Visualizzazione post con etichetta i vini dall'accento inglese del Guardiano del Faro. Mostra tutti i post
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giovedì 14 febbraio 2013

Il menù dall'accento inglese all'Antica Osteria del Ponte


La locandina dell'evento

Domenica 24 Febbraio, ore 13.00



Lo chef Fabio Barbaglini, dell’Antica Osteria del Ponte, propone un particolare menu per domenica 24 febbraio, studiato per l’occasione della presentazione del libro “I vini dall'accento inglese” del Guardiano del Faro.
                                                                               
Si tratta di un menu a tema, strettamente legato a quanto descritto nel libro di cui segue una breve presentazione.    Sarà presente l’autore che consegnerà una copia omaggio a ciascun partecipante.

"I vini dall'accento inglese del  Guardiano del Faro" è in estrema sintesi un manuale romanzato ambientato sulle rotte battute dalle imbarcazioni inglesi che viaggiarono sull'Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo per importare i così detti vini fortificati. Non è quindi una guida di vini ma una storia dentro la storia. Un viaggio dove l'autore racconta umanisticamente le proprie esperienze di viaggio mentre spiega che cosa sono i vini fortificati, quali sono, come berli o come proporli. Porto, Madeira, Jerez, Malaga, Marsala…


Menù

Aperitivo con

Manzanilla  “Classic Dry”  Fernando de Castilla

Créme brulèe di zucca e foie gras caramellata allo zucchero bruno e cumino,
insalatina d’inverno con rabarbaro e anacardi

Madeira “Medium Dry” Miles

Testina tiepida, tartufo nero, mandorle e sale

Sherry “Antique Oloroso” Fernando de Castilla

Consommè profumato allo sherry con lingua in julienne

Spalla di manzo di Kobe al cacao e caffè, salsa alla grappa stravecchia

Madeira Bual 1968 Miles

Spugnole farcite di patè di fegati chiari di volatile e scalogno,
riduzione di Banyuls e prugne all’aceto di more

Banyuls Grand Cru 2000 L’Etoile

Capriolo cotto al rosa con il suo sugo al cassis, purea di cipolle alla senape e noci

Porto Colheita 1978 Krohn

Malaga: gelato alla crema e rum, uvetta glassata alle spezie e panettone tostato

Marsala Vecchio Samperi Ventennale  De Bartoli

Degustazione di cioccolato

Sherry Pedro Ximenez “PX”

-

Chef Fabio Barbaglini



Domenica 24 febbraio ore 13.00

  Tel. 02 9420034

Posti limitati - Prenotazione consigliata




lunedì 28 gennaio 2013

Il libro è pronto | L'operazione "baratto" è iniziata


 del Guardiano del Faro


Quando ti interessi di qualche argomento o di qualche situazione particolare ed originale ti sembra sempre che quell'argomento o quella situazione sia diventata immediatamente popolare e non più originale. Non so, se decidi di comprare un'auto celeste, per un mese vedrai per le strade solo auto celesti, piuttosto che indaco. Se cerchi un completo Principe di Galles ti sembrerà che mezza umanità si sia vestita di sei tonalità di Principe di Galles. E così mi è parso di notare negli ultimi due mesi, da quando immaginai di lanciare l'iniziativa del baratto: bottiglie di vino per libri gdf. Ho letto articoli interi sul tema del baratto o permuta, di esercizi commerciali che la cominciano ad utilizzare, ristoratori compresi; associazioni che iniziano a praticarla e di conseguenza i mezzi di comunicazione che ne parlano assiduamente non potendo fare a meno di notare e annotare il cambio di direzione del vento. Quindi tutto bene, mi sembrava un'idea originale ed invece è diventata una condizione quasi popolare. Meglio così, l'operazione baratto può partire, piano piano. Mese intenso questo di febbraio, tante cose in ballo, e c'è pure il Festival dalle parti del Faro, dove hanno messo in piedi anche un concorso di giovani cuochi. Toccherà anche andare ad assaggiare qualche piatto e qualche bicchiere di vino alla fine di quella settimana al Palafuori, si,Palafiori. 


Altrove hanno organizzato una serata di ri-presentazione del primo libro, quello sui vini francesi, e poi ci saranno diversi ristoranti da visitare per conto della Guida del Touring. Anche per questo libro è previsto un evento, di cui parlerò più avanti. Insomma, lo vedo male l'ultimo buco di questa cintura, non credo resisterà, ma ne ho vista una carina in saldo, o chissà, magari barattabile. Al bar ho convertito alcuni volumi sui vini fortificati con una tessera a scalare di Tanqueray & Tonic.


