lunedì 21 febbraio 2011

Bozza di decalogo della filosofia del barbonismo etico.

- del Guardiano del Faro –

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Differentemente dalla scelta di vita del clochard, il cui cambio di vita può essere dovuto ad un insieme di motivi o da uno specifico tra quelli che possiamo ben immaginare, il barbone etico si potrebbe evidenziare nel suo modo di essere per il non totale abbandono di un certo contatto con la vita sociale e delle buone maniere, pur decidendo di passare alla vita borderline, così come fu il caso di quel manager milanese che l’anno scorso decise spontaneamente di mollare tutto per andare a vivere nelle stazioni milanesi, per sua scelta di abbandono della propria attività redditizia di broker ma anche per sfruttare la sua cultura a beneficio di chi si fosse trovato in quella situazione non proprio del tutto convinto, ma in parte vittima delle proprie scelte oltre che di quelle di altri, o di altre. Adesso che sono riuscito a formare un periodo di dieci righe senza metter un punto e senza far venire il mal di mare a chi legge posso proseguire. Premetto che questo è solo un approccio all’argomento e se qualcuno fosse eventualmente interessato a pubblicare l’opera integra stavolta caccia i soldi prima e poi degli scritti ci faccia quello che gli pare, quindi, comme on dit a Milan, barboni astenersi. Dicevo, il barbone etico, essendo persona di una media cultura e proveniente da uno strato sociale non proprio ultimo dovrebbe rendersi conto con un certo anticipo quando sarà il caso di darci un taglio, o come dicono a Londra, prima di trovarsi in the middle of the street. Qui ci sarebbe anche da affrontare la differenza sostanziale tra barbonismo continentale e barbonismo mediterraneo, però non corriamo troppo, tutto insieme poi si capisce poco. Torniamo al barbone etico generico. Una volta resosi conto del cambiamento irreversibile del vento e della deriva contraria potrebbe anche evitare di alterare il panorama notturno delle città andando a mettersi sotto i ponti con cartoni e coperte, meglio sarebbe un piccolo monolocale con orto dove coltivare verdure da scambiare o rivendere. Auspicabile il futuro cambio in borsa in rapporto uno a uno tra un carciofo e un uovo di gallina. Questo come base, poi ci sta anche la gallina ammazzata in cambio di una cassetta di pomodori come una bottiglia d’olio per una dozzina di acciughe fresche. Il barbone etico si veste con abiti dignitosi, anche di seconda mano ma non di manifatture orientali da pochi euro e di nessuna qualità, per non sfruttare una povertà prossima allo schiavismo e quindi neanche libera come la sua scelta. Il barbone etico si muove in bicicletta, ma quando avrà necessità di percorrere distanze in maniera meno faticosa prenderà un autobus, prevedendo di aver in tasca una grossa banconota, sempre la stessa da anni, questo perché chiedendo di acquistare il biglietto direttamente all’autista quest’ultimo non avrà mai ne il tempo ne i liquidi per dare il resto. Questo esempio per far capire che non si tratta di barbonismo, perché il barbone etico vorrebbe pagare, è l’autista o il controllore che non saranno in grado di dare il resto di 198,50 euro e quindi la coscienza sarà a posto. Il barbone etico non va al ristorante importante, ma neppure al fast food internazionale eretico, al limite, se e quando potrà, si recherà alla piccola trattoria a menù fisso di cucina regionale con massima spesa di 11 euro tutto compreso. Il barbone etico non ha necessità di televisione o di radio, però di un piccolo p.c. si, perché utilizzando i wifi pubblici avrà comunque modo di rimanere informato e di non abbrutirsi, in questo senso va anche la scelta di non far uso di stupefacenti. Il barbone etico non beve grandi vini, caso mai grandi bottiglie, se riesce a far di scambio tra le sue bietole amare e i gli scontrosi vinelli da bottiglione del contadino che gli vive a fianco. Il barbone etico farebbe però bene anche a metter via a suo tempo una buona scorta di Campari e Tanqueray per sopportare una vita così di M . - gdf -

3 commenti:

  1. Ecco il problema di chi beve, pensai versandomi da bere. Se succede qualcosa di brutto, si beve per dimenticare; Se succede qualcosa di bello, si beve per festeggiare; e se non succede niente, si beve per far succedere qualcosa.

    -- Charles Bukowski
    forse il piu' grande barbone etico della storia...

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  2. sto minchione che va a 320 all'ora sull'A10 dovrebbe fare il barbone ma non etico...
    http://www.gazzetta.it/Motori/Primo_Piano/21-02-02/pagani-zonda-distrutta-a10-80234711879.shtml

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  3. Lui dice, 100/110, bisogna vedere in che tratto a Spotorno e soprattutto cosa stava facendo la ragazza che l'accompagnava, anch'io sono finito in una risaia a 90, ma non per colpa mia.

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