
- del Guardiano del Faro -


... da cui pescare questi due bianchi dell'Alto Adige che come al solito si dimostrano all'altezza di una cucina evoluta e piena di sapore . Pinot bianco minerale e di gran carattere, verticale ma non troppo monotematico, perché ricco di sfaccettature in evidenza all'aumentare della temperatura nel bicchiere. Chardonnay rive droite o rive gauche ? Perché non solo a Parigi si ragiona così, ma anche a Chablis, e questo chardonnay non troppo caratterizzato dal varietale si lascia bere come un vino nordico senza fronzoli . Buoni tutti e due, con un plus per il virile pinot bianco.

Sentivo un buon profumo di burro, ma pensavo, è così raro da queste parti, ci sarà una qualche salsa in lavorazione. Perché per fare una grande cucina , anche se stai in Riviera, non puoi rinunciare alle salse e al burro e cavartela sempre con del buon olio. Ecco quindi : Sgombro, castagne, porcini, tartufo nero e burro aromatizzato al finocchietto.


In dettaglio, trattasi di teneri moscardini.

Foto non straordinaria ma il piatto assolutamente si, il miglior primo piatto dell'anno, insieme alla carbonara di asparagi di Enrico Crippa. Gnocchi di patate "mantecati" con burrata, granchio e bisque di granchio. Assolutamente da non perdere, tra l'intensità della bisque - che fa la differenza - la dolcezza del granchio e la delicatezza degli gnocchi: ça c'est superbe!

Questo invece parla già da solo, basta guardare per capire : Filetto di San Pietro, bastardi di zucchetta, pomodorini del Piennolo ed emulsione acida di vino bianco all'olio d'oliva. La civilizzazione dell'acido amaro che ti fa venire fame .

Emulsione che invita ad essere raccolta fino all'ultima goccia con l'adeguato pane al basilico oppure con un bel tocco di focaccia calda.

Pre-dessert? No, o anche si. Perché non chiudere la parte salata del pranzo con un ricordo spietatamente territoriale? Tortello di patate, crema di fagiolini e pesto al mortaio. A ricordare che gusto ha un vero pesto al mortaio. Un efficace spot regionale concentrato in pochi centimetri.

E infine quella che viene definita in carta con falsa semplicità : "pesca ripiena" , ma che si rivela essere ben di più buona e complessa del classico da trattoria piemontese.

Champagne defaticante, così, anche se non c'è nessuna fatica da riassorbire stavolta, solo per far un po' di pettegolezzi, il materiale e gli spunti non mancano certo ;-) Da notare sempre la sobria eleganza delle etichette Perriet Jouet, anche se qui il prodotto non è esattamente degno dei mitici Blason de France degli anni '70 / '80 , ma ci rinfresca e ci rinfranca, e tanto basta per oggi. Spegniamo le luci, grazie e alla prossima.


Flavio Costa
Piazza di Lavagnola, 24
17100 Savona
019 820938
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