venerdì 4 gennaio 2019

Il mare d’inverno – il mio mare d’inverno




- Michela Brivio -

Eccomi con il mio primo pezzo dell’anno e come non dedicarlo alla mia Cesenatico?
Ormai lo avrete capito che è come una casa per me, quindi avevo proprio voglia di vederla vestita di natale e in inverno.

Due giorni, che sembrano uno la fotocopia dell’altro, ma solo per l’insegna dei posti che scegliamo per sederci a tavola e che non dovrei nemmeno dirvi perché ormai sapete quali sono. Per tutto il resto sono pagine ed emozioni diverse, che quindi ora vi racconto.




Ci accoglie la nebbia all’arrivo, ma il fascino che ha il canale leonardesco anche così è indescrivibile. Dalla nostra camera poi lo vediamo praticamente tutto ed è magia.



L’ora è quella di pranzo quindi due passi e siamo al Quinto Quarto – piadina e affini. Ormai è un rito di autobervenuto. Mi trovo un po’ persa però. Non c’è più Mary, Sauro e quando vado alla cassa e mi dicono che anche il Revì Trentodoc non è più in carta. Ho un momento di smarrimento. Già penso alla prossima estate, con il ricordo e la nostalgia di quella passata e loro che mi facevano compagnia praticamente ogni sera. Come farò? Prendo il telefono e gli mando intanto un saluto, così riesco ad archiviare per un attimo il pensiero triste e da lacrimuccia.

Mi concentro poi sull’appagamento a tavola. Sempre bello ammirare la preparazione a vista delle piadine e affini e sentirsi avvolti dai profumi mano a mano che gli ordini avanzano.
Io parto un po’ light, non è da me vero? Già, ma avete capito il mio stato d’animo.
Scelgo la griglia tra i piatti della carta invernale: calamari nostrani e radicchio di Treviso IGT, con piadina vegana. Ma poi ritorno in me con la piadina dell’arrivo, la Parmiciana: parmigiana di melanzane, crudo e basilico, impasto integrale.

 Griglia


Parmiciana

Necessito ancora di coccole e quindi andiamo in uno dei nostri negozi preferiti, Riganti abbigliamento, lasciandoci tentare come sempre con lo shopping, anche terapeutico perché voi non potete nemmeno immaginare il mio trauma. Avevamo resistito quest’estate, ma non potevamo chiudere l’anno senza una visita.

Arriva la sera e il canale s’illumina d’immenso.
Si accende anche il presepe della marineria, uno dei motivi per cui ci siamo regalati questa breve vacanzina romagnola. Meraviglioso. Poi romanticona e sentimentale come sono io mi sciolgo davanti a certe cose e rimango incantata come una bambina, senza voler più venir via. Infatti vado più e più volte per godermelo da ogni angolo.


Ora di cena. Ora di suonare al campanello di Enrico Spada, all’Osteria da Beppe, definito da un suo collega e amico comune “uno dei migliori osti della Romagna”. Mi unisco, estendendo il complimento oltre confine territoriale.

Dopo averlo scoperto, purtroppo solo quest’estate, ormai è uno dei miei posti del cuore. Una casa, in cui entri e non vorresti più uscirne tanto ti fanno sentire bene.
I romagnoli hanno una marcia in più e ogni volta è difficile separarmene e dover tornare. Prima o poi mi trasferisco qui.

Di questo posto vi ho già raccontato anticipandovi che il lavoro più intenso per loro inizia da settembre e per tutto l’inverno, periodo in cui aprono addirittura anche a mezzogiorno.
Pochi turisti, tanti locali e affezionati, e noi.

Cambia la stagione ma non il resto. Il padrone di casa ogni giorno batte l’asta del pesce al mercato ittico aggiudicandosi il miglior pescato locale che poi porta in cucina e quindi racconta a tavola, nel menù che non potrebbe mai essere scritto. Se vedete qualcuno che lo chiede non puntategli gli occhi addosso, sarà entrato per caso quindi perdonatelo.

Alessandro Serra in cucina e Manuel Mazzotti alla griglia pensano poi a trasformare il tesoro, che scoprono solo all’arrivo, in piatti molto diretti e semplici che valorizzano al meglio la materia prima con le diverse tipologie di cotture, magistralmente eseguite.
Abbandonatevi a una degustazione che preveda un assaggio di ogni preparazione, come abbiamo fatto noi.
Partiamo con il crudo che esalta la ricchezza e sapidità del pescato esplodendo in bocca: carpaccio di sogliola, tonno in carpaccio e tartare con pistacchi e capperi, scampo, gambero, granchio e canestrello.


