lunedì 6 maggio 2013

Georges Blanc


gdf


Georges Blanc, il motore economico di una regione, in sviluppo costante a centri concentrici, dal piccolo villaggio verso l'esterno, come un pianetino che condiziona positivamente il clima dei satelliti che gli ruotano intorno; anche se le priorità restano le attenzioni rivolte verso l'interno, verso gli ospiti dell'Auberge.

70 anni compiuti lo scorso 2 di gennaio per il vecchio Georges. Il due di gennaio, tanto per cominciare una vita senza disturbare chi stava festeggiando l'ultimo dell'anno o il primo dell'anno; arrivato un momento dopo, non in ritardo, solo un attimo dopo che gli altri si risvegliassero dai festeggiamenti, forse distratto dal gusto di una salsa placenta assaggiata cinque volte prima di lavarsi le mani.


Scusate il ritardo, ma d'ora in poi mi metterò al lavoro e farò diventare Vonnas il centro dell'Universo Gourmet e Gourmand. Sulla (grande) cartolina illustrata che troverete in camera è disegnato il Villaggio Blanc: sono 25 i punti di interesse evidenziati. 25. Un parco dei divertimenti per adulti, ma anche per bambini che possono iniziare a crescere e capire come si sta al mondo. Proficuamente, ma con stile e carattere. Lo stile e il carattere che -lo so già-  troverò sottolineato in tutte le finissime salse di Georges.

E lui è li, dietro al vetro delle cucine. Sta puntualizzando il suo burro battuto da gocciare accanto alla crepe vonassienne al salmone fresco e al caviale. Un piattino che potrete facilmente realizzare in casa con uova, latte, farina di patate, salmone fresco e caviale, fosse pure d'aringa. Il vostro problema nascerà quando sarà venuto il momento di prendere in mano il pezzo di burro necessario per fare la salsa.

Oh! E' periodo di classifiche e io sono qui in bella compagnia, a festeggiare la cucina di uno dei migliori dieci ristoranti del mondo, lontano da ogni bizzarria, da ovunque provenga. Da ovunque provengano improbabili corbellerie, spinte via da un secondo piatto che lascia tutti increduli, perché puoi cuocere al meglio il migliore astice bretone, puoi farcire al meglio un sottile raviolo all'acetosella, puoi ancora alzare il tono con spugnole fresche farcite di punte di asparagi; puoi far di nuovo tutto questo, ma non riuscirai mai a fare una salsa al Vin Jaune di questa profondità, di questa elegante soavità, dall'acidità ricercata fino allo sfinimento delle cinque dita che si sono avvicendate sulla punta del cucchiaio alla ricerca della perfezione; a lungo cercata e finalmente trovata.


Caro Georges, è un piacere rivederti di passaggio tra i tavoli. Sono i tavoli a tre stelle che più ho frequentato in questa vita. Sarà la quindicesima volta? Non lo so, non mi interessa scalare la classifica e prendermi la Maglia Gialla del tour degli chef "salsieri". Torna in cucina, perché è doveroso almeno lanciare un'occhiata rassicurante a chi al pass sta facendo uscire l'ennesima versione dell'Emblematica Poularde de  Bresse con tutto quello che ti aspetti, ma ancor di più stavolta, perché qualche dettaglio è sempre migliorabile, e forse replicabile. Ma quello che è impossibile ricreare è di nuovo questa salsa al foie gras e Champagne che ci ammutolisce di nuovo tutti e sei.




Non conosco nessuno, tra quelli che hanno condiviso con me questa tavola (dal 1992 a oggi) che non abbia leccato il piatto e portato via con le dita o con il pane il più piccolo rivolo rimasto sul fondo del piatto quando è arrivato il momento di rendere le armi e l'onore a una poularde chez Blanc. 


E se qualche dubbio o qualche perplessità offuscasse i pensieri prima dei dessert, in un attimo sparirà di fronte alla freschezza e  alla leggerezza di un finale degno di uno dei migliori ristoranti del mondo. 

Sarò limitato e per una volta assolutista, nonché volutamente snob, ma dopo una cena a Vonnas non riesco ad intendere un ragionamento gastronomico che non si basi su una cucina come quella di Georges Blanc. A che serve girare il mondo se non per curiosità? Ma solo per curiosità, perché le certezze di tutti sono già tutte qua, a Vonnas. Benvenuti al Village Blanc. Tra i primi dieci Villaggi Gourmand di Francia, e quindi del Pianeta Terra.

E in ultimo, non volendo chiudere senza una parola sui prezzi, è corretto definirli per lo meno abrasivi, ma è anche curioso rilevare che il portafogli, invece di sanguinare perché ferito da armi da taglio, aveva più l'aspetto di chi si trova un poco indebolito ma in pace con il mondo, come dopo aver fatto una donazione di plasma.

Du fromage?






8 commenti:

  1. sai che ti dico?
    ci sono stato solo una volta e mi hanno pure ritirato la patente dopo il pranzo xchè andavo troppo forte in autostrada guidando l'auto non mia eppure da Blanc ci tornerei anche domani.

    F.

    ps: cmq la miglior recensione di sempre, in assoluto sarà quella del tuo "scudiero"

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  2. Bè che dire,io non ci sono stato,e neanche in un più semplice 1 ÉTOILE nazionale, ne tanto meno internazionale,le mie amicizie ingurgitano cibi dagli E200 in su e idrogenati,ma in un posto cosi farei lo schiavo per poter imparare un centesimo della competenza gastronomica.

    TMC

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  3. e le grenouilles della mamma???

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  4. Tra plasma e placenta è come ritornare in un brodo primordiale, invece è "solo" una cena in uno dei top mondiali.
    A&P

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  5. Trovare le parole per raccontare le emozioni della quindicesima volta che ti fai la medesima top model non deve essere facilissimo
    A.

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  6. Trattoria Giorgio Bianco! W la France!!
    Evviva Francone ...

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