martedì 21 maggio 2013

Ostaia da U Santu - prima parte


gdf



Vado spesso in difficoltà con l'italiano, preso dalla sindrome di Zelig, dalla vicinanza verbale con le persone che lo parlano diversamente. La malattia mi si aggrava durante i periodi in cui affronto di seguito cinque o sei ristoranti piemontesi, liguri, liguri piemontesi. L'effetto che sento dentro di me è paragonabile ad ingerire un gianduiotto al pesto.

Ecco, se pensate di aver già visto tutte le soluzioni possibili, se pensate di aver già verificato ogni possibilità, ogni collocazione possibile dove andare ad aprire un buon ristorante, allora guardatevi questo; perché se già non lo conoscete avete ancora una possibilità per stupirvi.



Non è una novità, non ho scoperto nulla, ma chissà quanti sono andati oltre Voltri perdendosi un qualche cosa che di più ameno e originale non saprei. Si! questa famiglia è qui da più di tre lustri, e il ristorante non è fuori dai circuiti delle Guide; al contrario, è ben recensito da quasi tutte, però se andate a leggere l’indirizzo lo troverete indicato sotto Genova, in mezzo alla confusione di dozzine di indirizzi rintracciabili nella caotica capitale ligure, e quindi vi potrebbe anche passare la voglia di scendere in città, e di cercare altrove qualche cosa di più tranquillo.



Invece non si può dire che l’Ostaia da U Santo è a Genova. Si può dire che è a Voltri, ma se vi immaginate di uscire dall’autostrada, parcheggiare ed entrare a mangiare in una buona trattoria periferica, allora sarete ancora in fallo e rimarrete in stallo, perché quell’autostrada con tutti quei viadotti e tunnel ve la ritroverete ai piedi, da guardare dall’alto in basso e non il contrario. Qui si sta tranquilli, di rumori dall'autostrada non ne arrivano, di foresti pochi, e ricordatevi che gli indigeni hanno sempre la precedenza sulle strade dell'entroterra, specialmente se sono loro che stanno scendendo.


Dall’ Aurelia Tom-Tom vi dirà di prendere una stradina che sale verso l’entroterra, con la bandierina d’arrivo posta a soli 1500 metri, distanza che sembrerebbe minima, ma che riserverà qualche sorpresa che non voglio svelare. Poi, superati con viva e vibrante soddisfazione quei lunghissimi 1500 metri dovrete per forza parcheggiare in uno spazio incredibilmente ampio! Belìn, ma allora si può allargare qualche cosa! Poi fidatevi, per forza, del cartello che vi indicherà l’Ostaia e anche il Santuario delle Grazie.



L’Ostaia da U Santu e il Santuario delle Grazie sono nella stessa direzione...è!  e per avvicinarvi dovrete avere ai piedi un paio di scarpe comode e salire lo stradino ghiaiato che vi condurrà finalmente nel cortiletto della casa rurale che ospita la trattoria, mentre il Santuario è proprio lì a due passi.


Le due cose sono in pratica collegate, o separate, a seconda dei punti di vista, da un breve percorso, un sentiero erboso protetto da un pergolato.  Sentiero che comincia dal "di fuori" della trattoria e divide in due gli orti e frutteti che in questo periodo profumano di fiori di rosmarino. Il Santuario è lì in fondo, mentre sulla sinistra si scorge il mare.

Il porto di Voltri dalla terrazza pergolata del ristorante

Quindi, prima si va a visitare il Santuario e poi, se la giornata è bella ci si può accomodare sulle panche in giardino per un pranzo all’aperto, oppure, se le condizioni sono avverse, entrare nella piccola sala interna da 30 coperti, ma solo dopo esser transitati dall’angolo bar per un primo bicchiere di Bianchetta genovese o per uno di Lumassina vivace di Spotorno.


Per il resto è tutto abbastanza “normale” secondo le usanze liguri. E' la gestione che mi colpisce al cuore.  Marito genovese e moglie emiliana che facevano altro nella vita fino a vent’anni fa… mi viene in mente una situazione molto simile, l'avete capito, proprio come quella di Né, e mentre lo penso mi viene servito questo vino che si chiama Sancio. E allora ditelo! Ciao Franck, bentornato.


Si rompe il ghiaccio e ci si fida delle proposte del giorno, che in settimana non sono così ampie nella scelta come durante il fine settimana, quando quella stradina d’affezione è parecchio trafficata, con buoni motivi.

E per chiudere questa prima parte un religioso e doveroso giro itinerante al Santuario, anche senza Clarisse, per poi andare a tavola con la coscienza a posto.









Il gatto ligure è sacro come in Egitto: questo è' appena sceso dall'altare del Santuario e si è messo comodo su una delle poltroncine che ci sono intorno...

Ci fosse vento, sapere almeno quale ti consola dal mal di gola


Ostaia da U Santu
Via al Santuario delle Grazie, 33
Voltri (Genova)

tel 010 6130477

Chiuso domenica sera, lunedì e martedì
Alla sera solo venerdì e sabato
Nel periodo estivo anche mercoledì e giovedì
(su prenotazione...)

fine prima parte

gdf

4 commenti:

  1. Attendevo la recensione di uno questi "santuari della ristorazione genovese"Manca il vecchio Dria dell Acquasanta o forse me lo sono perso nelle tue scorribande gastronomiche, forse ero troppo in fasce a quei tempi,ma il suo arrosto con le prugne era memorabile,sapori che credo non esistano più.

    TMC

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    1. Fammi finire questo post, e poi tornerò anche da quell'altra istituzione, sperando che l'arrosto con le prugne sia sempre memorabile.

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  2. Certo che siete rimasti proprio in quattro gatti sul web a girare tanti posti e a documentare dettagliatamente i ristoranti, Santuari compresi.
    E.

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    1. Beh, deve avere anche un senso farlo, un senso dal punto di vista della comunicazione, di reperimento informazioni certe, ed infine anche economico... lo spazio per l'hobby si stringe, la cintura anche, e pure i blogger più assidui prima o poi si prendono dei periodi di pausa, o si stufano e smettono. Qui sopra, quest'anno dovrei essere arrivato sulla cinquantina di locali documentati. Facile prevedere di chiudere l'anno attorno ai 120, forse :-)

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