martedì 29 dicembre 2015

La Cinque sulla ruota di Napoli


Marco 50&50
 
Quanto le devo ?
Due e quaranta.
Mi consegna il vassoio con le due aragostine, due euro e sessanta ed una frase che mi spinge a scrivere un post, perché quando mi sento dire, un attimo che cerco la cinque, so benissimo che non sta cercando di sintonizzarsi su un canale satellitare e sorrido.

Questo è un luogo di culto, i praticanti sono numerosissimi, mettete in conto una coda (d'aragostina), se poi, a San Giuseppe, dovesse venirvi voglia di una zeppola, dovrete mettervi in fila dalla sera prima, come fate per ogni nuovo IPHONE, inutilmente, perché se chiedete a Siri: zeppola di San Giuseppe, vi dirà, comunque, di recarvi da Cuciniello.

"Napoli tre cose tiene belle: mare vesuvio e sfogliatelle" e se la pronuncia non è la stessa, il senso è unico e che sia riccia, frolla, Santa Rosa o Aragostina, poco cambia, sono soddisfazioni inimmaginabili e indescrivibili con un aggettivo "normale" per lombardi abituati ad una diplomatica, tuttalpiù ad un cannoncino che spara palle poco lontano, qui altro che palle, siamo di fronte a qualcosa che genera un sorriso senza confine né soluzione di continuità.

Certo
se quando sentite Diego, pensate Armando

se per voi l'azzurro puffo non esiste

se gli azzurri non sono l'undici nazionale ma la ciurma di Higuain

se per le feste mangiate l'insalata di rinforzo

se al mattino leggete Il Mattino

se appena svegli date un'occhiata a Pignablog

se quando vedete le pizze a spicchi farcite in modo a dir poco fantasioso ridete quasi come se vi avessero proposto  una polenta con le vongole o, peggio, con un brasato d'asino che invece concepite o sotto forma di mascotte o vicino al bue

se non prendete nemmeno in considerazione di rinunciare al presepe per fare un albero argentato o dorato, comunque molto milanese (in fondo un pino marittimo con le palle non si può vedere)

se quando vedete Benvenuti al Sud, voi siete quelli "normali"

allora, evidentemente, vi chiederete cosa ci sia da stupirsi, in fondo per voi la sfogliatella è un rito quotidiano, è consuetudine, come vedere il cielo azzurro oltre le nuvole, ma quali nuvole se ce le avete soffiate tutte qui dicendo loro che al Sud non c'è lavoro, il problema è che ci hanno creduto e adesso che il lavoro non c'è nemmeno qui ci vorrebbe un Miracolo di San Gennaro per invertire la tendenza.

Mentre ascolto una vecchia (ma antica è meglio) melodia napoletana, il mezzo toscano che c'è in me spinge a sud avendo nettamente la meglio sul mezzo milanese, perché in fondo, come disse qualcuno, la napoletanità è uno stato dell'anima e non appartiene soltanto a chi nasce e vive a Napoli, ma può vivere in chiunque.

Se un giorno la mia cara Madonnina fosse costretta ad illuminare e vegliare solo su lombardi docg con passaporto a vista, i napoletani, loro malgrado, saranno costretti a fare lo stesso al momento della distribuzione degli spicchi, siano essi di sole o di pizza, ma, quando sarà il mio turno, mi sentirò dire, “ tu si nu miezz poeta può passà”

M 50&50

5 commenti:

  1. ..quindi in parte "maledetto toscano".....la malaparte...

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    1. Non rinnego i cantucci col Vin Santo, ma su LA5 si gode nemmeno fosse un'emittente VM

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  2. Scperiamo che chill'ato miez, a parte lumbarda, ti rammenti anche il detto: "vedi Napoli e poi muori" che non è la stessa cosa che andare al Paradiso della Pizza...
    Alba

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    1. ;-)
      anche perché al Paradiso, la pizza, come la Giamaica, non è più quella di una volta

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  3. ...modesta mente la pizza è a legnano: montegrigna tric e trac nn inteso in senso di petardi, altrimenti vi tirate addosso l'ira di animalisti inferociti...

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