venerdì 6 maggio 2011

Il Solito!!!


Il poker stars è finito, al banco del bar più vicino al luogo designato i barman si sono dati il cambio a lungo pendant la nuit, ma le occhiaie e le rughe sono ancora profonde, come la Val Roya

“ Ma proprio lei che sta spesso all’angolo a guardare cosa offre il mondo, ma in questi giorni che cosa si è perso , cosa non si è visto signor Mostini, si è perso il meglio.”

“ Anche il servizio in camera ? “

“ Cosa vuole, noi abbiamo visto gli anni ’80, anche un gemellaggio fittizio con una cittadina finlandese, noi ci si deve sacrificare per il comune” Ammicca, capisco.

“Anche lei vittima degli ’80? “

“Circolavano più teste che persone, si fidi”

Questa entra senza protezioni, sovraesposta, ed è anche di corsa.

“ Due cappuccini da portare in negozio!”

Zitti tutti, carica e va fuori con il passo di chi non dovrà mai temere nulla al mondo.

“ Ma perché va via col vassoio nelle mani? Basta che se lo appoggia, avrebbe anche le mani libere per aprire la porta del negozio”

“ Franco, dove lavora quella? Il signore vorrebbe saperlo”

“Non è fondamentale, comunque, servissero due calzini lo metto come priorità il negozio, se poi vendesse scarpe ancor meglio …”

Ma qualche superstite del poker stars è ancora in giro, ancora in preda a crisi di protagonismo entra sfarfallando la mano in tasca agitando le monetine necessarie per offrire al suo seguito qualche cosa, arriva da lontano gridando dissennatamente: “il solito”.

Si siede allo sgabello più lontano, non lo vedo direttamente, di riflesso al vetro il calzino corto e bianco lo giustizia più di ogni altra cosa possa dire in seguito.

Il mio angolo rimane pulito , sgabello d’angolo anti intrusione, se mi vuoi venire vicino devi spostare almeno una pianta di ficus, due sgabelli, il mio giubottino di renna , un trespolo e le ultime tre edizioni del secolo xix messe su in pila verticale. Oggi un uccellino si è rifiutato di mangiare perché il suo proprietario è finito in carcere, poi, una volta condotto a vedere che il suo padrone sta bene anche tra le sbarre ha ripreso ad alimentarsi. A leggere queste cose mi fa pena anche Tanzi, anche se mi ha rubato una esistenza migliore.

Ma che capelli unti questa, e si passa pure le mani sporche dentro, dovesse mancare lubrificante al cuoio capelluto, e non mi pare una vignaiola trasandata.

Mi cade lo sguardo, carico, di tristezza, non di desideri.

Magra, total dark look e faccia smorta, età indefinibile, faccia consunta. Potesse accendersi una sigaretta lo farebbe nel modo che possiamo immaginare.

“Lo faccio per lavoro”

“Anch’io”

“A me mi pagano bene”

Giro il foglio del Secolo “A me per ora no, speriamo meglio per il futuro”

“ Cosa fai “

“ Scrivo”

“ Di cosa?”

“ domani di te”

- segue-

http://www.youtube.com/watch?v=8o_wRqNa3DA


gdf


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