martedì 7 febbraio 2017

Uscita Novara Ovest : la paniscia al salto vale la deviazione


gdf

La Sambuca all'Autogrill non si potrebbe bere, ma per compensare il disagio vanno bene -oltre a Novara Ovest-  anche le uscite di Biandrate e Ghemme/Romagnano, dipende dal navigatore e da quanta attenzione gli prestate.

A metà strada tra Milano e Torino succedevano cose strane tra quelle due, tra le più originali aree di riposo autostradali d'Italia.

Beh, quella mitica resta, non uguale come quei Pavesini ma resta, a cavalcioni sulle corsie, e poi l'altra, quella che non c'è più, quella che stava proprio qui, vicinissimo a questa uscita moderna quanto complicata da interpretare. 

A La Meridiana di Agognate ci potevi entrare dentro dritto con la macchina -letteralmente- sia dall'Autostrada che dalla statale. Anomalie bellissime: compresa la piscina da nerd domenicali, così come l'improbabile citazione del ristorante in Michelin.

Mi capita comunque ancora spesso di transitarvi in quest'autostrada dove il cantiere aperto con la Lira non si è ancora esaurito dopo 15 anni di Euro. 124 chilometri di disagi che vanno compensati alle uscite. Succede quasi sempre verso quell'ora che volge alla tavola. Si, al mattino si dice sempre ... no, tiro dritto e vado a casa ... ma poi quell'ora arriva SEMPRE, insieme al languore da fidighin.

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Mi sorprese Emanuele Barbaresi quando decise che questo ci doveva essere su quella guida condivisa su carta, su quella mappa internazionale da gourmet anonimi; quelli irreprensibili,non influenzabili e confezionata per TuttoTurismo.

Certo, -è storia- molti non aprezzarono l'opera in toto, a tratti neppure pure io, ma il fatto stesso che questo luogo ci fosse contribuì a consolidare comunque una memoria storica e buoni rapporti con i luoghi e le persone.

Dove finisce la collina? Comincia a camminare.

Se volete, il sentimento, l'emozione, è qui


Le due sorelle -Emanuela e Paola- sono qui dal 1984, sotto lo stesso tetto, curando la medesima gestione e mantenendo lo stesso stile di cucina confortevole; però da qualche tempo -credo circa 3 anni- tutto è cambiato nell'ambiente, e così la trattoria/osteria di paese è diventata quel che vedete.

Un ingresso ampio. Un salotto e tre sale. Un ristorante di stile borghese ormai, dove per una cifra simbolica (25/40 euro), si può vivere un momento prolungato che coniuga eleganza e concretezza. Cucina e servizio tutto declinato al femminile ... ma che caratterino ste ragazze ;-)














Solido pre antipasto al pomodoro e formaggio bianco -credo ricotta- alle erbe aromatiche ...

Ricordo d'infanzia, quando in pantaloni corti salivo a cercare la fine della collina, già dubitando di che cz di senso avesse l'inizio.

Sformato di carote e mandorle in crema di mascarpone al rosmarino

Il gorgonzola qui diventa così, e si può gustare spalmato sulle cialde croccanti

Molto convincenti e rustici il giusto i ravioli di brasato. Si, anche questa è memoria storica di mia nonna. Da queste parti i ravioli si facevano proprio così, con la pasta un po' spessa e il ripieno ben avvertibile di consistenza, ancora da masticare.

Il piatto simbolo della cucina di Paola Naggi: non fotogenico ma buonissimo.
Base di verza invernale, lardo e fidighin, riso e fagioli ... poi, il giorno dopo si rifà al salto con tanti saluti ai milanesi al salto.

A poca distanza c'è l'Azienda Agricola Valsesia, leader del fidighin, e molto altro.
Ma c'è tempo per arrivare a quelle cose grasse e buonissime che fanno malissimo. Stay tuned.

La guancia di maiale brasata con piccole verdure e polenta

Panna cotta al caramello

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L'IMPERO

Paola Naggi


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