrata sulle bollicine e i bianchi.
Insomma tanto desiderato quanto ora tra i miei posti del cuore, che si aggiunge a tutti gli amici che mi regalano sempre delle vacanze meravigliose.
Il finale?
Ora tarda. Visita in cucina. Locale vuoto. Noi, che avremmo continuato a parlare per tutta la notte della nostra passione, vista anche la compagnia dei sous chef del ristorante più illuminato di Cesenatico.
Estate o inverno che sia tuffatevi in questo mare meraviglioso.
Ora però ho sete. Cosa ci beviamo al bar GDF? Vorrei rimanere in tema.
Poi riparto ma torno presto perché devo raccontarvi di ieri sera.




Osteria da Beppe
Via Saffi, 8/a Cesenatico
Telefono:0547 81529
Cellulare:346 6009090





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