- Silvia Vecchione -
- lifeonthetopfloor -
Che cos’è un viaggio? Un viaggio, per definizione, non può essere lineare. Un viaggio è continua sorpresa, scoperta, apprendimento, emozione, trasformazione. È missione in divenire. È vita. L’intento, quel giorno, era partire verso ovest: go west, il grido di incoraggiamento per spingersi tanto, tanto a ovest, oltre ben due linee di confine, alla ricerca del sole ancora caldo e delle giornate ancora lunghe che sembrano non finire mai.
Impronta d’Acqua è quasi nascosto. Non è il classico ristorante vista mare che t’aspetti, nonostante sia a così pochi metri dalla spiaggia al punto da mandare in confusione il mio gps, forse ancora ignaro di ciò che lo aspettava. Per me non è stato nemmeno il solito pranzo di mare vista mare, perché di pesce, stavolta, ho assaggiato ben poco; però, perché rimanere sul lineare quando si può scegliere di viaggiare?
Un viaggio che lascia il segno, questo. Una cucina d’autore, che del suo autore sigilla l’Impronta: un percorso iniziato quasi per caso, quello di Ivan, che ha scoperto la passione per la cucina lavorando nella pizzeria del paese per arrivare ad affiancare celebri costellazioni di due e tre stelle Michelin come Massimo Bottura, Massimiliano Alajmo e Philippe Laveille. Impronta d’Acqua perché c’è, ma è trasparente, non ha segreti questa mano ferma e consapevole, come non ne ha l’elegante cucina a vista, totalmente esposta su la sala proprio perché non ha niente da nascondere.
Gusto sapido e croccante per i grissini alle spezie, serviti insieme alle cialde al nero di seppia e mais. L’amuse bouche è un tris di leccornie perfettamente proporzionate: pasta soffiata cacio e pepe, tartelletta con crema di acciughe, biscotto al curry con robiola leggera.
Carne cruda alla brace con salsa all’uovo: far mangiare la carne cruda a me non è semplice, ma questa salsa ha così tanto carattere da convincermi. Cremosa e dal ricercato gusto affumicato che, scoprii poi, fu felice presagio del viaggio (stay tuned…).
La lombatina di lepre è davvero tenerissima. Un primo passo verso il leitmotiv del pranzo, è accompagnata da una gelatina di Sauternes e foie gras secondo un accostamento classico, rivestito di ammirevole creatività mescolata a raffinata tecnica.
Il predessert è un delizioso gelato al panettone che rinfresca e prepara il palato al dolce vero e proprio: una fetta del famigerato panettone per cui non si dorme la notte. E se questo è il risultato, sarà vero che la notte porta consiglio…io ero pienissima, ovviamente, ma come resistere a una pasta così profumata? Parola di milanese in trasferta.
Dopo qualche scatto con la brigata, caffè e bollicine conviviali con lo chef. Mentre la luce del sole cominciava a calare sul mare, mi chiedevo come sarebbe stato andare incontro al tramonto, verso ovest, con lo stomaco felicemente soddisfatto e la fame ormai solo di novità e scoperta.
S.V.
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