mercoledì 22 marzo 2017

Piano 35 | prima parte : la struttura


- del Guardiano del Faro -


TORINO - Piano 35, un piano ben riuscito, nonostante la struttura sia stata progettata prioritariamente per diventare la sede di una Banca (Banca Intesa San Paolo) e non sede di un prestigioso ristorante, ma a quanto pare la convivenza funziona.

Vertigini che passano in fretta una volta trovato l'equilibrio, prima girando intorno al grattacielo con il collo di traverso, poi finalmente affrontando di petto l'interno.


La sede di una grande Banca senza sportelli, perché qui ci sono solo uffici direzionali, quindi durante la settimana i clienti del ristorante si troveranno -immagino- in un mix di lavoro e piacere; il loro, e il dovere, degli altri.

Oggi però è sabato, quindi arriveranno solo i clienti del ristorante, tutti già prenotati e garantiti da qualche tempo da una carta di credito, necessaria per sottoscrivere virtualmente un patto che garantisce entrambi le parti.

Non c'è -per il momento- un'insegna del ristorante al piano terreno, ma evidentemente, in questi pochi mesi dall'apertura, la comunicazione ed il passa parola hanno sopperito a questo dettaglio, se è vero, come è vero, che il Ristorante guidato da Ivan Milani e il Lounge Bar posizionato al piano 37 (solo serale) sono quasi sempre al completo.

Lo sarà anche in occasione del nostro passaggio, in un sabato a mezzogiorno, quando la Banca è chiusa ma il ristorante somma una quarantina di coperti, forse qualcuno in più.

Saranno comunque mediamente un centinaio i coperti giornalieri al ristorante, mentre il Lounge -che apre dalle 18- esaurisce in fretta le poltroncine e lo spazio al bancone, lasciando forzatamente giù a terra molti avventori che vorrebbero salire. Spiace dire di no, ma diversamente non si può fare.


Piano B, e cioè questo spazio caffè: la caffetteria Lavazza Chiccotosto, ma chi vien fin qui al numero 3 di Viale Inghilterra non per lavoro ma per piacere, vorrebbe poter salire, ma per poterlo fare le belle e brave ragazze che si occupano dell'accoglienza al piano terra, al piano rialzato, al Piano 35 e al Piano 37, devono necessariamente filtrare le richieste dei clienti, dovendo spesso e a malincuore dire "sorry", siamo al completo.

 Tra il verde, il vetro, il cemento e il metallo



Molti gli spazi nei parcheggi sotterranei, compreso quello del vicino Tribunale.
Se no, Metro, Bus, Taxi o treno. Tutto in un fazzoletto.

 Molto verde si diceva passeggiando tra il Grattacielo, la sede della Rai e il Tribunale

Primo step, scale mobili 

Secondo step, da zero a trentacinque in pochi secondi 

Neppure il tempo di leggere le informazioni sulla struttura che sei già arrivato 

Diversi i salotti disposti tra il Piano 35 e il trentasettesimo 

Una parte della grande terrazza, ben protetta 

Giornata così così, ma se siamo venuti fin qui non è per il panorama ma per renderci conto della qualità -pure quella alta- della cucina di Ivan Milani e della sua talentuosa brigata. 

C'è pure la serra, che gira intorno alla sala del ristorante 

Bagni piccolini ma molto originali, quanto curati 

Camminando negli ampi spazi che collegano gli ultimi piani insieme allo chef Ivan Milani. Ci mostra i vari progetti presentati. Qui quelli bocciati, a favore del lavoro dello studio di Renzo Piano 

And the winner is ... Questo. 

 Verso il Lounge Bar al trentasettesimo

Si stanno sistemando i salottini per la serata e che saranno presto presi d'assalto 


 Torniamo al 35
Eccola l'insegna, che in qualche maniera andrebbe posizionata anche all'ingresso al piano terreno, semplicemente per dare un'indicazione certa a chi non conosce esattamente la struttura o ci arriva per la prima volta dopo aver prenotato online. 

E adesso lasciamo che sia la cucina a parlare, una cucina che nella struttura originale non era stata pensata per garantire altissima qualità per molti clienti, quindi Ivan Milani ci ha dovuto lavorare per mesi e mesi per adeguare -per quanto possibile- la logistica interna disposta su due piani. Non deve essere stato facile trovare un buon compromesso.

Chiamassero anche uno chef esperto quando si progetta una cucina e non solo un architetto ... lo dico perché ne ho viste tante di situazioni ibride da sistemare a lavoro finito, finito secondo il progettista ma non secondo i cuochi che poi ci devono lavorare in quegli spazi. Comunque qui, dopo qualche modifica tutto bene e, terminato il rodaggio di questi primi nove mesi di lavoro anche la qualità della cucina vera e propria e degna del luogo. Alta.

-gdf-  fine prima parte

6 commenti:

  1. Ma qualche soldino in più per il tovagliato? Oltretutto "cade" male.

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  2. Le gambe della tavola vanno guardate

    Giorgio G

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    1. Le gambe???? Vabbè, comunque le tovaglie cadono male. Insisto!

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    2. Beh, in caso di tacco alto e gonna corta ... ;)

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  3. Gran posto, ma i piatti dove sono?
    Franck

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