lunedì 12 settembre 2011

Cose che non digerisco

- gdf 2011 -

Presumo che quando giungerà il momento di celebrare il funerale di Luciano Onder, a piangerlo con la maggior convinzione saranno gli amministratori delegati delle principali case farmaceutiche. Presumibilmente succederà la stessa cosa a quello di Michele Mirabella quando sarà arrivato anche il suo momento; chi ci sarà potrà verosimilmente assistere al passaggio di un fiume umano di medici specialisti affranti dal dolore per la sua scomparsa. Piuttosto di ascoltare divulgatori di questo peso specifico, certamente più indigesti di una peperonata mangiata la mattina presto e appena tirata fuori dal frigo, mi sembra sicuramente più interessante la ricetta di salute di Gene Gnocchi, che avrebbe risolto da anni e con la più naturale disinvoltura la questione delle malattie degenerative, infatti per prevenire l’artrite basterebbe morire prima che questa si manifesti. Da non sottovalutare anche la presa di posizione di Vasco Rossi che in caso di tumore piuttosto di mettersi nelle mani di quelle due categorie sopra citate partirebbe per i Caraibi , forse la Giamaica, dove gli antidolorifici naturali allevierebbero i dolori del corpo e della mente in maniera più umana , con meno chimica e ferraglia tagliente.

Superata anche la soglia del dolore che provoca il non poter (voler) dire o fare quel che mi pare ho potuto da tempo eliminare dall’armadio del bagno analgesici e antiacidi, obliando il tempo in cui non mi comportavo naturalmente e dunque davo la colpa del mio inganno mentale all’aglio, la cipolla, il porro, il cetriolo, il peperone, il grasso del prosciutto, i ciccioli, la cartilagine centrale del cappello da prete nel brasato e a volte anche alle incolpevoli e piccole lenticchie . Invece magari era lo zampone. Adesso mi va bene più o meno tutto, ieri al banco del bar ( e dove se no direte…) cosa stavo dicendo, sarà l’arterio… no, dicevo, al banco del bar di un grande albergo piazzato a due passi dal Casinò entra una corpulenta sessantenne accessoriata di nipotino in passeggino rosso, stesso colore di tutti i suoi accessori in pelle. E’ molto alta, occhiali al plasma da 52, permanente spumeggiante e abito probabilmente ricavato facendo a pezzi le tende e i divani di casa. Fa cenno a uno dei tre barman se può dirigersi verso un tavolo, ovvio che si, e allora apparecchia la tavola con asciugamani comparsi magicamente nelle sue mani e arreda in un secondo il suo campo di battaglia dove combattere con la merda del piccolino. Conclude l’operazione sotto gli occhi increduli di due dei tre barman ( il terzo no perché sotto corrente d’aria ha preso a vacillare e poi l’ho perso di vista ) mentre io, di spalle mi finisco il gin & tonic osservando la scena da uno specchio. Non mi da più fastidio neanche una cosa così, sarà l’aria, sarà la serenità, sarà la Riviera dei Fuori, sarà perché ogni tanto a far pulizia nella mente poi si sta meglio . Potevo andarmene , ma perché perdersi il finale? Impacchetta il contenuto, saluta tutti e se ne va senza neanche prendere un caffè.

Giuseppe, te l’ho già detto tante volte perché vengo da te a quest’ora.

Questa mancava anche a me, quelle che vedo quando lei non c’è se vuole gliele registro.


6 commenti:

  1. Che classe la lady dello shit-stop!
    A Sanremo non vi fate mancare niente:-)
    Hazel

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  2. Passa di qui una volta che ti faccio fare un breve giro turistico ... ;-))

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  3. siamo certi che Onder sia un normale essere vivente e non un highlander bionico?
    B

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  4. Voglio vivere come te
    Voglio vivere come se
    come se tutto il mondo.......fosse...... fosse FUORI
    .......fuori.......fuori....fuori....
    e Voglio ridere come se
    come se ridere di per sé
    bastasse già; a risolvere..........gli ERRORI

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  5. se questi sono i danni della marijuana quasi quasi ne pianto un po' nel mio orto ;-)
    http://www.youtube.com/watch?v=lFIOti7hjGc&feature=related

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  6. forse la Giamaica, dove gli antidolorifici naturali allevierebbero i dolori del corpo e della mente in maniera più umana , con meno chimica e ferraglia tagliente.

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