domenica 8 luglio 2018

Crudo squacquerone e rucola? No grazie.



- Michela Brivio -



E’ stata una sfida quella intrapresa da Luca Zaccheroni il 29 giugno 2016 con l’apertura del suo secondo locale. Una sfida alla tradizione e a uno dei piatti più tipici e rappresentativi della romagna.
Ma la formazione titolare, capitanata da lui e Omar Casali, e il campo scelto e nei desideri da tempo non potevano che confermare il suo genio imprenditoriale, che ha dato un accento a Cesenatico, illuminando anche tutto il resto della riviera, prima con il Marè e ora con il QuintoQuarto – piadina e affini.

Oggi mi siedo al bar per raccontarvi l’ultimo nato.
Se mi seguite in instagram avrete visto che ho praticamente passato tutte le sere della mia recente vacanza lì, perché non inizio e finisco senza. Il durante è stata una calamita.
Diversi i motivi: la proposta che non si ferma alla piadina ma prevede anche affini di qualità (piatti e insalate), la bellezza del posto nel cuore del porto canale leonardesco ma soprattutto l’atmosfera pop, fresca, giovane, amichevole e conviviale di cui si gode, grazie a com’è stato pensato il posto e alle persone (che lascio per ultime ma sono le prime).

Una sera avevo promesso di resistere giuro. Arrivo come sempre con la mia bici e faccio il mio romantico giro al molo. Con chi? Con i colori del cielo al tramonto, le carezze dolci del sole che pian piano lasciano la mano alla luna, il canto dei gabbiani, le barche che rientrano e la musica del mare di cui godono altri sognatori che come me.

Lucchetto alla bici e camminata.
Faccio una deviazione dal QQ per non passarci davanti e cedere e mi perdo tra la gente, che passeggia ed è seduta a cena a bordo canale. Osservo i “ristoranti” … interpretate le virgolette come volete … gli “avventori” …anche per questo fate voi … i menù turistici proposti e i piatti ai tavoli. Devo fare la cattiva? No dai sono buona quindi mi concentro sul mio porto sicuro dove attraccare.
Seguo il loro campionato dalla prima stagione. Ricordo ancora la prima chiacchierata con Luca e il suo sogno nell’aprire questo posto. Il primo anno era ovvio lo scetticismo dei locali, privati della crudo, squacquerone e rucola, e per lo più era curiosità ed attrazione per i turisti. Oggi il sogno è realtà: la tradizione vince sempre, ma vince con un pallone d’oro, la qualità, che risulta pericolosa perché poi non si torna più indietro. Ma per fortuna!

Il turista vuole sempre più scoprire sapori nuovi ma veri e i residenti si rieducano a un gusto che conoscono da sempre. Parlano da sole la fila e la difficoltà a trovare posto, soprattutto nel weekend e fino a tarda ora, gli affezionati sempre presenti ai tavoli come me e la scelta delle persone che cresce sempre più anche nelle proposte “affini”, “pane della povertà” (Pascoli) incluso.


Porto canale leonardesco Cesenatico

Il locale

Un angolo nel cuore di Cesenatico con posti a sedere all’interno e all’esterno direttamente sulla riva del Porto Canale, con la suggestione di mangiare tra le barche ormeggiate.
Domina il minimalismo, la modernità e l’accuratezza dei dettagli, pur nell’informalità.
La cucina a vista non lascia spazio all’immaginazione e rende tutto ancora più desiderabile. Basta starci qualche minuto per capire l’anima di questo posto.
Tutte le preparazioni vengono fatte qui e c’è sempre una pentola che bolle , il forno acceso e la piastra calda.
I profumi invadono le strade ed è un richiamo pazzesco a goderne a tavola.
Una sera si sgranano i fagioli, l’altra si cuociono le seppie in umido, un’altra ancora si prepara la parmigiana…..solo per fare qualche esempio.
E poi le piadine, farcite di ogni prelibatezza tanto da diventare veri e propri piatti, e che una volta pronte vengono messe su un tegamino da servizio quindi su un vassoio in acciaio per arrivare in cassa tramite un rullo. A questo punto il dischetto rilasciato al momento dell’ordine vibra e s’illumina. Si ritira personalmente il tutto in cassa, come il beveraggio, e ci si accomoda per la degustazione, in loco o a casa.
A sparecchiare ci pensano loro, uno staff di giovani ragazzi, capitanati dalla vulcanica Marianna Nardelli, sempre attento ad ogni esigenza extra fai da te, con il sorriso e la gentilezza che ti fanno sentire coccolata come a casa. Sembra una contraddizione il non servizio e questa sensazione ma è ancora un’altra magia del luogo.
Bellissima inoltre la tela dell’illustratore Riccardo Guasco che occupa il cuore del QuintoQuarto e che riassume l’essenza, il sapore e la storia della loro realtà.





