giovedì 21 novembre 2013

Tartufo bianco al Mirazur


di Danilo Meo


Sono tornato a pochi mesi di distanza al Mirazur, per la cena di chiusura del locale che serra i battenti da novembre a San Valentino, in Febbraio. Due menù da scegliere, il “Carte Blanche” che lascia appunto mano libera allo chef oppure il menù “Truffle Blanche”, a base di tartufo bianco d’Alba.


Scegliendo il menù tartufo bianco (non ho neanche preso in considerazione l’altro menù) scopro che posso decidere di bere i vini in abbinamento anziché scegliere una sola bottiglia come capita di solito, quindi opto per l’opzione al bicchiere.

Inutile e superfluo parlare del tartufo bianco d’Alba bianco, posso però affermare che Mauro Colagreco lo ha magistralmente “incastonato” in due piatti in cui era presente il pesce.

Mano precisa, sapori accentuati dal tartufo, sapori e profumi autunnali che ti piazzano dalla tavola vista mare del Mirazur in un bosco di castagne piemontese in cerca di funghi e tartufi. I piatti mi sono piaciuti tutti,  anche il grana padano 60 mesi con il tartufo seppur possa sembrare semplice e poco “gourmand”, garantisco personalmente che è buonissimo. Potete tranquillamente replicarlo a casa con i vostri ospiti, ve lo raccomando, molto goloso e buono!

Una nota a parte va dedicata al risotto al tartufo bianco che Mauro cuoce personalmente per pochi commensali per volta. Il miglior risotto al tartufo che io abbia mai mangiato!!! Definitivo il numero uno in versione al tartufo e nella mia personalissima classifica gustativa uno dei tre migliori risotti mai assaggiati, cottura magistrale, perfetta. Giusta al secondo e la mantecatura dei chicchi superlativa, solo il risotto del famoso Gualtiero Marchesi può competere con questo.


Ora via libera alle foto dei piatti. 
Info prezzo menù 185 euro. Abbinamento vino 65 euro



Amuse bouche: gelatina di barbabietola crema di formaggio di capra e caramello di barbabietola – chips di riso nero salsa di haga e acciuga marinata - tartare di verdure, cetriolo e cetriolo confit




Saint Jacques, broccoli scottati, salsa di limone dolce e neve, spolverata di tartufo

Raviolo di zucca ripieno di crema di formaggio di capra su crema di zucca,  castagne e tartufo bianco



Lo strepitoso risotto al tartufo


Merluzzo cotto a bassa temperatura, champignons, nocciole piemontesi, spuma di topinambur e buccia di topinambur croccante al forno e tartufo




Vitella da latte, mela verde, melograno, nocciole piemontesi, cacao in grani, ristretto di brodo di vitella e tartufo bianco


Grana padano 60 mesi e tartufo bianco

Crema di riso, snack di malto crema e pezzi di castagna, mandorle, nocciole e tartufo bianco

Tartufo selvatico da impasto di cioccolato bianco e scaglie di tartufo bianco





7 commenti:

  1. Ciao Danilo, un buon risotto riconcilia, ma la multa due volte non vorrei pagarla, alcuni lo considerano un piatto che annoia, forse in Cina, parto con un quesito, forse un po’ troppo tecnico, quanto ne avresti mangiato di quel risotto…la foto che lo precede è, per caso, un quinto quarto…non vedo bene qui la nebbia confonde, benvenuto dal Nord e da
    Marco 50&50

    RispondiElimina
  2. Che peccato quel piattino in cui viene versato l' olio. In un posto così ti aspetteresti che abbiano altri recipienti che non siano i piattini delle tazzine da caffè.

    In Francia i topinambur hanno la buccia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prima del risotto ci sarebbe del pane alla liquirizia e del carasau se leggo bene
      Sull'olio, avrei qualche cosa da dire anche sulla quantità oltre che sul contenitore, ma devi capire che quell'olio aromatizzato allo zenzero e limone insieme a quel pane morbido e caldo è oggettivamente irresistibile. Ne ho in casa una confezione spry che uso anche per scopi poco ortodossi.
      In Francia i topinambour oltre ad avere la buccia, riescono anche a fartela mangiare ;-)

      Elimina
    2. Quindi al Faro metti l’olio sui cardini invece che sui cardi…e mentre noi parliamo di cibo Wanda Nara punta su Icardi.
      M 50&50

      Elimina
  3. Allora sono meglio i nostri, di topinambur, croccanti, succosi e senza buccia. :) Sto parlando di quelli spontanei, naturalmente

    RispondiElimina
  4. L'argentino si fa valere in ogni campo, anche invadendo la langa, sembra un menù piemontese boia fauss
    BB

    RispondiElimina
  5. Il risotto era strepitoso, veramente ne avrei mangiati altri due tre piatti, mio figlio ha chiesto il Bis ancora prima di aver finito il piatto. La mantecatura era delicatissima e golosissima. Peccato che era in chiusura perchè valeva la pena tornare e mangiare il risotto alla carta in una dose più corposa.
    @ Anonimo è vero il menù era veramnete langarolo e i profumi del tartufo riportano la mente alle colline salvo poi voltarsi e trovarsi sospesi sul mare di Mentone. Ha portato anche il merluzzo in Langa :-) I tartufi dolci erano strepitosi e chiudendo gli occhi tra il profume del muschio su cui erano adagiati e del tartufo la mente è volata in un bosco... Veramente fuori dal comune.
    Effettivamente Mauro Colagreco è in grandissima forma e si vocifera che miri alla terza stella... Ci sono grandi novità in arrivo a febbraio alla riapertura... Vedremo.
    Danilo Meo

    RispondiElimina