Ho provato a prenderlo in mano e riguardarlo così com'è, nella sua forma definitiva. Basta una serata per leggerlo, con il televisore spento, una poltrona, una lampada da tavolo, un calice non troppo ampio e una bottiglia di Jerez Palo Cortado, di cui me ne è rimasto si e no la metà. Chissà! Spero solo di non essere sceso troppo sul didattico, non mi piace fare il professore; non ne ho né il diritto né l'intenzione, ma in qualche modo ho dovuto cercare di farmi capire e non virare troppo verso visioni etiliche, stavolta.

Ho le mail di chi ha richiesto il libro, ora si tratterà di fare i pacchi e di spedirli in maniera opportuna, ma si tratterà anche di prendere e partire per consegnare altri volumi a mano, perché mi va di farlo, prioritariamente, per conoscere le persone. Tanti chilometri come fecero quegli inglesi che partirono, guardarono, assaggiarono, modificarono ed infine importarono questi vini.

Non pretendendo che chi legge questo blog debba per forza aver seguito tutte le puntate della vicenda rimando questi all'icona in alto a sinistra del blog, quella sopra al nostro amico Armadillo vino vivo. Li sotto c'è il post che presentava il progetto, con le condizioni del patto e la mia mail, se vi serve per ogni tipo di informazione. Risponderò a tutti, uno alla volta, spedirò a tutti e indicherò l'indirizzo dove spedire la contropartita in generi di conforto e consumo. Grazie ancora a tutti quelli che hanno sostenuto e sosterranno l'iniziativa. Più il là vorrei render conto pubblicando l'elenco di quanto mi è arrivato indietro in cambio di questo libro, a verificare se già da ora la teoria del "barbonismo etico" sia attuabile, se la sensibilità popolare sia già pronta al cambio di punto di vista. E chiudo con un'immagine da Burton Cross, nel Devon, dove questa storia cominciò, venticinque anni fa.

- gdf -


giovedì 20 dicembre 2012

Il correttore di bozze

La Corsica dal faro: 19/12/2012 ore 07. 55

- gdf 2013 -


Quando fa così mi invita a partire. Mollare tutto. Salpare e partire. Invece ieri, e anche oggi, prima di andare al pranzo in onore di Big Franck, mi è toccato e mi toccherà di fare il correttore di bozze. E che bozzona, ecchecappero! 120 mila battute più una copertina da ripensare, quasi interamente, e non sto parlando dello spessore, che non sarà certo questo, ma c'è qualche cosa nelle proporzioni che non mi quadra. Lo spessore sarebbe meglio averlo dentro, ma anche fuori: come si dice, una copertina robusta e una rilegatura tenace, questo prima di tutto.

Ok, però riuscendo anche a lasciarci dentro pochi refusi non sarebbe male. Si, non ci sono più i correttori di bozza di una volta. Altre banalità? No, è vero, i correttori di bozze costano parecchio e poi non ti garantiscono l'assoluta precisione. E poi? e quelli che interpretano? Manco fossero traduttori invece di correttori. No, hai visto l'altra volta? Proprio sotto Natale, bastarda la storia che si ripete. Alla fine a chi toccò l'ultima? A me ed a Andrea, sotto e sopra Natale, con l'angoscia di sbagliare ancora dopo il lavoro degli altri, con il peso di una dedica improvvisa a Franco, con la responsabilità di non fallire dopo un anno di lavoro.

Ma si, questa volta la voglio prendere più easy, io ci provo, lo so che sarebbe meglio lo facesse un altro, un'altra, ma non voglio dare la colpa a nessuno, così se alla fine, quando la seconda bozza, non questa, la seconda, dicevo, quando la seconda sarà pronta, uguale alla finale, quando mi toccherà di mettere una firma e liberare lo stampatore dalla sue responsabilità... fatto quello, se ci sarà ancora qualche cosa che non va potrò solo dire: questa l'ho fatta io.  Beh! E che sarà mai.. mica la fine del mondo.



