martedì 14 marzo 2017

La Leggenda di Re Carciofo e il premio Carciofo d'Oro


- del Guardiano del Faro -


ALBENGA -  Quando mi dicono :  sorridi, sei online, di qualche cosa.

Finisce così. Con un microfono vegetale in mano

Guardiamo oltre senza audio. Si narra che nella piana di Albenga un brillante quanto Bellissimo imprenditore agricolo decise di diversificare la propria attività di coltivatore di carciofi con qualche altra cosa di più vicino all'immaginario collettivo: mangiare e bere bene.


Dapprima se ne interessò King George Servetto a questa corte, con il quale abbiamo condiviso l'apertura del Re Carciofo a fine luglio 2014, mentre ora, divise le strade e i regni, Re Enzo ha sviluppato la sua creatura annettendo alle sue terre altre attività ancora più  vicine all'ospitalità e alla pacifica convivenza. Dove? Dentro il piccolo locale, nella veranda, in piazzetta e ancora nella vicina cantina medievale, dove tenterò di trasformarmi in Re Artù. E, andasse male il progetto, almeno ritrovare un posto da Cavaliere di Sterimberg nella tavola ovale dove i pochi posti sarebbero già ben occupati dagli amici di Re Carciofo. Il Sacro Graal, qui, tutti i giorni.


Limonaia, erbe aromatiche, carciofi, pomodori, gamberi, pasta, condimenti, salumi, pinzimonio ... tutto a vista, tutto preparato al momento, tutto servito dalle 18 in poi in questa piazzetta defilata ma centralissima di Albenga.

Con Enzo Bellissimo, Re Carciofo 


 Enzo Bellissimo è tra i pochi imprenditori -di queste parti- arrivato da mondi diversi ma che ha saputo delegare a persone capaci ruoli non suoi, facendo un passo indietro, umilmente, addentrandosi nel mondo della ristorazione di qualità a piccoli passi, semplificando imprenditorialmente i modi ma non rinunciando alla somma qualità delle materie prime e, neppure alla professionalità manuale di chi esegue le preparazioni espresse. Anche tutti i sughi, le salse, sono preparate da un professionista di alto livello

Formula classica dell'aperitivo al tagliere, a partire da euro 9.50 incluso un bicchiere di vino buono.


Ecco, appunto, e pure l'olio è notevole. 


Un aperitivo che può prolungarsi, prima di calarsi in un'atmosfera medievale, parlando di un premio, di un riconoscimento che Enzo vorrebbe fosse d'ora in poi destinato a grandi personaggi della gastronomia, così rivalutando i prodotti di questo territorio unico (la piana d'Albenga), dove il vegetale ha un sapore unico; spiegando con mezzi grafici e di comunicazione una filosofia di vita, di intendere la vita con solarità, cogliendo il meglio con un sorriso sulle labbra.


Ginevra. Dall'altra parte della Piazzetta un'armatura difende un secondo luogo, dedicato alla cultura del vino.
C'è anche l'elmo a disposizione. Provato, ma fa male alla cervicale. Certo che in quell'epoca non andavano per il sottile.

Presentazioni confidenziali di vini e cibi.
Piccole feste private o cenette intime ...

C'è anche un trono ed una corona ad identificare chi è il capo, e anche qualche cosa di alternativo da  mettersi sul capo se non sei un Re o se ti devi difendere da una bicchierata. 


Il ritorno del Cavaliere di Sterimberg con la spada nella roccia.

Quel fanatico di Lancillotto non l'ho citato volutamente

RE CARCIOFO E' QUI

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