mercoledì 1 agosto 2018

La finezza di una bomboniera


- Michela Brivio -

Il bar è sempre aperto e quindi ne approfitto per un’altra sosta e per sorseggiare qualcosa insieme, raccontandovi di Giuseppe Cereda e della sua Cucina.
Bergamo mi è sempre stata nel cuore. Ora è anche la mia città e quindi ho finalmente più occasioni di frequentare i luoghi e le persone che amo.



In un’atmosfera elegante e leggera di un signorile palazzo cinquecentesco si aprono le porte di questa piccola bomboniera, nascosta e protetta dal “magico” mondo degli chef e giornalisti, per vivere e risplendere di luce propria, senza maschere o finzioni, ma con una spontaneità e sincerità disarmanti.
Giuseppe è un cuoco di poche parole e tanti fatti, che non ama mettersi in mostra ma dare sostanza al suo lavoro, che è fatto di passione, valori, dedizione, condivisione e forza della squadra che insieme a lui opera per regalare emozioni.



Il suo umile approccio però nasconde un’esperienza e una capacità espressiva davvero intesa, frutto sì di trascorsi importanti e stellati, ma soprattutto di una gran dote e dono che niente e nessuno ti può insegnare.

I lievitati
La sua cucina è un intreccio tra tradizione e modernità, con al centro la materia prima, rispettata e valorizzata con tecnica e grandi equilibri, giocando con pochissimi ingredienti. Dico giocando perché Giuseppe ama proporre uno stesso ingrediente nel piatto, estraendone tutto il concentrato in diverse consistenze e preparazioni.
Esempi per chiarire.


Fegato di vitello all’extravergine e frutta speziata.

La frutta è una confettura speziata, cremosa. La frutta è disidratata, croccante.


Taleggio caramellato e lattuga.

Che piatto! E che taleggio! Un’intensità davvero esplosiva in bocca, sia per la consistenza liquida perfettamente ottenuta che per il gusto. Indescrivibile a parole.
Qui è la lattuga a presentarsi in diverse vesti: cuore fresco, fermentata e estratto.


Che ne dite?
Proseguo.
Ero al tavolo con un amico, loro cliente, fornitore e anche collega. Un ragazzo speciale che produce un olio meraviglioso che ovviamente ha trovato casa qui visto che Giuseppe è un “cacciatore” di eccellenze.

Da quest’anno non è più solo in degustazione ma è diventato a pieno titolo olio ufficiale della cucina.
Non vi dico i numeri di consumo e conseguente ordine, ma mi commuovo inchinandomi al cuoco, che pensa a far star bene i suoi clienti in tutti i sensi. Mi piacerebbe entrare nelle cucine dei più chiaccherati da tutti per vedere cosa trovo….


Sciavuru d’Aliva https://www.sciavurudaliva.it/

  
Tornando in cucina è la bellezza che ci circonda la sua fonte d’ispirazione, un ricordo che trova espressione in un piatto molto immediato che arriva dritto dritto al cuore senza passare prima dalla mente per capirlo.
Ci arriverà dopo per imprimersi e lasciarne memoria.



Sarda marinata a beccafico


Triglia Tonic

Il passaggio dalla tradizione all’interpretazione avviene in modo molto leggero e spontaneo, senza forzature o ostentazioni. Vero è che questo piatto è una bomba, anche perché amo l’acido e l’amaro e qui è un gioco al palato davvero divertente e freschissimo.
Triglia cotta al vapore, spuma di acqua tonica, perle di cetriolo, limone, mentuccia, gelatina al lime e gin 8025.


Babà al pomodoro e mozzarella

Nella foto manca il gelato al basilico, a completare il tricolore.
L’impasto del babà rispetta la tradizione mentre la bagna è con acqua di pomodoro. La crema di base è una mozzarella affumicata e le verdurine danno croccantezza.


Casoncelli ai gamberi rossi e alghe

Un piatto ormai simbolo del luogo. Riassaggiarlo è sempre un piacere. Il gambero è cotto nel ripieno e  nel condimento è crudo e in polvere.
“L’unica cosa è che ce ne vorrebbe un secchio”. Commento live di Gianfranco Tuoro.

Piatto wow. Qui torniamo al territorio a cui Giuseppe è legatissimo.
Il controfiletto di pecora è meraviglioso, delicatissimo contro ogni preconcetto sull’argomento. A completare il piatto hummus di ceci neri fermentati.

La degustazione a mano libera termina qui. Manca la parte dolce, fresca con la granita di liquirizia, spuma di limone e capperi e divertente all’arrivo a tavola di posateria baby.
Ovvio l’aspettarsi qualcosa di altrettanto curioso. Il budino di sedano rapa è servito in formato caramelle gommose. Un gioco. Perché la cucina deve avere anche questo lato gogliardico.

  

Budino di sedano rapa.


Di seguito i vini che il bravissimo maitre Maurizio Conti ha abbinato ai piatti.
Lo conoscevo già dalla sua precedente esperienza ed è un piacere ritrovarlo qui, in uno dei posti che fa battere il cuore.

La carta è sempre in crescita e la selezione avviene personalmente, come tutto del resto, perché il giusto abbinamento è una parte irrinunciabile dello stare a tavola. Giuseppe ama le piccole aziende come me quindi come non può essere amore?




Incrocio Manzoni - Azienda Agricola Tosca
Cinquecampi rosso - Cinque Campi


Informazioni di servizio: menù degustazione a 45€ (lo evidenzio nel caso vi sfugga), possibilità della mezza porzione per quasi tutte le portate, 30x30, se hai meno di 30 anni il menù degustazione costa 30€. Un bel modo per incoraggiare tutti ad avvicinarsi alla ristorazione di livello.
Uno dei miei posti del cuore. Punto.
Ora riparto.





Cucina Cereda
Via Piazzini, 33 - Ponte San Pietro (BG)
Tel. 035 4371900
E-mail: info@cucinacereda.com


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