giovedì 18 dicembre 2014

Eternit


gdf 5 min

Sta cominciando di nuovo la peggior settimana dell'anno, e faccio oggettivamente fatica a vedere il bicchiere mezzo pieno quando l’altra metà mi è finita miseramente sulla tastiera dello storico HP portatile, fedele compagno di vita da ormai otto anni, uccidendolo sul colpo, lui e la lunga storia che abbiamo condiviso su ogni blog, su ogni portale, su ogni pagina face book. Mi mancherai caro amico, ricordo ancora il primo viaggio, io e te a Arles, luogo di pazzi, da Van Gogh a Rabanel, comunque artisti.

Mai successo con un gintonic. Ci voleva un bianco d’Abbazia a colpire, un Kerner per la precisione e per il gusto del dettaglio di chi sicuramente sarà interessato più al fatto di cronaca nera piuttosto che al bicchiere mezzo pieno.

Vatti a fidare dell’energia che gli abati hanno potuto e voluto riversare nel vino versato. Manco di Benigni ti puoi più fidare, passato da Papocchio ad un comizio sull’interpretazione bonaria del Catechismo. Gran donna la p.r. della santa sede. Centrato in pieno l’obiettivo.

Rovescio e tampono, la tastiera, con carta e stracci, ma ormai è troppo tardi, lo spigolo l’ho già preso ormai, anzi era un fungo grigio di montagna, di un paese di mezza montagna dove mettono quei mezzi funghi di cemento tra un posto macchina e l’altro, per dar lavoro ai carrozzieri. Il para urti non li para, li subisce.

Leggo che a Crodo se ne fottono se l'acqua sia passata o no sull'eternit, e hanno ragione a costruirci sopra i presepi, è nell'aria la minaccia . A Barolo non se lo potrebbero permettere.

Veramente vorrebbe recensire questo nuovo albergo oggi? Cortesemente, caso mai venga dopo la Befana, il sabato prima di Natale la famiglia  ha già in programma una cremazione non prorogabile.

Viviamo tutti sotto un tetto di eternit, di amianto, di veleni, ma non a tutti è imposto di bonificare il tetto sotto il quale vive, e poi con quale diritto, decidere per me se voglio o no vivere sotto un cielo cupo, sempre aspettando che un altro varco si apra sul cielo come in Blade Runner e dopo una catastrofe nucleare.

Mi rivolgo agli amori letterari, necessari per alimentare la creatività quanto il terzo gintonic; rapporti epistolari platonici, perfetti per stimolare la penna ed inquietare anime serene e avvicinarmele di umore. Non importa se non mi risponde, io continuo a scriverle egoisticamente, a costo di rimanere soffocato sotto quintali di carta da macero, non potendo più coprirmi con l'eternit.


4 commenti:

  1. Stasera non ho sonno
    Giorgio >C

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  2. Si un po’ catechismo, è scesa la percentuale di dissacrante, ma un uomo solo senza effetti speciali né spot, piccolo diavolo a sprazzi (la castità è quella virtu’ che i preti si tramandano di padre in figlio) , spero solo per il rispetto dovuto all’argomento, ha scelto un percorso nei binari, incollandone comunque parecchi allo schermo.
    Un po’ emozionato, (chi non lo sarebbe con quattro milioni di euro) a me personalmente ha regalato dieci piccole poesie, aspettarsi Benignaccio è il solito discorso delle aspettative disattese, meglio credo, cogliere i picchi altissimi che ci sono stati, molto tra le righe, nella lezione, concordo, di catechismo, ce ne fossero…

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