- gdf -
RIVARA CANAVESE -
Sei a metà strada tra Torino e Ivrea, non troppo distante dall'Aeroporto e
abbastanza da altre località in declino industriale ma dove ancora si notano i
resti di un'economia ridotta di fatturato ma che ha purtroppo mantenuto un
impatto visivo evidente. Invece qui nel vecchio borgo si respira un'aria più
fine, più leggera, appena sotto il castello (privato) percorrendo le stradine
del centro, cercando la cubatura del Dado.
I ragazzi, Danilo e
Marta (24 e 22 anni) sono qui dallo scorso dicembre, arrivati da esperienze
formative piuttosto importanti, ma al di là di quanto hanno imparato altrove
hanno già di loro trovato una quadratura stabile, più di quella che sostiene
precariamente il dado che usano come centro tavola.
Quasi autosufficienti, con
spese di gestione basse e con spazi modulabili a seconda delle circostanze. Di
base 25/30 i coperti, con margine se necessario. Ce la faranno, si, incrociando
le dita ma qui le condizioni ci sono per venirne fuori, diversamente da tante situazione
partite con molto entusiasmo ma con poco criterio di spesa.
Il cliché è quello
classico, lei in sala, la valdostana che non ti aspetti: carina, gentile e
sorridente mentre si occupa dei clienti al tavolo. Lui, enfant du pays, alto,
falso magro, look aggressivo ma a voce bassa, convinto. Giustamente, perché non sbaglierà nessun piatto. E allora lanciamolo Il Dado.
Sai quando ti
chiedono al bar del paese: hai mangiato bene là? Questo alla fine è ciò che
conta. E se ne passi -almeno - uno al giorno in tourné diventa difficile
trovare una risposta efficace e non troppo sintetica. Di solito la risposta
sarà : si, ma. Se no proprio no e basta. Qui la risposta è si. Qui si mangia
bene.
Cucina piena di
sapori, di contrasti, di sintesi con la fissazione per la frutta secca. Pesce o carne non importa, anche se la
priorità della clientela -come spesso accade sempre più in Piemonte- vira chissà
perché verso il pescato. Otto mesi dall'apertura, a luci spente, sondando il
terreno, aspettando con pazienza di essere scoperti senza scoprirsi.
Cucina e servizio ok. Ambiente da aggiustare nell'arredo, ma poco per volta, come si fa quando si
entra in una nuova casa, dove vorresti tutto a posto il primo giorno, mentre la
bellezza del vivere la tua casa sta nell'aggiungere o togliere qualche cosa
ogni giorno, per sentirla più tua.
Carta dei vini, si
ok, per partire va bene, ma siccome hai 22 anni non puoi oggettivamente avere già i capelli brizzolati o tinti sarà quindi necessario affiancarsi ad un professionista che sia in grado di
difenderti dai piazzisti di etichette o cercando e trovando il tempo di fare
ricerca personalmente, alternativa prioritaria.
Ricotta mantecata con timo e limone, crema di zucchine nocciole tostate
Crocchetta di patate ed erbe del giardino. Succo di barbabietola
Triglia in crosta di pistacchi, crema di mozzarella di bufala, salsa di datterini
Pancia di maialino in carpaccio, peperoni arrostiti, mandorle e gel balsamico
Tortelli di burrata e olive Taggiasche. Pomodoro
Tortelli di pesce in brodo di pesce
Acciughe e peperoni per un risotto golosissimo
Petto di faraona, il suo fondo di cottura, purè, granella di nocciola, melanzana al cucchiaio
Semifreddo di yogurt, crema di pesche al rosmarino, crumble di cioccolato
Frutti rossi ghiacciati e cioccolato bianco caldo
gdf
Bravissimi!!!
RispondiEliminaUna bella recensione per due giovani pieni di talento e grinta,i piatti fanno venire l'acquolina in bocca!
RispondiEliminaDa grande voglio fare il foodblogger
RispondiEliminaMi fa piacere che il vostro bel lavoro e impegno vengano riconosciuti! andate avanti così!
RispondiEliminaComplimenti davvero!
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