sabato 7 luglio 2018

Il Michelaccio : il bistrò gastronomico genovese di Fabio Fauraz


- del Guardiano del Faro -


GENOVA - Fabio Fauraz è un ottimo cuoco, e di qui si parte per spiegare in forma sintetica il segreto del successo di questo locale posizionato in centro a Genova ma non così in evidenza come si meriterebbe. L'esterno non risalta immediatamente all'occhio, occhio che deve cercare con pazienza se già non conosce lo spigolo giusto a cui avvicinarsi con curiosità e fiducia.

Quel che accade all'interno di quello che è un autentico bistrò gastronomico è la logica conseguenza dell'esperienza acquisita negli anni da Fabio Fauraz, chef quarantenne già apprezzato al Violino Rosso, sempre centrale in Genova, e arrivato qui da ormai più di tre anni.

Qualche squillo di critica iniziale un po' sopra le righe e poi il ritorno alla normalità, alla semplicità, quella che Fabio Fauraz desidera mettere in evidenza, non facendo passare messaggi fuorvianti e abbassando il volume della famose "alte aspettative".

La sua è una cucina moderatamente creativa ma di gran gusto, di cuore più che di pancia, collegandosi a doppio filo con il cervello, imbastendo un proposito di cucina che si declina sicuramente nella direzione bistrot con piatti e piattini disegnati alla lavagna che costano anche solo 6/8 euro, ma che consente ai palati più evoluti di giocare con lo chef lungo un percorso fatto di sottili provocazioni e di finezze gastronomiche che si collegano in parte ribadendo il valore dei classici liguri ed in parte ribaltandone gli schemi, senza farli saltare.

Un altro Fabio tiene bene il campo, anzi, il bancone bar, territorio di competenza dove accadono altre cose molto interessanti in fase di aperitivo o di after dinner, ma anche nel durante l'altro Fabio,esperto barman cinquantenne (ma ne dimostra almeno 10 di meno), è in grado di scalare una marcia e passare alla narrazione dei tanti vini naturali (qui altri non ne entrano), diventando a momenti sommelier e a tratti barman creativo.

La sorridente Federica regge la sala ma non solo. Perché se un Fabio sa le sue cose di cucina e l'altro Fabio ne sa parecchio di vini e bere miscelato, Federica conosce benissimo le materie insegnate dai due professori, così potendo intervenire con coscienza e  conoscenza a contatto con un pubblico -che immagino- molto, ma molto vario nelle intenzioni.

Pronti a tutto, dal giro aperitivi long drink con snack di accompagnamento, piattino da light lunch con un bicchier d'acqua naturale, aperitivo alcolico in modalità barcollante al banco, cena di gruppo con piatti d'autore e vini abbinati. Ma non per prendere tutto e tutti, perché il locale -ma soprattutto i suoi interpreti- ha e hanno carattere deciso, quindi il compromesso del momento non esiste. E' già previsto.


E' bello sapere che esiste un ArmadilloBar anche a Genova, accogliente ma non formale. Wine - food and music.


Zona mixologica

Si può leggere anche  al contrario 

Il cappero non lo mette, per il resto è una sardenaira al contrario riuscitissima 

Freschissima pappa al pomodoro e stracciatella. La lavorazione del pomodoro in evidenza.

Focaccia di calamari al formaggio. Non è illusionismo, è un gran piatto da cogliere al volo. 



Mandilli seppie in zimino, molto marino, di gran carattere. 

 Le classiche lattughe ripiene con tocco di sugo di toccu. Perfette.

Quest'uomo ha in mente qualche cosa ... 

Il risotto in Liguria resta un passaggio ostico, comunque piacevole con le sollecitazioni al palato date dalle sensazioni acide, fruttate e salate. 


 Questo è un gran bel colpo, perché farti mangiare con voglia una carbonara fredda non è affare di molti. Non si ammassa, non si incolla, resta fresca e cremosa, ma incisiva

Un tocco d'oriente con il raviolo alla genovese al vapore nel suo brodo di Toccu 

Polpo brasato e spinacini, salsa spumosa al burro. Dolce amaro. 

Dolce piccante : semifreddo al pepe Corallo e salse ai frutti rossi.



gdf

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