- gdf -

 l' Alba dal Faro: 20-12-2012 ore 07.45



mercoledì 12 dicembre 2012

Non Euro | Il libro “ I vini dall’accento inglese del Guardiano del Faro” si baratta


Il Faro di Nord Est: olio su tela
- del Guardiano del Faro -

Ma neppure in British Pounds sarà convertibile. Spero per una volta di aver messo giù nero su plastica un titolo abbastanza trasparente. Forse, perché potrebbe apparire bizzarro abbandonare o neppure cercare tante sovrastrutture quali: editori, codici ISBN, barre verticali, protezione del diritto d’autore, distributori, stampe on-line, fatturazioni, codici fiscali, partite iva e applicazioni ipad, ipod, tablet ecc... 

Basta! Tanto poi cosa ci farei con quei quattro soldi che forse avanzeranno dalle spese? Mi comprerò qualche bottiglia di vino? Me li berrò al bar? Me li mangerò in trattoria? E allora facciamo così: non appena il libro sarà stampato e rilegato in maniera molto simile a quello sui vini francesi lo metterò a disposizione con il patto di non vendita del baratto, o come direbbero quelli che ne sanno di diritto civile: la “permuta”.

Il mio commercialista è rimasto li bloccato con gli occhi della mucca che guarda passare il treno. Il mio Avvocato invece non riesce a smettere di ridere, e quindi sono convinto apprezzi. Alcuni amici che hanno seguito da lungo tempo questo blog mi hanno ricordato la teoria del barbonismo etico e il relativo decalogo che pubblicai qui in passato.

Yesssss... John Steed and Twiggy

Insomma, per farla breve: questo libro non sarà in vendita in cambio di denaro. Questo libro sarà stampato in 333 copie numerate e chi ne volesse una ( con dedica a richiesta ) lo riceverà a casa sua dopo aver inviato al faro una bottiglia di vino dignitosa. E se fossero due non mi offendo, e se fossero due bottiglie di olio buono neanche, così come se fosse una cassetta di carciofi. La quotazione di scambio su base gin tonic è per ora convertibile cinque a uno. L'immagine qui sopra è quella che avrei voluto in copertina, ma non si può avere tutto, neanche stavolta. 

Questa è la mia mail: robertomostini@libero.it, appunto, libero e poco italiano; la numerazione attribuita al libro sarà quella determinata dalla data e l’ora dell’arrivo delle e-mail ri-confermate dalla consegna di un genere di consumo primario al faro.

La numerazione partirà dalla copia 001 e arriverà alla 333. Il libro, se il mondo non finirà prima, sarà stampato nel mese di Gennaio 2013, come quello dei Vini Francesi (gennaio 2012), ma andiamoci piano e incrociamo le dita prima di andare oltre a qualche e-mail di conforto. Prima o poi dovrà smettere di piovere!


Thank you.


-  gdf see you soon -


giovedì 27 settembre 2012

Go to Jerez


- del Guardiano del Faro -

Eccola! Quella che ti ha fatto impazzire a vent’anni, quella che avresti sposato subito, quella che gli eventi della vita te l’avevano fatta perdere di vista da almeno una dozzina d’anni anche se abita a cinque chilometri da te. Arriva in pareo dalla spiaggia e mi si para davanti con un bel sorriso in compagnia del ricco marito, sempre stata ambiziosa, non poteva accontentarsi. Rivista cinque minuti in uno dei posti e nelle condizioni più improbabili, l’albergo in ottobre era praticamente vuoto, eravamo li in quattro a bordo piscina in una condizione surreale. Un saluto, un abbraccio emozionante e poi mai più, di nuovo mai più, a oggi mai più vista. Altra proiezione mentale forzata fino a questo punto, ma va bene così, anche se con il groppo in gola mi sono levato anche questo fantasma dalla mente.

Si va avanti dunque, ci si evolve, si esce arricchiti dalle vecchie esperienze esaurite e si riparte, respiro lungo e profondo e si riparte, per esempio per Jerez, por la Costa però, via Gibraltar, Algeciras e Cadiz. Bastano pochi chilometri per cambiare clima, panorama e anche  l’architettura dominante si esaurisce nei pressi di Estepona. Lo stile “Marbellì”, sorta di fusion tra motivi architettonici arabi e andalusi lascia spazio a strutture più aderenti al panorama che si snoda tra il verde. Gli ultimi grandi club di golf che si appoggiano alla verdissima Sierra Bermeja sono gli ultimi simboli di uno sviluppo di turismo first class dall’accento inglese. Insegne fascinose come Sotogrande, San Roque e Valderrama  nascondono le ultime urbanizzazioni che godono di un clima umido e piovoso, vittime consapevoli dei capricci meteorologici creati dall’incontro del Mediterraneo con l’Oceano Atlantico, dalla vicinanza visuale di Europa e Africa, dal passaggio oltre le Colonne d’Ercole.