 Piadina

Mi sembra davvero riduttivo chiamarla così perché questa va davvero oltre e vive della sua unicità e contemporaneità.
Omar ha per mesi sperimentato gli impasti fino ad arrivare al loro “brevetto gastronomico” che prevede il giusto mix di farine biologiche macinate a pietra, acqua, strutto di Mora romagnola, poco sale e formento (tradizionale anche in versione roll).

Formento? E’ il fratello maggiore del lievito madre, in passato riprodotto e conservato in ogni casa per necessità. Difficoltoso e da curare ma che conferisce l’aroma QuintoQuarto inimitabile.
Dall’apertura anche la versione integrale che prevede l’utilizzo dell’acqua di mare e dall’anno scorso anche la vegana, con germe di grano e olio evo a sostituire lo strutto.

Assaggiatele tutte, scegliete la vostra preferita e abbinatela alla farcitura che sceglierete. Insomma divertitevi o fatevi consigliare da Sauro Silvagni, che dirige l’orchestra QQ in cucina. E’ orgoglioso e appassionato del suo lavoro, è un bel ragazzo e sempre presente, giorno e notte. What else?
Tra le combinate ecco due delle mie preferite di sempre: Parmiciana (non è un errore di battitura!) con parmigiana, crudo e basilico, consiglio impasto integrale, e la Sunday Rost con roastbeef, parmigiano, pomodoro, insalata e maionese. Impossibili da togliere dal menù.

Cambia invece sempre la Roll Marè che per l’estate è farcita con ventresca di tonno in oliocottura, borlotti freschi al pepe nero e cipolla rossa di Tropea. Un’idea di costo? Le prime due 7€ e questa 9€: già solo leggendo gli ingredienti non fa una piega.

Passando alla Collezione estate da urlo quella che porta il loro nome, Quintoquarto, con wurstel di calamari, verdure gratinate e maionese di pomodoro arrosto.
Non ne aggiungo altre perché le ho assaggiate quasi tutte e voglio lasciarvi il piacere di scoprirle personalmente.

C’è anche spazio per la semplicità oltre che a questi “piatti”. Ma anche qui niente omologazione  perché la qualità va valorizzata e non distrutta cuocendola.
Salumi italiani +1 è una selezione di insaccati che vengono serviti in cartoccio da 1 etto ed accompagnati da una piadina fumante e volendo da squacquerone, servito in ciotole di ceramica.
Mortadella Bonfatti, Coppa e Prosciutto Crudo Delvecchio, culatello di Zibello Podere Casassa, salame di Mora Del Munio e un tocco di esotico con Paleta di Iberico De Bellota.


Parmiciana: parmigiana di melanzane, crudo e basilico


Sunday Rost: roastbeef, parmigiano, pomodoro, insalata e maionese


Quintoquarto: wurstel di calamari, verdure gratinate e maionese di pomodoro arrosto


Affini

Anche questi rigorosamente accompagnati da piadina, compresa ne prezzo. Ammetto il mio tradimento: la prima sera non prendo la Parmiciana ma uno di questi, che mi conquista al primo sguardo, il Marinato: sgombro nostrano, squacquerone e giardiniera.
Non è bellissimo? Ma non è di quelle bellezze che ti deludono o svaniscono perché ha un gran contenuto che lascia il segno e il desiderio di riaverlo presto.

Golosissime anche le Crocchette di patate, alici, scamorza affumicata e maionese.
Tra le insalate assaggio l’Omega 3: salmone affumicato, panzanella di verdure e feta. Freschissima, estiva… insomma da mare.


Marinato: sgombro nostrano, squacquerone e giardiniera


Crocchette di patate, alici, scamorza affumicata e maionese


Omega 3: salmone affumicato, panzanella di verdure e feta


Chiudiamo anche con un dolcetto? Perché privarsi del piacere? Tiramisù, crostata, salame di cioccolato, torta del giorno.. ma ancora una volta il cuore protagonista è la piadina, servita con crema di nocciole Babbi, per i più golosi e da QuintoQuarto fino alla fine.


Tiramisù

Accompagno tutto e sempre con il mio bicchiere di Revì Trento Doc, in carta insieme ad altre enoproposte al bicchere, birre italiane artigianali e tedesche e bevande.
E ora che ci beviamo al bar prima di salutarci?
Qualsiasi cosa so che sarà super per brindare a questo mio posticino del cuore e alle persone che ogni giorno si dedicano a lui.


Menù


Il cuoco beato tra le donne dello staff: Francesca, Marianna, Sauro e Federica.










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