martedì 16 dicembre 2014

Althea Lattuada al Restaurant De Paris



Althea Lattuada
gdf

Non per fare gli esterofili, ma il nome storico dell’albergo era questo, e questo è rimasto dopo la felice ristrutturazione conclusasi pochi anni fa, al termine dei quali è stata cercata una soluzione ideale per la collocazione fisica e gastronomica del ristorante, inizialmente bizzarramente collocato nel seminterrato, e poi giustamente trasferito al piano che consente di sbirciare un piacevole scorcio di vista mare e di Corso Imperatrice, la strada simbolo di Sanremo.
Una delle tante palme zariste decapitate
dopo l'attacco dei punteruoli rossi
A fianco della Chiesa Russa, con sullo sfondo le palme che arrivarono qui ad adornare il viale lungomare grazie all’Imperatrice russa Maria Alexandrovna, cambiandone il paesaggio; paesaggio di nuovo in corso di cambiamento a causa di un insetto killer denominato punteruolo rosso, che colpendo in maniera letale centinaia di palme -che devono essere decapitate della loro folta chioma dopo l’attacco dell’insetto- e così cambiando di nuovo il profilo della città delle canzonette, ridisegnandone il paesaggio, ora caratterizzato da alti tronchi di palme decapitate, come fossero totem simboleggianti l’inutilità di andare contro natura.


Il paesaggio gastronomico invece cambia poco e a fatica, e quindi, per noi che di questo ci occupiamo, è stato un bel segnale da rilevare quello che è accaduto quest’anno all’interno di questo bellissimo albergo, perché al di fuori, se novità ci sono state, sono state negative quelle evidenziatisi all’ombra dei rigogliosi pini marittimi.


Invece qui, grazie all’energia spumeggiante dell’istrionico Davide Zunino, molti commentatori e quasi tutte le guide non hanno potuto fare a meno di evidenziare il tentativo di riportare la “Cucina d’Autore” senza compromessi all’interno di un grande albergo della Riviera dei Fiori. Espresso, Touring Club e Michelin arrivano tutte in coro a indicare la novità nelle rispettive edizioni 2015, proprio mentre Zunino faceva le valige per Milano, come molti suoi colleghi in questi ultimi due anni, per portare il proprio savoir faire al pubblico milanese e a quello che arriverà durante EXPO 2015.


Fa comunque piacere rilevare che la proprietà abbia fatto una scelta di qualità dopo aver visto il risultato conseguito da Zunino, e pur se ridimensionando il food cost, ha saggiamente chiamato una ragazza di queste parti e che consoce la cucina di queste parti, Althea Lattuada, che insieme ad altri validi collaboratori, sta cercando di equilibrare il rapporto qualità prezzo, con l’intenzione di avvicinare al Palazzo anche la clientela esterna, fatta di molti francesi e da altrettanti russi, che però non sono quelli che si sono parcheggiati a Montecarlo, perché da tempo anche in Russia le classi sociali si sono riformate, e quindi il potere di spesa dei turisti che approdano sulla parte italiana della costa è ben diverso da quello dei turisti che frequentano Montecarlo e la Costa Azzurra. 
Gamberoni avvolti nel lardo, in crema di porcini e patate
L’obbiettivo è doppio, e cioè cercare delle formule ristorative che invoglino i clienti dell’Hotel (26 camere + 2 suite) a rimanere in albergo anche a pranzo e a cena e non solo nel momento dedicato alla colazione, e nel contempo attirare i clienti che passeggiando lungo “L’imperatrice” e leggendo carta e menù del De Paris possano rendersi conto che dentro a questo gioiello architettonico di fine ‘800 è possibile mangiare una cucina originale, comunque radicata al territorio, e non quella banalmente ricca di termini e di materie prime ostentate, abbastanza fuori luogo.

Ravioli di olive taggiasche farciti di stoccafisso ... aglio e prezzemolo
Quindi allontanandosi dall’archetipo “homard foie gras truffe caviar”, ma anche dalle lunghe declinazioni di pesce crudo tante care a Zunino, così come dal concepire ricette troppo complicate, da leggere e da capire. Altri "must" più moderni si impongono, Wagyu e Black Cod, perché comunque dentro un Grand Hotel ci troviamo, ma nel complesso sono altre le attrattive democratiche su cui punta Althea.

Rana pescatrice alla mugnaia, passata di fagioli di Badalucco, pomodorini secchi e olive


Black Cod, spinaci e patate
Millefoglie al cioccolato, mele, crema alla cannella e salsa Guinness
gdf

5 commenti:


  1. La cuoca dal nome poetico si avvicina ai Santi, ai Navigatori e, pericolosamente, al faro.
    Per quanto sopra si richiede un monitoraggio H24.
    Probabilmente molti, dopo aver passato la notte in hotel sceglieranno di fermarsi a pranzo.
    Sicuramente molti dopo aver cenato in hotel spereranno di fermarsi per la notte.
    Da parte mia ci vedrei bene un brunch di Capodanno…

    RispondiElimina
  2. Finalmente una cucina agile in un palazzo della riviera......pieni di supponenza e niente cultura culinaria aggiornata
    Franck

    RispondiElimina
  3. In bocca al lupo alla ragazza, augurandole anche di pescare gamberoni più vicini all'Ariston
    Giorgio C

    RispondiElimina