Il bellissimo golfo che unisce la Linea de la Concepcion ad Algeciras è compromesso da una edilizia che si è affrettata a fornire alloggio ai frontalieri che lavorano per gli inglesi di Gibilterra e a quelli impiegati nei distretti industriali della zona interna. Per chi non fosse interessato ad andare a farsi tirare i capelli dalle dispettosissime scimmie di Gibilterra è un sollievo trovare l’indicazione liberatoria, verso Tarifa, l’estremo sud della Spagna , con le sue spiagge selvagge, il suo vento tagliente e il profilo delle onde punteggiate dai colori dei costumi dei surfisti in azione.

Più giù di così non si può, è inevitabile risalire verso nord, nord ovest, in direzione Cadice. Prima però sarà il caso di fare una sosta in un qualche Hostal provvisto di cucina e di una cassetta di scampi freschi da aprire in due e cuocere velocemente  a la plancha. E insieme a questi meravigliosi crostacei pescati davanti a Sanlucar de Barrameda cominciare a prendere confidenza con un primo calice di Jerez Fino Manzanilla , what else?

A questo punto le strade si dividono, e gli appeal alternativi raggiungibili sono entrambi di altissimo rilievo, perché proseguendo lungo costa in mezzora si arriverebbe in Algarve, verso quel meraviglioso ristorante di Albufeira che si chiama Vila Joia, l’unico due stelle Michelin mai apparso sul suolo portoghese prima del 2011. Sarebbe un obiettivo assolutamente appagante, ma in mezzo c’è il Guadalquivir e il Parco nazionale di Donana a spingermi verso nord, quindi da Cadiz la direzione quasi obbligata sarà quella che indica la via verso Jerez de la Frontera.


La laguna salmastra bianca come  dopo una nevicata è il sottofondo monocromatico dove le basse vigne si inseriscono come scarabocchi su un foglio bianco. Il sole splende, l’aria è secca, il cabriolet aperto, il braccio appoggiato, in radio ci sono i Simply Red, è Jericho, sempre quella; é dal ’84 che da queste parti in radio passa Jericho, il programmatore è sicuramente un romantico. Le colline dolci e ampie si susseguono, i filari allineati rimettono ordine nel paesaggio e nei pensieri che rimandano la mente ai motivi storici, così particolari e unici, così come è questa zona e così come sono i vini che esprime: unici...



- gdf 2012 -

mercoledì 26 settembre 2012

Auguri Bryan

...Diretto da Funchal in aereo non si poteva, e non credo si possa normalmente fare, ma forse meglio così, meglio arrivarci diversamente a Malaga, gradatamente, le prime volte in macchina e poi finalmente in aereo, ma solo quando le autopiste tolsero, ahimè, il fascino alle carreteras. 

Tutta colpa di quel caro amico che conobbi nel 1982 mentre facevo finta di fare il servizio militare negli alpini a Courmayeur, e lui ancor più calato in quel ruolo palesemente fiction, molto più di me, con quel fare molto british, le sue giacche drop lungo di Simon Ackerman e le sue Church’s scamosciate.

In look diverso si andava a pescare trote in agosto in Val Veny, in macchina, risalendo la lunga e pianeggiante vallata affiancata dalla corrente tumultuosa della Dora di Veny. Per attenuare il baccano provocato dalle acque chiuse i finestrini e infilò una nuovissima cassetta nello stereo 8, a suo dire adeguata a quella condizione selvaggia, quasi scozzese. C’era un falcone sulla copertina, il leader - Brian Ferry - era il principe dei dandy. Erano i Roxy Music. L’atmosfera era perfetta per mandare lontano la mente.

Per far passare il tempo mi diceva delle sue prossime frequentazioni invernali, tra campi da golf e campi da tennis, ma non era Avalon, era l’Andalusia la sua terra promessa. Marbella era il suo obiettivo invernale, per il suo clima tiepido e l’aria secca che nelle belle giornate consentiva uno sguardo sui Monti dell’Atlante, in Marocco, direttamente dalla buca 18 del Golf Club dell’Hotel Los Monteros... - gdf -