sabato 30 giugno 2012

Valle Reale, un Trebbiano d'Abruzzo da veri Armadilli


- del Guardiano del Faro -

Capita abbastanza spesso di ricevere campioni di vinelli al faro; capita raramente che arrivi roba buona come questa, che ti sorprende già dalla sobria, chiara e convinta etichettatura. Non ho neanche aspettato di stappare la seconda bottiglia - quella in primo piano sfocato - perché questa Vigna di Capestrano mi ha già sufficientemente emozionato, così come quando mi è successo di conoscere il produttore, che però si guardò bene dal parlarmi del suo vino. Mi ha ascoltato, mi ha letto, mi ha guardato e poi mi ha mandato il suo vino senza altro aggiungere. E aveva ragione, perché è il vino che deve parlare. Leonardo Pizzolo io l'ho visto due volte in questa vita, ma forse sarà il caso che approfondisca, perché sarebbe un vero peccato lasciare le cose a metà. Le note, alla mia maniera - ma sempre più asciutte col passar degli anni - non mi vergogno di metterle in chiaro,  senza rete, scritte al volo in tre minuti sul bordo della tovaglia, poco fa. In 45 minuti la bottiglia è finita, da solo.




Qui sotto invece qualche nota presa dal sito del produttore:


Dopo la raccolta manuale, le uve vengono sottoposte ad una pigiadiraspatura molto soffice. Il mosto rimane a contatto con le bucce per qualche giorno per favorire la partenza della fermentazione spontanea da parte dei lieviti naturalmente presenti. Per tutta la fase macerativa e quella fermentativa, la temperatura viene monitorata ma non indotta per facilitare la naturale espressione dei lieviti indigeni. Dopo la fase fermentativa, il vino rimane in acciaio ad affinare sui lieviti, per un anno. Il vino presenta un colore paglierino molto carico, con una evidente velatura che ne denota la non filtrazione. Al naso la mineralità, unita a sentori di frutta tropicale e agrumi è dominante. All’assaggio, la spiccata acidità esalta le note minerali, rendendolo piacevolmente bevibile. La finezza e l’eleganza completano la particolarità e l’unicità delle sue espressioni aromatiche. All’ottima bevibilità si aggiunge la conservabilità nel tempo, durante la quale si avrà un miglioramento di tutte le sue espressioni gustative.

gdf

13 commenti:

  1. beh urge assaggio, la seconda portala domenica...

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    1. Con questo caldo me la berrò già stanotte ;-)

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    2. L'Armadillo Luciano, che ieri sera era a cena da me in Osteria, ha provato il loro Cerasuolo "i Gemelli" con etichetta nera, ossia quello vendemmiato alle prime luci dell'alba. Sempre da fermentazione spontanea. Pare gli sia piaciuto.
      .
      Ciao

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    1. In un'enoteca con ricarichi onesti fra i 20 ed i 22 euro.
      .
      Ciao

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  3. piaciuto, piaciuto, confermo.. buon vino, buona cucina e buona compagnia anche se con punti di vista diversi. ma si sa quando c'è stima e rispetto si accetta tutto, anche chi ti dice che i vini che hai appena acquistato possano avere sentori di m...a! a dimanche les amis..

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    1. .......e poi prendere in giro il Guardiano non ha prezzo !!

      :-D

      Ciao

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    2. Ve possino... :-)

      Bello questo articolo che hai fatto su Doctor wine : http://www.doctorwine.it/det_articolo.php?id_articolo=321

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  4. costa molto più di Pepe
    F

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    1. Sicuro ? Molto di più, in euro, cosa vuol dire ?
      In ogni caso, bevili in contemporanea, poi ne riparliamo.
      .
      Ciao

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    2. Infatti, eviterei paragoni, per quanto per me si tratti solo della prima e della seconda bottiglia di Valle Reale, il raffronto con quelli di Pepe ( di cui ne avrò bevute almeno 200 di bottiglie) non mi pare calzante.

      Per quanto riguarda il Popoli, ho trovato un vino molto diverso ( e meno male che sia così...) dove l'esuberanza del frutto va un po' sopra gli altri elementi positivi. Per capirci, visto che anche Leo conosce bene la Borgogna, come quei Maçon dal frutto dolce e suadente come una crema inglese, mentre mineralità e acidità sono comunque in evidenza, ma non con i medesimi rilievi incisivi del Capestrano.

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    3. Che bella azienda valle reale, con Leo c'è una vecchia amicizia e complicità. Una azienda artigiana, senza la retorica puzzone di tanti sedicenti naturali. Ho avuto il privilegio di vivere dall'interno l'innamoramento di Leo per la fermentazione spontanea, e mi piace pensare di avere qualche colpa ;) i vini sono convincenti, il popoli è buonissimo, come il rosso nervoso di Montepulciano sant'eusanio, poi l'elegante San callisto, scolpito dal clima e dal credo... Tutto profumi e freschezza. Occhio anche alla nuova linea base, tutta da inoculazione di lieviti indigeni...
      Ciao A

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  5. Che meravigliosa occasione di vedere questa splendida regione e degustare vino delizioso. Complimenti!

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