- del Guardiano del Faro -
GENOVA - Fabio Fauraz è un
ottimo cuoco, e di qui si parte per spiegare in forma sintetica il segreto
del successo di questo locale posizionato in centro a Genova ma non così in
evidenza come si meriterebbe. L'esterno non risalta immediatamente all'occhio, occhio
che deve cercare con pazienza se già non conosce lo spigolo giusto a cui avvicinarsi
con curiosità e fiducia.
Quel che accade
all'interno di quello che è un autentico bistrò gastronomico è la logica
conseguenza dell'esperienza acquisita negli anni da Fabio Fauraz, chef
quarantenne già apprezzato al Violino Rosso, sempre centrale in Genova, e
arrivato qui da ormai più di tre anni.
Qualche squillo di
critica iniziale un po' sopra le righe e poi il ritorno alla normalità, alla
semplicità, quella che Fabio Fauraz desidera mettere in evidenza, non facendo
passare messaggi fuorvianti e abbassando il volume della famose "alte
aspettative".
La sua è una cucina
moderatamente creativa ma di gran gusto, di cuore più che di pancia,
collegandosi a doppio filo con il cervello, imbastendo un proposito di cucina
che si declina sicuramente nella direzione bistrot con piatti e piattini
disegnati alla lavagna che costano anche solo 6/8 euro, ma che consente ai
palati più evoluti di giocare con lo chef lungo un percorso fatto di sottili provocazioni e di finezze gastronomiche che si collegano in parte ribadendo il valore dei
classici liguri ed in parte ribaltandone gli schemi, senza farli saltare.
Un altro Fabio tiene
bene il campo, anzi, il bancone bar, territorio di competenza dove accadono
altre cose molto interessanti in fase di aperitivo o di after dinner, ma anche
nel durante l'altro Fabio,esperto barman cinquantenne (ma ne dimostra almeno
10 di meno), è in grado di scalare una marcia e passare alla narrazione dei
tanti vini naturali (qui altri non ne entrano), diventando a momenti sommelier
e a tratti barman creativo.
La sorridente Federica
regge la sala ma non solo. Perché se un Fabio sa le sue cose di cucina e l'altro
Fabio ne sa parecchio di vini e bere miscelato, Federica conosce benissimo le
materie insegnate dai due professori, così potendo intervenire con coscienza e conoscenza a contatto con
un pubblico -che immagino- molto, ma molto vario nelle intenzioni.
Pronti a tutto, dal
giro aperitivi long drink con snack di accompagnamento, piattino da light lunch
con un bicchier d'acqua naturale, aperitivo alcolico in modalità barcollante al
banco, cena di gruppo con piatti d'autore e vini abbinati. Ma non per prendere
tutto e tutti, perché il locale -ma soprattutto i suoi interpreti- ha e hanno
carattere deciso, quindi il compromesso del momento non esiste. E' già previsto.
E' bello sapere che
esiste un ArmadilloBar anche a Genova, accogliente ma non formale. Wine - food
and music.
Zona mixologica
Si può leggere anche al contrario
Il cappero non lo mette, per il resto è una sardenaira al contrario riuscitissima
Freschissima pappa al pomodoro e stracciatella. La lavorazione del pomodoro in evidenza.
Focaccia di calamari al formaggio. Non è illusionismo, è un gran piatto da cogliere al volo.
Mandilli seppie in zimino, molto marino, di gran carattere.
Le classiche lattughe ripiene con tocco di sugo di toccu. Perfette.
Quest'uomo ha in mente qualche cosa ...
Il risotto in Liguria resta un passaggio ostico, comunque piacevole con le sollecitazioni al palato date dalle sensazioni acide, fruttate e salate.
Questo è un gran bel colpo, perché farti mangiare con voglia una carbonara fredda non è affare di molti. Non si ammassa, non si incolla, resta fresca e cremosa, ma incisiva
Un tocco d'oriente con il raviolo alla genovese al vapore nel suo brodo di Toccu
Polpo brasato e spinacini, salsa spumosa al burro. Dolce amaro.
Dolce piccante : semifreddo al pepe Corallo e salse ai frutti rossi.
gdf
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