Crudo

Poi è tempo di conoscere anche un nuovo pesce autoctono, il moletto, perfettamente pulito, leggermente grigliato e servito su una patata schiacciata con olive taggiasche. Un filo di olio crudo. Wow.


Moletto

Un arcobaleno di colore e sapore la triglia con le bietole variopinte.


Triglia


Proseguiamo con un piccolo assaggio di primo, la metà della metà, perché vogliamo concentrarci sul cuore del locale senza però privarci del piacere goloso: lasagna di baccalà e carciofi, con besciamella delicatissima allungata con fumetto di pesce.


Lasagna di baccalà e carciofi


Assaggio anche di fritto. Strepitoso. Fatto al momento. Caldissimo, croccante fuori e morbido dentro. Comme il faut!



Fritto

Poi ancora baccalà. Non obiettate sul fatto che non sia pescato autoctono, perchè per le feste è d’obbligo e io lo adoro, tanto che lo riprendo nonostante l’assaggio precedente.
Mi dicono che è cotto alla griglia ma è talmente morbido, succoso, delicato che sembra quasi al vapore credetemi. Applausi.


Baccalà


Chiudiamo in dolcezza con gelato e cannoli di cialda con crema chantilly. Sempre per golosità.


Cannoli di cialda con crema chantilly

Fine. Buonanotte a tutti e vigilia sia.

Giretto a Riccione in mattinata e rientro per pranzo, tarda ora perché c’è Omar Casali in cucina e quindi vogliamo approfittarne per salutarlo e stare un po’ con lui.
Prima mangiamo. Solita doppietta. Inizio con la Roll Marè che vi consiglio: baccalà al latte, broccoli e olive taggiasche. Proseguiamo poi in semplicità con una piadina integrale con crudo San Tommaso – Del Vecchio, che come sapete è servito in cartoccio di carta oleata e a parte.


Roll marè


Crudo

La materia prima fa sempre la differenza. Mezzogiorno e sera. Motivo per non cambiare.
Tiriamo pomeriggio a chiacchierare con il cuoco. E’ un piacere immenso e uno dei momenti più belli che completano il piacere della tavola. Quali saranno le novità per questo 2019?
Luca Zaccheroni cosa starà ideando? Lo scopriremo ma intanto in bocca al lupo a prescindere.

Passeggiata sul molo, con un cielo diventato limpido e con il sole e sosta per un saluto in un altro dei miei negozi preferiti. Macrì Home. Un abbraccio alla splendida padrona di casa, circondata dall’atmosfera natalizia del negozio, e rientro in camera.

Cena della vigilia. Enrico ci trova un posticino quindi perché cambiare?
Andiamo sul tardi ed è una cena meravigliosa, non solo per quanto degustato, ma anche per un resto fatto di cuore e passione che ho letto negli occhi e nel lavoro di tutte le persone che collaborano qui.
La dolcezza di Rebecca, la simpatia e allegria di Luigi, la professionalità e garbo di Marco, che d’estate troverete al Marè al bar. Sapete cosa risponde alla mia domanda su quale tipologia di lavoro preferisce tra i due? “Mi piace dedicarmi alle cose”. Un ragazzo così giovane che mi dà questa risposta mi commuove.

Mi avvicino pian piano alla cucina fino ad entrarci per scegliere come proseguire la cena, guardando il pesce del giorno, ascoltando i loro suggerimenti ma lasciando poi fare a loro.
In tutti trovo un sorriso contagioso e un coinvolgimento davvero unico.
Come potevamo cambiare posto per il primo brindisi di natale?
Ho scritto tanto e forse vi ho persi. Quanti saranno i temerari che arrivano fino alla fine?
Vi racconto brevemente in scatti la cena prima di salutarvi.

Una parola in più invece la dedico al piatto di benvenuto: monfettini in brodo di seppia. Che pieno di sapore, tradizione, tipicità. Senza tempo. Ti penetra nel cuore e rimane indelebile in un #lontandatenonsipuostar.



Vapore


Gratinato


Padellino


Pacchero, pomodoro, mazzancolle e maggiorana



Soaso alla griglia


Pera volpina con crumble di cioccolato e gelato

In abbinamento


Baci, abbracci, brindisi, auguri. Buonanotte, buongiorno e partenza.
Arrivederci Cesenatico. Ho fatto il pieno ma so che si esaurirà presto per il desiderio sempre più forte di ritornare.


“La felicità è quella cosa che si moltiplica nel momento in cui viene condivisa.” Paulo Coelho

Auguri di buon anno e felicità.

Michela Brivio













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